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Rino Raiola:
un amico indimenticabile

Di Peppe D’Urzo

"Papà, nessun uomo più di te conosceva il significato della parola "amore" e nessun altro avrebbe potuto insegnarcelo più di te che ne sei stato l'esempio più grande. Noi vivremo sempre del tuo amore e ricorderemo le tue parole... Seguiremo ogni giorno il tuo insegnamento. Grazie per tutto quello che ci hai dato. Ti vogliamo infinitamente bene.
Ciao, papa".
                                                        I suoi cari

Gennaro Raiola, detto, "Rino", ma più affettuosamente e simpaticamente "Rirì", era nato a Torre del Greco il 28.08.1946 ed ivi deceduto il 16.03.2011, da Giuseppe, marittimo (timoniere) con la società "Italia", e da Fortunata Catuogno, casalinga. Due figli: Gennaro ("Rirì") e Raimondo ("Rarà"). "Rirì e Rarà" sembrano due eroici "cartoons" della nostra beata gioventù... Raimondo attualmente è in pensione (ex dipendente del nostro Comune).
"Rino", milite esente, dopo il diploma nautico (coperta), diventerà Capitano di lungo Corso. Ha navigato su navi petroliere con diverse società. Ha toccato importanti porti del globo acqueo-terrestre. Ha conosciuto realtà, tradizioni e culture con cui si è confrontato; tante le esperienze multietniche che lo hanno temprato caratterialmente. Quando tornava da un lungo viaggio portava le innovazioni librarie e discografiche (Bob Dylan, Joan Balz, Beatles, i Rolling Stones, su tutti). Ha iniziato a giocare a tennistavolo (ping-pong) in giovane età nella "Loreto Starace", poi nel 1967 nella Limonappia Audace (serie A e B) coi vari A.nio Avenia (1941-2006), U. Zeppetella e Gnni Bianco. Nel 1970/71 nello Sporting Club Torre del Greco, in serie A, gareggiò con: Peppe Falanga, A.nio Marino, A.nio Avenia e F.co Panariello; in serie B con: F. Borriello. R.do Raiola, F.co Panariello e Gaetano Visciano. Poi verranno altre generazioni di nuove leve, fra cui vari campioni.
"Rino" ha chiuso l'attività pongistica nel 1978/79 nel CRAL  della Banca di Credito Popolare di T/Greco, con promozione in serie C, che avvenne all'ultima giornata di campionato... Quando giocava era un mirabile portento, un grande talento innato, nonostante la robusta struttura fisica che si ritrovava. Tecnica ed agilità erano le sue armi migliori. Si è esibito contro grossi calibri, a livello nazionale, vincendo molti incontri. Tutti erano sorpresi dal suo vigore fisico e disinvolta sveltezza. Poi gli impegni lavorativi; il mare è stato la seconda dimora. In seguito è stato broker della "Deiulemar", società di navigazione di Torre del Greco, fra le più importanti in Italia e all'estero. Instancabile lavoratore dalle immense doti umane e professionali.
Era coniugato con Emma Formisano, con matrimonio celebrato a Itri nel 1976.
Due figli: Giuseppe (grafico pubblicitario) e Antonella (diploma magistrale); una splendida nipotina che avrebbe voluto vederla crescere e portarla a passeggio. Amava tutti gli sport. Gli piaceva il biliardo e il biliardino. Tifoso della Turris e del Napoli stimava molto l'estroso attaccante partenopeo "E. Lavezzi".
Tutti gli amici del circolo "Limonappia Audace" al corso V. Emanuele, di fronte la villa comunale (attuale Ciliberti-regali), ti ricorderanno con stima e affetto. Eri un vero amico, leale, sincero ed altruista. Qualche anno fa ci siamo, la maggior parte di noi (e c'eri anche tu), incontrati per un simpatico, a tratti, commovente "rentree" in locali cittadini per la classica "pizza e birra". E' stato bello rivedersi con chi da anni mancava da Torre; emersero i soliti e simpatici sfottò di un periodo della nostra vita che ci appartiene di diritto. Riportiamo una "trace", scritta dal figlio Giuseppe, in memoria del diletto genitore: "Lo sport ogni periodo di tempo, ogni luogo e/o paese, si rispecchia in persone, eventi e date, capaci di ricostruirne l'iter storico e folkloristico... Nel nostro caso, sarebbe facile ricostruire quello di Torre del Greco, rivivendo uno sport che ci ha contrassegnati per ben 40 anni. Infatti tra i classici e più conosciuti, c'è uno sport che ha condizionato la svolta del paese in campo nazionale ed internazionale (se si considerano sportivi provenienti da tutto il mondo il tennistavolo, ovvero il più comunemente ping-pong. Vero! I famigerati dell' Associazione "Giù Sant'Anna" ci hanno portato, a suon di schiacciate, ai più alti ranghi sportivi, raggiungendo il gradino più alto... quello della serie A. Tra gli eroi, ne ricordiamo uno fra tutti: un uomo che di umano aveva poco, poiché le sue imprese, nel periodo greco olimpico, avrebbero fatto di lui un semidio. Il suo nome è Rino Raiola, detto "Rirì". I duri allenamenti che lo portarono ad essere il più tosto del settore, si svolgevano nelle varie associazioni cattoliche, le quali facevano a turno per poter osservare i trucchi e le magie del pongista, e, che al ritorno delle sue vittorie, sbracciavano per aver in consegna le coppe dei suoi trionfi. "Rirì", entrava a far parte di una cerchia di veri campioni, fra cui: Franco Borriello (Albanese-abbigliamento) in via Roma) e A.nio, dr. Avenia; i tre erano sempre accompagnati ed incitati dal fratello di Rino: Raimondo Raiola (Rarà).



