
La serie ST deve il suo nome ad un acrostico che ne
descrive l'architettura di sistema. ST, infatti, sta per Sixteen/Thirthrytwo,
ovvero Sedici/Trentadue, le caratteristiche del processore 68000 cloccato
a 8 Mhz, il cuore dei primi ST. Il primo Atari ST fu il
520 ST : 68000 a 8 Mhz, 512 Kbyte di RAM, tastiera
separata, un lettore floppy da 3,5'' 720 Kbyte, coprocessore Yahmaha per
la generazione di suoni, interfaccia DMA per collegare periferiche
esterne, porta cartuccie, modulatore TV integrato, porte MIDI, risoluzioni
video 320x200 a 16 colori (palette 512 colori), 640x200 a 4 colori,
640x400 monocromatica (richiede monitor SM 124 o SM 144 dedicato).
Queste caratteristiche rimasero per lo più invariate
con l'introduzione dei modelli successivi:
1040 ST : come il 520 ma con un mega di RAM e sistema
operativo (TOS 1.0) residente in ROM. sparisce la tastiera separata: il
case ora è integrato (simile all'Amiga 500) di color grigio, col floppy
sulla destra, porte MIDI e cartuccia sulla sinistra, e tutti gli altri
ingressi/uscite sul retro.520 & 1040 STF : come il precedente, ma con
Sistema Operativo in ROM aggiornato alla versione 1.2.
Modelli Mega ST 2 e 4 : modelli pensati per l'utenza
professionale, dotato rispettivamente di 2 o 4 Mega di RAM; espandibili
con Hardisk esterno (Megafile da 30 Mega, da 60 Mega e da 44 Mega
rimovibile !). Fu introdotta, insieme a questi modelli, anche una buona
stampante laser, l'SLM 804, in grado di stampare a 300 DPI. La serie Mega,
con vari accessori, rappresentava l'offerta Atari per il Desktop
Publishing professionale (fu commercializzata, pure, una interfaccia
Lynotronic).

Atari 32
STacy : in pratica un 1040 portatile (o meglio,
trasportabile ;-)) con uno, due, o quattro mega, con hard disk opzionale.
Era l'unico portatile ad avere di serie le porte MIDI, e questo ne fece
una attrattiva per molti musicisti. Era molto caro, e oggi è davvero
raro.520 STFM : come il 1040, con un mega di RAM, con Sistema Operativo
TOS in versione 1.4 nazionalizzata (anche in italiano), con tastiera pure
essa nazionalizzata.
1040 STE : come il precedente, ma con Sistema Operativo
in versione 1.6, un coprocessore dedicato (il Blitter) per velocizzare
giochi ed animazioni, una palette incrementata a 4096 colori, audio
fortemente migliorato. Tuttavia, furono pochi i giochi che sfruttarono
appieno le nuove caratteristiche degli STE (ricordo Wings of Death, ad
es.) per mantenere una compatibilità con i vecchi ST.STBook : il notebook
ST ! Leggero e compatto, con un buon monitor, floppy esterno ed una
autonomia fantastica per i primi anni novanta (4/6 ore !). In Italia,
vendette meno addirittura dello Stacy. Raro, è sempre stato il mio sogno
nel cassetto ...Mega STE 2 e 4 : macchine dall'estetica stravagante,
furono la naturale evoluzione dei vecchi Mega. Avevano due o quattro mega
di RAM, la possibilità di montare un hard disk SCSI interno, un clock
raddoppiato rispetto ai più vecchi ST (16 Mhz). Il sistema Operativo fu
riscritto per sfruttare le possibilità della nuova macchina tanto da
meritare la major release (TOS 2.0). La macchina non ebbe il successo
sperato, ma fu la base per il velocissimo TT.TT : Un super ST, con
l'identica estetica del Mega STE, con processore 68030 cloccato a 16 Mhz
(anche stavolta, il nome traeva origine dall'architettura del processore,
ora completamente Trentadue/Trentadue). Aveva risoluzioni video in
standard VGA (640x480 a 16 colori e 1280x960 monocromatica) e la SCSI,
ormai standard. I modelli più recenti, montavano un floppy finalmente da
1,44 mega.Falcon 030 : Descritta da Atari come una "Wow Machine",
il Falcon doveva rappresentare il successore del 1040. Stessa estetica,
stesso case, ma caratteristiche superiori a quelle del TT: processore
68030, grafica a 65 mila colori, alta risoluzione (640x480) a 256 colori,
coprocessore Motorola DSP 56k, presa LAN (compatibile con quella del TT e
del Mega STE). Era il sogno proibito di tanti atariani; purtroppo nel
1992, anno di nascita del Falcon, la casa di Sunnyvale cominciava il suo
lento declino ...

Atari XL
6.1.2. Sistemi Operativi e SoftwareIl sistema operativo presente in
ROM sulla serie ST e sul TT è il TOS (The Operative System, oppure, per i
maligni, Tramiel Operative System, dal nome del presidente della Atari,
|
Sam Tramiel). Trattasi di un SO monotask, con chiamate
di basso livello simili a quelle dell'MS-DOS (cosa che facilitava il
porting di applicazioni da DOS a TOS e viceversa), con una interfaccia
grafica di nome GEM, che inizialmente uscì, con scarso successo, su
macchine Intel.Oltre al TOS però, già agli inizi degli anni Novanta,
erano disponibili altri due sistemi operativi freeware multitasking: il
porting ST di Minix (che funzionava a partire dal 1040) e il MiNT (Mint is
not TOS ...).

