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		Pietro Cuomo
 di Peppe D'Urzo
 
		
		Pietro 
		
		
		Cuomo, un altro figlio di Torre, legato ai ricordi della sua 
		gioventù in special modo dell'ultima guerra mondiale. Nato nel 1923 (e 
		deceduto nel 1998) da Luciano e M. Giuseppa Serpe, coniugato con Rosa 
		Carrieri (appartenente alla stirpe dei "'u fasulo", antica famiglia di 
		panificatori con forno in via XX Settembre angolo Vico Bufale, il locale 
		è attualmente gestito dal fratello Vincenzo; i Carrieri erano detti 
		anche 'I Furnari) ebbe figli: Pina, Rita (vive a Ravenna), 
		Luciano (vigile urbano motociclista dal 1982 a Torre del Greco, bravo 
		calciatore, ha giocato in squadre minori), Raffaela (trasferita a Siena, 
		coniugata con  Vincenzo Cirillo, ex terzino della Turris negli anni 
		'70) e Gemma (coniugata con Domenico Cuomo, detto "Mimì 'u francese", simpaticissimo 
		e accanito tifoso della Turris).Pietro, originario di via Gradoni e 
		Canali, soprannominato "'u bello 'dda scesa ' Pò pò", è vissuto con la madre 
		che 
		doveva badare anche agli altri figli: Teresa e Michele ( ex marittimo, trasferitosi in seguito a 
		Genova). 
		Il padre era emigrato in America, ove svolgeva l'attività di 
		scaricante nel porto di New York: per questo era inoltre detto "'u 
		figlio 'dda merica."
 Come i tempi richiedevano, riuscì ad ottenere "'a libretta 'i mare" per lavorare. Partì volontario in Marina Militare 
		c/o le Scuole C.R.E.M. a San Vito Taranto, poi, imbarcò sul 
		cacciatorpediniere "Camicia Nera" (che   svolse intensa attività 
		bellica, durante il secondo conflitto mondiale, portando a termine 200 
		missioni di guerra correndo ben 68000 miglia) con la qualifica di 
		mitragliere/puntatore.  Il giorno 8 settembre 
		1943 (mercoledì, il fatidico dì dell'armistizio) la nave era ancorata nel porto 
		di La Spezia (scelta nel 1857 da Cavour per la sua posizione favorevole 
		quale sede dell'arsenale militare, divenendo successivamente una delle 
		principali basi navali della marina da guerra italiana).
 Cuomo, con altri due commilitoni concittadini, uscì in franchigia, 
		recandosi verso una zona di campagna, da dove si poteva godere di una 
		bellissima villa panoramica della città. Mentre i tre giovani marinai si 
		godevano la libera uscita, ebbero il tempo di vedere che la nave stava 
		effettuando preparativi per una improvvisa partenza; subito presero a 
		correre vera il porto e si accorsero dl essere inseguiti da alcuni 
		soldati tedeschi. Mentre correvano un vecchio affacciato ad un balcone 
		disse loro che l'Italia aveva firmato l'armistizio con gli 
		Anglo/Americani; un suo commilitone, della zona di S. Maria la Bruna, 
		si fermò, facendo finta di allacciarsi una scarpa... anche i Tedeschi si 
		fermarono; capì che qualcosa non andava e disse ai compagni di fare 
		attenzione e di tenersi pronti all'occorrenza; poco dopo, saltando 
		addosso ai "nemici", li disarmò ed esplose un colpo di mitra; 
		arrivò gente spaventata, si fece un po' di confusione. I tre, lasciando 
		sul posto i tedeschi, ripresero a correre; arrivati sulla barchina, 
		immediatamente, smessi gli abiti della divisa, si buttarono a mare e 
		raggiunsero la nave su cui erano imbarcati.
 Il caccia, in preda ad uno sbandamento, riparò verso la Maddalena 
		(Sassari), nei cui pressi, nelle vicinanze del golfo dell'Asinara, il 9 
		settembre fu affondata colpita da due bombe razzo sganciate da aerei 
		tedeschi, la corazzata "Roma" ammiraglia delle forze Navali italiane. 
		Il "Camicia Nera" ebbe l'ordine di recuperare i naufraghi e rimanere in 
		zona da qui, poi, destinazione Barcellona (Spagna), rimasta
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	Le autorità spagnole imposero di far rimanere i naufraghi e di allontanarsi 
	dal suolo iberico, e la prua del caccia si diresse verso Malta ove fu presa 
	dagli Inglesi (la flotta italiana si consegnò agli alleati il 10 settembre 
	'43) ed inviata nel
	canale di Suez (canale che mette in comunicazioni 
	il Mediterraneo orientale con il Ma Rosso) e con un nuovo nome "Artigliere", 
	già assunto con ordine di Maristat dopo il 25 luglio del 1943.
 Quasi tutti i militari collaborarono con gli Alleati che dettero loro nuove 
	divise. Cuomo fu destinato alla  linea  Said-Taranto in 
	operazioni di trasporto di truppe e materiali, la paga era buona e si poteva 
	arrotondare con qualche extra...
 Arrivò il congedo dopo la richiesta,  per sostegno di famiglia, fatto 
	dalla madre: 
	l'altro figlio, Michele, combattente in Africa Orientale fu fatto 
	prigioniero dagli Inglesi.
 Le Autorità Italiane, lo congedarono. A casa si 
	trovò senza una occupazione, lavorò con gli Americani nel porto di Napoli 
	imbarcando su di un rimorchiatore che aveva il compito di recuperare e 
	raccogliere armi, materiale bellico lungo le coste del suolo italico ed 
	anche in questa occasione, commerciando rame e ferro, che riuscì a vendere a 
	qualche privato, guadagnò più del dovuto. 
	In seguito trovò lavoro come marittimo, giovanotto di seconda fino a 
	diventare maestro di casa, nella società "Caremar" sui traghetti per le isole 
	navigando per circa 40 anni.
 Appassionato di calcio, passione che ha trasmesso al 
	diletto figlio Luciano, fu tifoso del Napoli ed in particolar modo della 
	Turris, che ha seguito sin dai tempi pionieristici del mitico Campo "Fienga"; 
	gli piaceva il calcio "eroico", quello che si giocava in modo genuino e 
	cavalleresco. Il  suo calciatore preferito, in casacca "corallina", era Catello Carubbi 
	l'indimenticabile "Lilli". Ha stimato tanto i giocatori sotto la 
	direzione del presidente Salvatore Gaglione, buon periodo per il calcio 
	torrese. Negli ultimi tempi era un po' sfiduciato per le alterne vicende 
	societarie, ma era raggiante la gioia quando la Turris vinse lo spareggio 
	contro il Benevento per la C/1 (stagione '96/97).
 Appassionalo di film western e divi americani.
 Ha dedicato tanto 
	se stesso alla famiglia ed ai suoi nipoti che lo volevano tanto bene.
 Di lui 
	rimangono i ricordi terreni della sua bontà e del suo rispettoso senso 
	di fare che sempre lo hanno contraddistinto  nella città dove è 
	vissuto, lasciando un vuoto nostalgico a chi sempre gli è stato vicino.
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