 


 


 


 

LE FOTO: RINO RAIOLA ("RIRI'"); CON RAIMONDO (FRATELLO), F. MARANGIO (C. S. l. TARANTO), AL CENTRO ANNO 1965, CON ROBERTO GlONTELLA (N.1 D'lTALIA Dl TENNISTAVOLO); INCONTRO: SPORTING T/GRECO-MARBERT ROMA (SERIE A - PALESTRA "DON BOSCO" Dl T/GRECO) ANNO L971; LA CLASSICA RACCHETTA E PALLINA ... Il PING-PONG.

 Nel gruppo a parte la grande amicizia, si elevavano grande tenacia e spirito combattivo, che hanno ampliato per anni la loro già evidente professionalità.
Rino ha battuto i migliori di questo sport: dai campioni di serie A al massacro dei cosidetti "scudettati" (coloro che rientravano nella prima categoria, o addirittura in tutte le strutture e palazzetti dello sport campani e non), acquistando sempre più fama e simpatia. Tutti lo ricordano, perciò, non solo per il suo grande valore sportivo, ma anche per quello umano. Rino è stato fratello di tutti, padre di tutti, ma sopratutto figlio di un paese che per anni lo ha venerato per aver portato i "colori corallini" di più alti livelli. IL LAVORO. come nello sport, Rino Raiola, anche sul lavoro. . . impiegato come broker nella compagnia di navigazione Deiulemar, ha partecipato alla evoluzione della stessa, in maniera diretta e sempre fedele. Anche con essa egli ha aggiunto il suo nome ad articoli giornalistici che esaltavano le doti operative dello staff dell'azienda.
Il PADRE. Sposato e padre di due figli: Giuseppe e Antonella; è riuscito, nonostante i suoi impegni lavorativi, a temprare il focolare domestico con calore, ardore tanta cultura ed esperienza. Fra le tante soddisfazioni che un padre può ottenere dalla sua family, rimane un unico rimpianto: quello di non riuscire a vivere il più bello per la crescita della sua prima nipotina. Vorrei sottolineare che queste non sono le parole scontate di un figlio commosso, avvolto nei ricordi... Più che altro sono le parole rivolte al pubblico che per tanti anni lo ha seguito: non smettete mai di tifare, urlare e sbattere le mani, perché Rino sarà sempre lì, a schiacciare o a vincere per voi, per Torre del Greco. Ciao Papà"
Anche noi diciamo: "Ciao Rirì", un vero amico come te non lo si può mai dimenticare. Ti porteremo sempre nei nostri cuori... Avremo sempre nei nostri occhi quella nitrocellulosa pallina di ping-pong, azotata e canforata, da te rinviata nel campo dell'avversario di turno e superare la rete divisoria con colpi vincenti, tremende bordate di schiacciate di diritto e rovescio, top-spins, che ti ha consacrato nell'olimpo pongistico Torrese e nazionale..."