Microfalcon
Quest'ultimo era un SO Unix-lime ma compatibile
con le applicazioni TOS. E proprio il codice di MiNT sta alla base del
kernel del MultiTOS, il sistema operativo del Falcon. Esso era
multitasking e presentava una interfaccia grafica sempre GEM ma rinnovata
nel look&feel, con icone a colori e finestre con effetti 3D.Altro
ambizioso progetto Atari, che ben presto però entro a far parte della non
invidiabile categoria dei vapourware, fu l'Atari System V. Doveva essere
un porting di UNIX su macchine TT e a tal fine fu pure realizzato un super
monitor monocromatico da 19''. Eccetto qualche demo, l'Atari System V
venne abbandonato dalla ditta di Sunnyvale.In qualche modo legato al
progetto precedente l'Atari Transputer, ovvero una macchina
multiprocessore a basso costo per applicazioni high end. Doveva eseguire
l'Atari System V. Di questa supermacchina vennero prodotti solo pochissimi
esemplari (in pratica dei prototipi) distribuiti, nel 90 % di casi, in
centri ricerche negli Stati Uniti. Su questa macchina aleggia un alone di
mistero (non l'ho mai vista, nemmeno in foto)che la rende una dei computer
più rari e desiderati dall'amante del retrocomputing.Mentre scrivo, è
disponibile, per il TT, un porting di Linux.Esiste, naturalmente, una
vasta ed eterogenea offerta software per i computer della serie ST. Le
porte MIDI integrate hanno contribuito a rendere l'ST la macchina di
riferimento per i musicisti. Come logica conseguenza, proprio in ambiente
TOS/GEM sono nati software musicali di alto livello, come ad es. Cubase,
Notator e Band in a Box. Altro punto forte nel settore professional di
Atari è il Desktop Publishing. Abbiamo un word processor potentissimo,
veloce come Redattore 3 (uno dei migliori WP che abbia mai visto su
qualunque piattaforma !) che si affianca bene ad un programma di DTP
completo e potente come Calamus.Fino al TT compreso, l'offerta DTP Atari
verteva quasi esclusivamente su prodotti per la realizzazione in
bianco/nero. Col Falcon e con Calamus SL, Atari propose una soluzione
anche per il DTP a colori. Anche programmi blasonati in ambiente MS-DOS,
come WordPerfect e Borland Turbo C furono portati in ambiente ST.

Falcon 030
Discorso a parte è l'emulazione su ST. Esistevano
soluzioni davvero sorprendenti. Delle cartucce come Spectre GCR o delle
schedine come AT-Once potevano trasformare l'Atari rispettivamente in un
Mac Plus o in un PC 286. Esistevano, per i medesimi ambienti, anche
emulatori solo software; ricordo Spectre (Mac) e PC-Ditto (MS-DOS).In
ultimo, ma non ultimi, i giochi. Da sempre Atari è associata a macchine
esclusivamente realizzate privilegiando l'aspetto ludico. Ciò non vale
per la serie ST anche se, naturalmente, su questa piattaforma sono
disponibili migliaia di giochi per tutti i gusti.6.1.3. Dove TrovarliCome
già ricordato, la diffusione dell'ST in ambito musicale, fa sì che il
collezionista possa sperare di trovare qualche macchina Atari presso studi
di registrazione audio, o presso qualche musicista da piano-bar. Ora per
questi compiti vengono utilizzati in genere computer Macintosh: è dunque
possibile riuscire a comprare a poco prezzo gli ST scartati. Si può
provare a vedere anche in qualche service di stampa: ricordo che c'erano
degli Atari Publishing Centers a Roma, Milano e Bologna. Si può infine
provare presso negozi di articoli musicali.Per chi ha la possibilità,
consiglio di provare a cercare in Germania; lì l'Atari ST ebbe una
diffusione mostruosa, tanto che la fiera annuale della Atari corp. si
teneva a Duesseldorf. Si può anche trovare qualche annuncio sul newsgroup
comp.sys.atari.st (annunci che, peraltro, sono per la maggior parte di
persone inglesi).6.1.4. Commenti e curiositàIl mio primo ST fu un 520
STFM. Quella macchina, con TOS 1.4 in italiano, aveva il logo Atari, nel
menu "Informazioni su ...", a colori cangianti. Ed in effetti i
TOS 1.4/1.6 vengono anche detti "Rainbow TOS".Quando invece
uscì il primo ST, la stampa lo definì scherzosamente "Jackintosh",
dal nome dell'allora presidente dell'Atari Jack Tramiel. Infatti il SO
Atari sembrava scopiazzato dal MacOS (ad es. quando va in crash, anche l'ST
lancia le bombe ...).In conclusione, consiglio di provare un qualsiasi
emulatore Atari ST (ve ne sono freeware per DOS/Windows, Macintosh e Linux)
per rendervi conto del look & feel dell'ambiente operativo. Se vi
affascinerà, come ha sempre affascinato me, sono sicuro che farete di
tutto per averne uno. Se riuscite, procuratevi anche un hard disk
Megafile, poichè programmi come Calamus danno molta più soddisfazione
installati su disco rigido. Ovviamente, se non sarete stati tanto

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