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Don Peppino 'u nfermiere

di Peppe D'Urzo

Era una persona cordiale, mite ed umana; di animo buono, amato da tutti, dedicò la sua vita interamente al lavoro e alla famiglia. Uomo onesto e dabbene. Con profondo rispetto e per onor di memoria, vogliamo qui ricordare l’insigne figura di Giuseppe Gaglione, (21.02.1920 - Torre del Greco - 24.01.2005), garbatamente chiamato "Don Peppino", era nato da Nunzio e Lucia Magliulo; coniugato con Rosa Di Noia era domiciliato al viale F.sco Balzano n. 12.
Di professione era infermiere, assistendo e prestando servizio ai malati presso il presidio ospedaliere "Filippo Bottazzi" (dedicato agli eredi al trono Umberto e Maria Jose, e, durante la II guerra mondiale, posto di pronto soccorso militare; poi convalescenziario) a Torre del Greco in via G. Marconi e all’ospedale Monaldi (ex Principe di Piemonte) a Napoli, fino alla pensione. Scoppiato il secondo conflitto mondiale viene chiamato sotto le armi, indossando la divisa della Regia marina; farà l’infermiere in quel di Taranto e Brindisi.

           

Con il declino delle forze dell’Asse sui vari fronti bellici, l’Italia, stremata nell’anima e nel corpo, impossibilitata a continuare la guerra per le soverchianti forze nemiche, chiede, ed ottiene, l’armistizio, in data 8 settembre 1943, agli americani ed inglesi. Caos fra le popolazioni ed i tanti soldati italiani ancora in armi... "Tutti a casa" in un fuggi fuggi generale, cercando ognuno di raggiungere i propri cari nei paesi natii.
Giuseppe, come altri suoi commilitoni, rimase a Brindisi (città – 91.778 ab. – e porto della Puglia, sull’Adriatico, a 15 mt.s.m.; capoluogo di provincia), che fu sede dal 10 settembre 1943 all’ 11 febbraio 1944 del governo italiano che vi si era trasferito col re dopo l’armistizio. Egli, in questi frangenti, ebbe l’opportunità di conoscere il re Vittorio Emanuele III (Napoli, 1869 – Alessandria d’Egitto, 1947) ed il Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio (Grazzano Monteferrato/AT, ora Gazzano Badoglio; 1871/1956). Due personaggi che hanno fatto registrare pagine di storia, una storia travagliata che, per chi e vissuto in questo periodo, può ben ricordare.
Il re, dopo l’armistizio, nell’aprile 1944 si lasciò indurre ad accettare il compromesso della luogotenenza, a favore del figlio Umberto. Questa anticipò di qualche tempo la rinuncia definitiva, avvenuta con l’abdicazione a favore del figlio (9 maggio 1946). Si ritirò, poi, ad Alessandria d’Egitto, dove morì il 28/12/1947.
Di Badoglio si sa che dopo la caduta del fascismo, ebbe l’incarico da Vittorio Emanuele III a formare il ministero, dopo l’arresto di Mussolini. Avversato dai rappresentanti dei partiti antifascisti come esponente della vecchia classe politica militare, riuscì con vari rimaneggiamenti a far durare il proprio ministero tecnico fino al 22/05/l944.
Dopo la liberazione di Roma (giugno 1944) si ritirò a vita privata. Questi "segmenti" di vita sono stati percorsi e narrati dal nostro bravo infermiere che, a fine guerra, ebbe il congedo militare dalla cittadina pugliese. Anche il fratello Antonio (classe 1922) presto servizio militare in Marina, e la sua storia fu scritta nel volume "Torresi in guerra" del prof. F.sco Soverina in collaborazione con alcuni alunni del Liceo classico "G. De Bottis" della nostra città (anno 1998).
Di "Don Peppino" salutiamo affettuosamente il figlio Nunzio (classe 1951), detto "Lacertella",

                         

ex calciatore della Turris  Boys e della Sarnese. Nunzio, roccioso e corretto difensore nel ruolo di stopper, in coppia col grande Antonio Pedone, all’occorrenza libero marcatore, iniziò a quattordici anni nella N.a.g.c. (Nucleo Addestramento Giovani Calciatori della Turris.
Gli capitò di assistere ad un allenamento dei giocatori della prima squadra nello spazio antistante il vecchio spogliatoio (lato mare). Il pallone (palla di gomma per gli allenamenti) uscì fuori dalla rete di protezione; Nunzio, dopo averlo recuperato, lo rinviò con un tiro fortissimo che sorprese e meravigliò un componente della squadra "corallina", un certo Sabino Parente, che subito lo segnalò al mister Franco Pennino. Questi lo invitò per il prossimo anno... ed in seguito Filippo Palumbo; i quali lo hanno cresciuto ed aiutato a diventare un ragazzo per bene ed un calciatore leale e rispettoso dell’avversario... e cosi fu. "Lacertella" si presentò e cominciò a giocare nei boys della Turris, ove disputò tutti i campionati giovanili, De Martino e Campionato riserve.
Nelle partite del giovedì contro la prima squadra, aveva il difficile e delicato compito di marcare il centravanti di ruolo; riusciva sempre a far bella figura...; in una gara amichevole fra Turris serie D ed Internapoli (serie C) giocò a stopper; marcò Giorgio Chinaglia che fu "asfissiato" dalla sua rigida "timbratura" ad uomo, il povero Giorgio fu sostituito.
Coniugato con due figlie; tifoso da sempre della Turris che ha seguito fino a qualche anno fa. Concludendo, trascriviamo un "remembering" di Giuseppe Gaglione: "Eri una persona speciale. Sapevi comprendere e consigliare;  Ben stimato dai vari allenatori: Morselli, Salar, Bruno, ecc..., e dai suoi compagni di squadra: Marco Ascione ("Marchitiello") Cotena, Di Stefano, Peppe e Vincenzo Gaglione, "Tony" Minghelli, Ciro  D’Alessio e tanti altri..."
Era bravo anche nell’atletica leggera; 11,04’ su cento metri nei campionati studenteschi (gareggiava anche sui duecento). Dopo la Turris Boys, per qualche anno nella Sarnese (campionato di Eccellenza) con altri giocatori torresi. Poi gli studi, dopo il liceo classico, laurea in Medicina; al presente è un valido dentista con studio a Torre.
            

Avrebbe potuto sfondare nel mondo dello sport, ma senza la giusta guida e con gli ammonimenti del padre che lo incitava a studiare, smise per realizzarsi nella professione di medico.
Un doveroso grazie lo deve al duo Pennino/Pepe. Come marito e come padre, spendesti tutte le energie per dare amore ed affetto a chiunque si rivolgesse a te. Eri e rimarrai per sempre nei nostri cuori e lasciandoci, hai causato in noi un immenso dolore, ma con una grande eredita: il tuo amore".

Le foto Giuseppe Gaglione ("Don Pepino 'u ’nfermiere", prima del decesso; Turris "Berretti", 1968/69; Nunzio Gaglione è il primo a sinistra in piedi; Turris campionato Nazionale "riserve", 1970/71: Nunzio Gaglione è il secondo a destra in piedi.