Indice

II borgo di Torre:

a cura di PEPPE D'URZO

Di Carlo Boccia, appassionato come non mai di "old times", pubblichiamo ben volentieri, questo suo ennesimo lavoro circa una delle più antiche ed importanti strade di Torre del Greco: corso Umberto I (già Via Borgo) da tutti ricordato come "Mmiez San Gaetano". Un paziente lavoro, frutto di difficili ricerche... le ricerche "non finiscono mai", c'è sempre da apprendere ed acquisire "news"; e solo con vivissimo affetto e forte sentimento che si riesce, col sudore della fronte, a raccogliere spicchi di testimonianze e ricordi, ed il passionale Carlo ben riesce nei suoi intendimenti. Grazie Carlo!

E' una delle strade più antiche di Torre del Greco. Se ne hanno notizie fin dal 400; il suo nome era Via Borgo, ora, è Corso Umberto I, in onore del re d'Italia. Dai torresi, però, sarà sempre chiamata "mmiez San Gaitan", tale nome deriva da un'edicola votiva, dedicata al Santo, posta sulla facciata del palazzo dei Soprano, divenuto poi, nel 1898, proprietà dei Mennella (panificio al centro del Corso).
Non si hanno notizie certe di chi l'abbia commissionata, né quando sia stata costruita; certamente fu costruita dopo il 700, quando Fra Rocco, per risolvere il problema dell'illuminazione di notte a Napoli, istituì delle edicole di santi, poste sulle facciate dei palazzi, che venivano illuminate attraverso i ceri posti dai fedeli.
Quest'edicola fu commissionata per un'importante grazia ricevuta. Fino a qualche tempo fa, nella prima domenica di settembre, si svolgeva una gran festa, molto sentita nel quartiere, tanto che la strada prese, nella parlata comune, il nome del Santo; si faceva, lungo la via, una tavolata per i poveri del quartiere con le tavole della pizzeria Fornito; San Gaetano è il Santo della Provvidenza. Oggi, sembra che questa tradizione si stia riprendendo per opera di alcuni giovani della contrada. L'eruzione del 1794 ha radicalmente mutato la conformazione del luogo; del piano stradale originario è rimasto solo quello che dall'edicola va verso piazza Luigi Palomba, mentre il primo tratto, che da "ncopp 'a guardia" va verso l'edicola, è stato innalzato di molti metri dalla lava vulcanica come si può notare dalla roccia lavica affiorante dal marciapiede lato Vesuvio. Nel dopoguerra, anni '50/'60, è stata il centro del commercio torrese.
"Ncopp 'a guardia", il luogo dove inizia la strada, era così chiamata perché alla fine dell'Ottocento c'era, nei pressi, un posto di guardia formato da ex soldati borbonici. La via iniziava con il caffè "nott e jiuorn" di Pasquale Romito (oggi c'è la Merceria di Vincenzo Trotti), e proseguiva con un susseguirsi di negozi importanti, ne ricordiamo, qui, alcuni. Sul lato destro, numeri civici dispari, la merceria Cimmino (Mariuccia) ed il Bancolotto (ora, c'è la Banca di Credito Popolare), la rivendita n. 9 di Sali e Tabacchi con i Buonandi passata poi di fronte, sul lato dei numeri pari verso il 1960, quindi la ditta Luigi Di Gennaro che nel 1898 la prelevò da Giovanni Annunziata, esistente nel 1800, dove lavoravano ricami ad uncinetto e maglia ai ferri, l'ottica Reccia (trasferitosi poi, in via Roma), la macelleria di A. Cirillo detto lo "scafatese" esistente dal 1920 ed attualmente condotta da Carillo Luigi, la merceria Borriello, il "Bianco" di A. Boccia con lo slogan "vesto le bambole" e i versi "se non sei elegante e non sei attraente di Antonio Boccia non sei cliente", la gioielleria "Turris" di F. Ferrara, il panificio dei Mennella esistente dal 1898, la pasticceria Ignarra, la Tessilmoda dal 1960 di Rosa Ondeggia gestita, ora, da Antonietta Miele sua figlia (..).
Sul lato dei numeri pari dopo il caffè "nott e jiuorn" di Pasquale Romito, c'era dal 1940 la salumeria di Virginia Balzano (attualmente, Riv. N. 9 di Ripa Annunziata), il negozio Pavimenti 900, locale attualmente occupato dall'Associazione "Sicuramente Amici", poi la pizzeria di Ciliberto (la prima a Torre del Greco), la modista Maria, la profumeria "Gigino Russo", il salone di mast'Alfonso presso il quale si potevano applicare le mignatte, l'arrotino Stasi (per il torrese d.o.c. "'o malafruoobbece") attività intrapresa nel 1911 dal nonno Raffaele proseguita dal figlio Giuseppe e ora, dal nipote Raffaele, il negozio Donev-Calzature, gli Elettrodomestici di Sequino Giuseppe dal 1934 il quale, nel 1928, fece il primo impianto elettrico nella Parrocchia di Santa Croce e fu anche il primo a vendere accessori per gli orefici, attualmente tale attività, trasferita sul lato dei numeri civici dispari, è gestita dal figlio Vincenzo, quindi il negozio Ondeggia Tessuti proprio di fronte all'edicola, la gioielleria Priore trasferitasi ora fuori Torre, la pizzeria di Ciro Fornito padre dei rinomati pizzaioli Peppe, Gaetano, Ciro, Gianni e Gennaro, l'ombrellaio Castaldo attività intrapresa dal nonno Giacomo, nel 1920, continuata dal figlio Antonio e, ora, dal nipote Enrico.
Questa strada nata intorno al XIV - XV sec., a ridosso del centro di Torre, consentiva i collegamenti commerciali, da Napoli verso il Sud; tale strada, che è parte della s.s. 18, incorporata nel centro urbano, oggi, caduta un po' in degrado, ha visto momenti migliori. I negozi potevano contare su più ambienti e le abitazioni erano formate da ampi vani, le architetture edilizie, anche se oggi non sono in forma smagliante, lasciano ancora intravedere il loro splendore originario. Possiamo notare un bellissimo stemma di famiglia, un leone rampante, al portico Vico del Pozzo dove abitava l'attore torrese Elio Polimeno (10.8.43 - 7.1.98) e il vicino palazzo con la facciata in bugnato e piano nobile a tempio colonnato; al civico 82, un bellissimo balcone di piperno con ringhiera di ferro battuto lavorato a mano, il palazzo De Marco con scala a chiocciola, il vico Bufale dalla famiglia Del Bufo che porta al vecchio livello stradale del 1710.
Là, dove vico Giardino Gradini Teatro si incontra con Corso Umberto I, abitava "Tatonn 'u pastor" (Antonio Vitiello), onnipresente nelle feste parrocchiali, la cui figura ha ispirato molti artisti torresi e, a tal proposito, ricordiamo la bellissima statua dello scultore torrese V. Giggiano Borriello.


