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Cenni storici della vita del giovane
Loreto Starace

Giovane di grande ingegno, di vasta e profonda cultura, di elevata carità, di vita cristiana esemplare fu il modello di apostolato laico. Nacque a Napoli il 26 Marzo 1884, domiciliò a Castellammare, ebbe una fanciullezza serena, una adolescenza pura, una giovinezza ardita. Compì i primi studi in collegi Salesiani, proseguì gli studi superiori a Napoli, si iscrisse all’Università ove conseguì la Laurea in Giurisprudenza ed il diploma di lingua inglese. Col progredire nella cultura sentì ognor più forte l’invito della grazia ad una vita più santa e di apostolato e la seguì fervidamente ovun1ue: a Napoli, a Marsiglia, a Parigi, a Londra, nel Canada e negli Stati Uniti d’America, e le attuò in ogni circostanza in famiglia, nel popolo, nell’università, nell’esercito, in pace e in guerra. Sentendo in. sé la vocazione al Sacerdozio laicale, si diede ad approfondire lo studio della Dottrina Cristiana, del Vangelo e di altre divine scritture e a praticare la vita cristiana in ogni luogo ed in ogni età e in tutti i modi possibili, con la parola, con la stampa, con l'insegnamento, consigliando, confortando, soccorrendo i bisognosi, costruendo Chiese, fondando Associazioni Cattoliche, visitando gli ammalati. Scoppiata la Guerra Mondiale del 1915, prima di partire per il fronte pronunziò nel Municipio di Castellammare le seguenti parole: ”Vado a versare i1 mio sangue non solo per formare un’Italia più grande e più forte, ma specialmente perché divenga più nobile e più pura”.
Ufficiale ardimentoso del R. Esercito, in soli 50 giorni di guerra, fu decorato con tre medaglie al valore, una di bronzo e due di argento ed ebbe una proposta di promozione a capitano per merito di guerra. I suoi soldati erano amati da lui come tanti fratelli, erano incoraggiati e spronati all’eroismo, per cui era considerato da essi un amico, un padre, un sacerdote tanto da essere chiamato il tenente santo. Pochi giorni prima di cadere sul fronte scriveva: ” La mia vita è nelle mani di Dio ed io a Lui l’ho già offerta per il bene delle anime”.
Il 25 Lug1io 1915 alle ore 10,30 sul Monte S. Michele del Carso, colpito da una granata, cadeva eroicamente nel grido : ”Viva Cristo, Viva l’Italia”. Si immolava così Loreto Starace, che visse da apostolo, mori da eroe, vittima di carità per Iddio, per le anime, per la Patria; perfetto cristiano, intrepido soldato, vittima eroica. Il suo corpo riposa attualmente nel Santuario del S. Cuore in Scanzano di Castellammare di Stabia, in attesa che venga elevato agli onori degli altari. La sua vita possa essere modello a tutti i giovani, perché diventino ferventi cristiani, apostoli infaticabili, cittadini d’italico valore.