| Antonio
    SorrentinoTonino 'u mezzone
 di Peppe D'Urzo
 
 Nella
    nostra città ci sono stati tanti bravi giocatori di calcio; alcuni sono
    arrivati anche a buoni livelli agonistici, disputando gare nelle serie e
    categorie che contano. Fra essi vogliamo omaggiare Antonio Sorrentino, detto
    "Tonino 'u mezzone", in quanto piccolo di statura. E' nato a Torre
    del Greco il 07/06/1948 da Francesco (1912/1966), capo operaio del comune;
    deceduto in un incidente stradale in via Nazionale nei pressi di villa
    Macrina, e da Maria Giuseppa Italiano, il cui padre Pasquale era scrivano ("scrivano": scritturale, scrittore per conto di analfabeti;
    cancelliere) per conto dell'agenzia Ascione al C/so Umberto I. Pasquale era
    trovatello e fu adottato da una famiglia di Sorrento.
 Oltre a
    "Tonino", originario di Santa Maria La Bruna (Ponte della Gatta),
    sono nati: Raffaella, Rosa, Luigi (vive a Rapallo (GE); pensionato delle
    Autostrade), Pasquale (pensionato ASL NA5) e Ciro (Capitano dei Vigili
    Urbani di T/Greco; mezzala destra nelle file del Brancaccio e Brunita, con
    una parentesi ad Andria (IV serie) con Pesacane e A. Vitiello, per la sola
    preparazione atletica).
 Coniugato nel 1977 con Maria Iannone; tre figlie: Giusi, Melania ed Ilenia.
    Di professione: pasticciere. Nipote, da parte materna, del compianto Mario
    Auricchio (1925/1997), ex sindaco della nostra città. Il nostro
    "golden boy" inizia a dare i primi calci in strada in via
    Nazionale dalle parti di Leopardi, poi grazie a Cristoforo Lunella (ex
    calciatore ed allenatore), ricordato come "Ninuccio 'a pacchiana",
    approda nella N. A. G C. (Nucleo Avviamento Giovani Calciatori) della Turris
    dal 1960 al 1963, giocandovi nel ruolo di centrocampista (mezzana sinistra)
    con numero 10. Ebbe come allenatori: Schiano, (allenatore/giocatore), Bocca
    e Carubbi che ne apprezzarono subito le doti tecniche.
 A 12 anni fu inviato, su segnalazione di mister Schiano, al Centro Tecnico
    di Coverciano per una settimana premio (selezione N.A.G.C.; responsabile
    regionale: Gino Voltaggio; allenatore nazionale: G.nni Ferrari, ex
    nazionale). Partecipò, facendo un figurone, al Primo Quadrangolare di
    categoria fra le squadre: Flegrea, Materdei, Posillipo e Turris, vinto dalla
    Flegrea che batté in finale la Turris per 2/1 allo stadio comunale "A.
    Liguori" di Torre del Greco nel mese di luglio del 1961. La formazione
    della Turris era così composta: De Rosa, Polese (Guida), D'Istria, Guarino,
    Fuorvia, Aliani, Liberti, Formicola, Accardo, Sorrentino, Gaglione.
 Poi
    passerà alla Flegrea (giovanili) per circa due anni, Internapoli, Juve Torre
    (Coppa Quattro Comuni, Lega Giovanile), Nepi, squadra di promozione in
    provincia di Viterbo, durante il servizio militare in Aeronautica (qui i
    tifosi lo chiamavano "'u clown") Secondigliano (anno: 1971, prima
    ctg.), Brunita (giocatore/allenatore con G.nni Chiusel), Camaldolese (all.:
    Giancarlo Dovere) e Torretta Fiorillo. Alcune cronache di allora così lo
    descrivono: "Un frugoletto che si atteggia alla Omar Sivori, durante il
    Quadrangolare giovanile" (da un giornalino locale della Turris),
    "Belle triangolazioni fra Sorrentino, Formicola ed Aliani, che fecero
    andare in visibilio il pubblico, in alcune fasi del torneo" (da
    "Il Mattino" del 10 luglio 1961).
 Il creativo e fantasioso Antonio quando militava nella Camaldolese, collaborò
    con il mister G. Dovere, e di una gara della Coppa "Manfregola", in
    quel di San Valentino Torio (SA) lo sostituì. Per le dovute consegne giocò
    nel 2° tempo al posto di "Ciccio" Falanga; così scese in campo.
    Durante una fase dell'incontro, ebbe un fraseggio al centrocampo con Ciro Accardo ("'a cioccia"), 
	portandosi al limite dell'area di rigore avversaria; il portiere gli venne 
	incontro, ma abilmente lo fintò, spostandosi in diagonale; il numero uno 
	cercava in tutti i modi toglierli il pallone "incollato ai piedi", ma non vi 
	riuscì; "Tonino" calciò col tacco sinistro la palla che si infranse sulla 
	traversa; al che i tifosi locali in
 | 
 
