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Francesco Liberti
alias "Filifierro"

di Peppe D'Urzo

Qualcuno afferma che giocava come Giuseppe Schiano ("Peppino"), bravo attaccante e gloriosa bandiera "corallina" degli anni ’50 ed inizi ‘60, e, qualche altro ne parla come un misto fra Bruno Mora (1937/ 1986) e Luigi ("Gigi") Meroni (1943/1967), entrambi ali destre, intelligenti ed estrose; Mora giocò nelle file di Sampdoria, Juventus e Milan, Meroni nel Genoa e Torino. Con queste prerogative, presentiamo alla ribalta dei ricordi, Francesco Liberti, prodotto postbellico, dalla struttura fisica magra e simpaticamente detto "Filifierro", soprannome nato spontaneamente durante gli inizi calcistici della sua carriera.
Egli è nato a Torre del Greco il l8.01.1947, da Beniamino, autista di camion della N.U. e da Borriello Rosa, casalinga. Da i primi calci per strada, divertendosi a giocare nello spazio adiacente la chiesa del Carmine in p.zza L. Palomba, nelle vicinanze della sua abitazione in via G. De Bottis ("’U vico 'dda croce"). Passò a 11 anni nel N.a.g.c. (Nucleo Addestramento Giovani Calciatori) della Turris; vi rimane fino a 17 anni, facendo la trafila nelle giovanili, nel ruolo di ala destra, con qualche comparsa in prima squadra con i vari G. Formicola ("Cacatella"), L. Aliani, A. Tortora, P. Polese, A. Marrazzo, A. Mancuso ("'U pollice"), ecc.
 

   Il figlio Beniamino con la maglia del Bellaria Igea
   Marina e con la squadra (e il quarto seduto da sx.) 
              nella stagione calcistica 2004/2005


Dopo una parentesi lavorativa come marittimo con la società "Lauro", riprese a giocare nel Brancaccio (allenata da G. Formicola), nell’Alba Turris (nata dalla fusione dell’Audace, Nova Torrese e De Nicola) e nella Camaldolese, sempre nel ruolo di ala destra e centravanti all’occorrenza. Ci sono alcune gare in cui "Filifierro", in italiano "Fil di ferro" da Filippo Palumbo, collaboratore del duo F. Pennino (allenatore) e V. Pepe (direttore Sportivo), è stato un vero mattatore ed eroico protagonista.
In Barese – Turris (finale di Lega Giovanile, quadrangolare, in quel di Barra) segnò due goal in cinque minuti nei tempi supplementari; con le squadre in campo ormai stanche, l’ottimo Francesco, dando fondo a tutte le sue energie psicofisiche, vinse da solo la partita e fu portato in trionfo...
In Flegrea-Turris (semifinale Allievi Provinciali), giocata sul campo di "Fuorigrotta laziale", nei pressi dell’ex Sferisteo, fece una grande prestazione, ubriacando e surclassando il suo marcatore, un certo Rivellino (parente del più noto Rosario, classe 1939, difensore del Napoli); nella Flegrea, allenata da D’Alessio ("'U sceriffo") militavano i vari Abbondanza, Massa, Romano ed altri; la Turris sfiorò la vittoria nella ripresa, ma perse per 2/I; sulla panchina della squadra "corallina" oltre a Pennino e Pepe, sedette anche mister Aldo Querci (classe 1911 da Pistoia), giunto al campo nel secondo tempo. Segnò le due reti della vittoria della Flegrea un certo Romano che indovinò due "bolidi" da fuori area, e per la Turris realizzò Mimi Basso.

Per tutta la gara Liberti fu imprendibile... Allo stadio "Pinto" di Caserta, la Turris incontrò la Casertana in una finale di "Juniores" regionale; arbitrò Bisco jr. di "S. Giuseppe Vesuviano; nonostante il netto e negativo risultato di 0/4, la nostra briosa ala destra fece una grande prestazione con ottimi cross per i compagni nell’area di rigore avversaria... Nella sua carriera, ebbe, purtroppo, un grave infortunio, patito durante una gara di allenamento alla stadio comunale "A. Liguori" di Torre del Greco, con il rettangolo di giuoco ubicato diversamente da quello attuale (direzione Vesuvio-mare). In uno scontro del tutto fortuito con Ivo Ciccozzi, difensore della prima squadra, si fece male ad una spalla; rimase fermo per molto tempo e fu operato alla clavicola.
Una volta, in occasione di una gara, l’allenatore Pennino comunicò a Franco che non avrebbe giocato, in quanto il campo era pesante. Lui, con repentina e simpatica risposta, replico: "E cche me l’aggio mettere ’ncuollo?" tante furono le risate fra i compagni di squadra... Un’altra volta, il rettangolo di giuoco era

