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RICORDI Dl TORRE                a cura di  Peppe D'Urzo

Lo strangianome

di CARLO BOCCIA

In questa parola c'è tutta la cultura di un popolo, la sua storia, le sue tradizioni, si può dire il suo D.N.A. Lo strangianome, già usato in epoca romana, è il soprannome in italiano che viene dato ad una persona o ad un nucleo familiare per le sue caratteristiche fisiche: es. culichiummo, culacchiona, occhiargiento, tuppessa. Per il loro mestiere: es. a vriale, curalluccio, cataro, cazetta.  Di provenienza: es. a francese, a Sangiuvannaro, a punzese, a nunziatese. E c'è chi lo riceve per eredità: es. chiavuzziello, palummiello, a sargente (Lucia a sargente, il nonno Raffaele sotto la ferma militare, ebbe i gradi di sergente). Ed anche i luoghi; una strada, piazza edificio, vicolo, prende il nome dalla sua posizione o peculiarità. Sarebbe bello scrivere sotto questi nomi il loro soprannome, così com’è stato dato e come sono conosciuti dal popolo. Ricordandoli così nel tempo e tramandando quest’antica usanza che fa riconoscere in un popolo un individualismo e un anarchismo che in certe imposizioni delle autorità non vuole riconoscere. Anche ai trovatelli era imposto un nome di comodo, infatti, il cognome Esposito deriva da "esposto"; i bambini dell'Annunziata, a Napoli, erano esposti per essere scelti per l'adozione. Una curiosità: nel napoletano il nome Giuseppe Garibaldi eroe nazionale, è attribuito come strangianome a una persona bonacciona. Vi sono alcuni luoghi di Torre, dove nel cercare qualche persona, strada, vicolo o piazza, converrà prima documentarsi sul soprannome della località o dell'individuo che cercate, perché se chiedete in giro con il nome ufficiale, nessuno saprà dirvi chi e o dove si trova. I residenti non chiamano mai un luogo strada, vico, piazza, con il nome che il comune le ha dato ma sempre con lo strangianome, che può derivare dalle vicinanze di una struttura;. ncopp 'u castello, "largo Plebiscito", dal nome di una famiglia, 'ncopp addu Mainiero "via Scappi" o dalla posizione topografica che si trova; 'sott 'a ripa "via Fontana". Ed anche sugli avvisi necrologici, tutti ci tengono a precisare lo strangianome, e sotto il nome e cognome c'è il suo detto. R. Raimondo nei suoi Itinerari Torresi ne ha elencato un vasto numero in ordine alfabetico. Questa parola potrebbe derivare dall'inglese "strange" che significa strano, curioso, che poi con l'aggiunta di nome diventa "strangianome". In parole povere, "Se nun dicite 'u strangianome, nisciun 'u conosce". E per finire, vi elenco alcuni strangianomi: sono i più simpatici e curiosi che abbia scelto fra i tanti, dopo una mia ricerca sul territorio. Tatonno "a rapina": quando giocava al calcio,

LE FOTO: RAFFAELE CIARNICCOLI DETTO U SERGENT PESCHERIA MARE BLU, ANTONIO RAIOLA DETTO LIMONE PESCHERIA MARE BLU; VINCENZO CARRIERI DETTO FASOLO FORNO VICO BUFALE

prendeva la palla all'avversario furtivamente. Fetaciat: non c'è commento. Settepili, pochi capelli. Fasolo; Zoccola nera; Nera-nera; Zizzacchiona; Picchiacchella; Meza palla. Giacchettella; Stecchino; Siriticcio; Scorpione. Palanchino sono tre fratelli.