 

  

Le foto: inizio di corso Umberto I (da "'Ncopp 'a guardia"); Edicola sacra di San Gaetano (dopo il 1700) al civico 43; antico fabbricato al Corso Umberto I, angolo Vico dei Pozzo, in stile "bugnato"; targa stradale in marmo di corso Umberto I (già Borgo).

 
"Mmiez San Gaetano"

Dal Fosso San Gaetano, con entrata dal civico 39, possiamo ancora vedere alcune caratteristiche case, che facevano parte dell'antico borgo, noncolpite dalla lava del 1794, le quali sono sottoposte al livello stradale. Nella zona compresa tra il 1°, 2° e 3° vico Orto Contessa, nel 1400, abitava la contessa Lucrezia D'Alagno, amante del Re Alfonso D'Aragona.
Sulla strada, tra vico Pizza e vico Cirillo, c'è il calzaturificio di Spagnuolo Salvatore, classe 1926, figlio di Agostino che aveva aperto il negozio nel 1917 con la vendita di piatti e bicchieri, come suo padre "Peppino 'o piattaro" (24.3.1876 - 6.9.1965) che aveva il negozio a  fianco, e, poi, cambiò articoli vendendo e fabbricando scarpe su misura con operai nel retrobottega, avendo ordinazioni anche da Roma. Spagnuolo suona il clarinetto nella banda musicale locale della quale è un forte sostenitore ed assertore.
Al termine di corso Umberto I, sulla sinistra, c'è l'antica chiesetta del SS. Rosario, dei Padri Domenicani, che apre al pubblico, tra l'altro, ogni 3 febbraio, per venerare San Biagio, il Santo protettore della gola.
La via fa parte dei caratteristici rioni popolari di Torre ed è rallegrata da voci, usanze e tradizioni. Fra queste ricordiamo un personaggio molto noto nel quartiere, Ciro Festevole, detto "'a pizzaiola" si guadagna da vivere facendo "il gioco del panariello", (consiste nel vendere i novanta numeri della smorfia, con cartelle già stampate, alle massaie e ai passanti della zona, altri novanta sono stampati su dei bussolotti contenuti nel panariello.Avvenuta la vendita dei novanta numeri si giunge all'estrazione, la quale avviene alla presenza di chi ha acquistato i numeri e mai nello stesso posto. Di solito il premio è pari alla metà dell'incasso ed è formato da generi alimentari.