	
    
    uno 
	stato di totale ira per lo "sfottò" ricevuto, lo beccarono per tutto il 
	resto della partita. In Secondigliano (prima ctg.) - Ischia (IV serie),  
    
	amichevole di lusso, finita 1/1 e giocata 
	sul campo del Leonardo Bianchi, la rete del pareggio del Secondigliano fu realizzata magistralmente da Sorrentino con un calcio di 
	punizione da fuori area con il pallone che fu
	indirizzato come d'incanto all'incrocio dei pali, senza che il
    portiere potesse tentare un ben che minimo di intervento.
 Fra i calciatori delle giovanili della Turris ricorda con stima ed affetto i
    vari: G.nni Formicola ("Cacatella"), E. Liberti ("Filifierro"),
    G. Ciliberto, A. Mancuso ("ù pollice"), L. Aliani, Tortora ("Ninì"),
    M. Sorrentino ("'u svelto"), A. Serpe ("capacotta"), V. Farese ("'u stuort), R. Gaglione ed altri. Della Flegrea: Peppe Massa,
    Capitelli, Biglietti, Vairo, G. Sommella, D. Romano, S. Russo, ecc. Fra gli
    ex allenatori: "Lilly" Carubbi, Bocca, G.ppe Schiano, Nicola
    D'Alessio ("u sceriffo"), Guglielmo Govi, G. Dovere, R. Pasqualina,
    B. Di Rosa; un ricordo particolare va a V.zo Talvetti ("'u
    brigante"), guardiano del campo e Edmondo Lamparella
    ("Mondo"), massaggiatore e guardarobiere della Turris. "Il
    calcio dei miei tempi e di quelli antecedenti lo si giocava in modo lezioso
    e metodico, oggi è più atletico e dispendioso di energie con troppe
    tattiche e schematiche varianti" afferma il Sorrentino.
 All'epoca il calciatore di talento aveva maggiori possibilità per emergere
    sui campi di giuoco, nonostante le asfissianti marcature ad uomo. I campioni
    ed i fuoriclasse sono sempre stati osannati dalle platee e dalla stampa.
    Fino ad una ventina di anni fa se ne trovavano in abbondanza anche per le
    strade e piazze cittadine... Questione, di fortuna! Era difficile affermarsi
    e far carriera.
 A Torre si sono persi i tanti, campioncini per svariate
    motivazioni, la famiglia, lo studio il lavoro. . .
 L' idolo indiscusso di "Tonino" è stato il grande Omar Sivori e, come Sivori, trattava il pallone con estro e fantasia; indossava sempre il numero
    10, calciava col piede sinistro; ha realizzato reti di pregiata fattura;
    tifoso del Napoli (incantato, poi, dalla genialità di Diego Maradona;
    "El pibe d'oro") e della Turris. Il caro ed affabile
    "Tonino" ha partecipato a vari tornei (bar, sulla spiaggia, ecc.),
    giocando a fianco di calciatori di serie superiore.
 Lo salutiamo
    fraternamente, ricordandolo con simpatia ed affettuosità; poteva diventare
    veramente qualcuno nel macrocosmo calcistico, ma come spesso avviene nelle
    imprevedibili trame della vita, il sogno non si è avverato.
 |