Luigi Palomba

Col regime democratico dopo 1’Unità nazionale, il Palomba diviene per la prima volta consigliere comunale nelle file liberali nel 1895. Si iscrive poi al Partito Socialista, ma la sua rielezione nelle elezioni parziali del 1902 e l’entrata, nel Settembre dello stesso anno, nella Giunta Municipale diretta dal sindaco Bartolomeo Mazza, gli vale l’esclusione dal Partito.
Nelle elezioni amministrative del 1903 indette per lo scioglimento del Consiglio Comunale, egli non viene rieletto.
Nel frattempo diviene presidente del Circolo Popolare in città nel 1914; nello stesso anno è eletto al Comune di Napoli nelle liste del Blocco Popolare. Nelle elezioni politiche del 1919, nella lista radico- socialista- repubblicana, è eletto deputato in un altro Collegio di Napoli.

Nel 1920 e consigliere provinciale e primo al Consiglio Comunale di Torre, divenendo sindaco dal 6 luglio 1921. Socialista riformista, con un consenso che gli proviene non solo dai ceti popolari, ma anche dalla piccola e media borghesia, attento alla realtà economica cittadina cui risponde con la realizzazione di lavori pubblici per sostentare i disoccupati, una politica fiscale diretta a risanare le finanze comunali, interventi a favore della marineria locale, progetti di case popolari e provvedimenti di salvaguardia del territorio da speculazioni edilizie.
Avversato dai fascisti locali, con l’intervento delle gerarchie provinciali del Partito fascista, l’Amministrazione Comunale viene fatta cadere nell’Ottobre 1926 ed egli, ultimo sindaco democratico, viene espulso ”armata manu” dal suo ufficio. A lui, come tutti sappiamo, è  intitolata la Piazza antistante la chiesa del Carmine.