 
 
                    Francesco Liberti ("Filifierro") 

impraticabile ed allagato e l’arbitro non diede inizio
alla gara; a ciò Liberti aggiunse che nel grande "acquitrino" v’erano anche i "purpi" (polipi) che gli avevano mangiato i calzettoni...;
ma quei calzettoni di lana spessa e di fattura militare (comprati al mercato di Pugliano in quel di Ercolano), cuciti e ricuciti dal magazziniere, il grande e mitico E. Lamparella, erano bucati, ed i cui "fori" erano ben nascosti nelle bullonate scarpette...
Liberti è stata un’ala di vecchio stampo, all’epoca anche tornante, unitamente ad Antonio Marrazzo, su disposizioni tattiche di F. Pennino; scattante, ubriacante e dal facile "tunnel" agli avversari di turno; dal cross a bacio; coriaceo, del tipo "Mi piego ma non mi spezzo", pericoloso in area avversaria; anche il fratello Vincenzo ha militato nelle giovanili della Turris Boys qualche anno prima, nel ruolo di mediano. 

       In una formazione del N.a.g.c. Turris del 1961, 
   della Turris Boys (quadran-golare a Barra 1985/86)

Francesco, militesente, di professione idraulico, è coniugato con Carmela Iuliano; hanno tre figli (due femmine ed un maschio); il maschio porta il nome del nonno e cioè Beniamino; è nato a Torre del Greco il 09.03.1985.
I suoi inizi calcistici Io vedono nella Rinascita (Scuola Calcio), dove vi rimarrà per nove anni nel ruolo di ala sinistra; il suo primo allenatore è stato un certo Percuoco; a tredici anni fino ai diciannove passa alla Salernitana (giovanili), disputandovi vari campionati ad alto livello. Nella stagione calcistica 2004-2005 passa in prestito al Belluria Igea Marina (ripescata) nel girone "B" della C/2, allenata da Franco Cuvella; ha realizzato come attaccante cinque reti, di cui una in Coppa Italia. E’ diventato un idolo dei tifosi in riva all’Adriatico.
Il "Guerin Sportivo" del 22.03.2005 in un articolo dal titolo "Belluria provincia di Salerno" (calcisticamente parlando) definisce Beniamino Liberti, un esterno sinistro di grande dinamismo, originario di Torre del Greco, che ha preso parte al recente Torneo di Viareggio con la maglia della Salernitana (dove è cresciuto), arrivando fino ai quarti di finale (sconfitta con la Juventus, vincitrice della manifestazione). Altre cronache calcistiche cosi commentano: "Liberti tiene alto il morale del Bellaria", "A Imola un Bellaria celestiale; Liberti emerge alla distanza, rendendosi sempre più efficace in zona gol fino alla rete", "Liberti fa saltare il Monte; match winner della partita, infila una rete pesantissima per il prosieguo della stagione", "Il Bellaria ha un nuovo "Beniamino", il gol di Liberti a metà della ripresa vale tre punti fondamentali (gara: Sansovino – Bellaria 0/l, rete 65’ Liberti)".
Beniamino si trova bene nel Bellaria, tutti lo stimano e gli vogliono bene; forse l’anno prossimo tornerà alla base, chissà...; il calcio gli piace da morire ed il suo "dream", nascosto nel solito cassetto, è quello di giocare in Inghilterra, in quanto lo affascina l’ambiente, il giuoco "maschio" ed i campi inglesi.
Franco e la moglie Carmela vivono di riflesso e con trepidante speranza le attuali vicende calcistiche dell’adorato figliuolo, ma consapevoli delle tante difficoltà del mondo della "pelota", stanno coi piedi ben piantati per terra.
A Beniamino vada un grosso "in bocca al lupo" per una luminosa carriera, foriera di successi e soddisfazioni, in special modo per i genitori che si sono sobbarcati una miriade di sacrifici e che al più presto sperano di vederlo protagonista su rettangoli di giuoco di maggiore spessore e notevole rilevanza.