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		Mariolino Corso 
		 
		di Peppe D'Urzo
		
		   
		
		
		
		Era il capitano della Turris "boys" forte compagine a livello giovanile 
		di natura vincente, abituata a prevalere e a spuntarla quasi sempre 
		sullo avversario di turno. Si era agli inizi degli anni sessanta, quegli 
		anni indimenticabili per una generazione che guardava al futuro con la 
		dovuta fiducia per migliorarsi in tutti i settori del sociale. Il 
		calcio, non potendo non coinvolgere i tanti ragazzi di allora, ci 
		"prese" dentro in tutte le sue colorate sfumature, dalle figurine, 
		alle radiocronache, ai servizi giornalistici, e pian piano dalle riprese 
		televisive...  
		In questo contesto nacquero nella nostra città varie squadre di calcio 
		(le attuali scuole calcio) che davano l'opportunità ad una miriade di 
		pensieri giovincelli di belle speranze di esercitare la pratica sportiva 
		calcistica. 
		La Turris "boys" attraverso la N.a.g.c. (Nucleo Addestramento Giovani 
		Calciatori), indovinata iniziativa della F.i.g.c. elargita alle squadre 
		simbolo delle città italiane, comincia a sfornare certi campioncini..., 
		mentre altri già erano maturati calcisticamente. Fra loro vogliamo, per 
		omaggiarne le doti caratteriali, umane, e professionali, ricordare la 
		figura di Fedele Primicile, nato a Torre del Greco il 13.06.1945 ed ivi 
		i deceduto a 59 anni agli inizi dell'estate 2004, da Agostino (figlio 
		della "zucculara", produttrice di zoccoli di legno in via XX Settembre), 
		marittimo e sindacalista di estrazione socialista, persona molto 
		rispettata, e da Annunziata Aliberti, casalinga.  
		Fedele, la cui famiglia era abbastanza numerosa, era originario della 
		zona mare e, precisamente, di via Agostinella ("'U palazzo 'dda fabbrica 
		'i cera", secondo fabbricato dopo il forno di Savastano). I suoi inizi 
		calcistici lo vedono calcare i campi dei Salesiani a "Villa Favorita" in 
		quel di Resina (attuale Ercolano), nel classico ruolo di puro ed intelligente centrocampista (tutto sinistro) nelle file della Nova 
		Juventus ed altre squadre. Quei "campetti" mattonellati ed asfaltati dei 
		Salesiani, costituirono il trampolino di lancio per molte promesse. 
		Quante combattute dispute all'insegna della lealtà, sportività e sano 
		agonismo...  
		Nel 1957 passa nella Turris "boys", ove vi rimarrà per un po' di tempo; 
		qui vi giocherà anche tre partite in prima squadra. Andrà, poi, in 
		prestito all'Audace, e, dopo un provino col Napoli, a 22 anni smette con 
		il calcio. Durante il servizio militare farà parte della Nazionale della 
		Marina Militare Italiana, partecipando ad un importante torneo 
		(triangolare) fra Italia, Algeria e Tunisia. Portava il numero 11 e agli 
		ordini del duo Franco Pennino e Vittorio Pepe (coadiuvati in seguito 
		nella stagione 1964/65 dal passionale e volitivo Filippo Palumbo; 
		proveniente dall'Alba Primavera), giocherà alla maniera di Mario Corso 
		(1941, nato a San Michele Extra), ala sinistra, poi centrocampista, 
		della grande Inter di helleniana memoria, da tutti ricordato come "il 
		mancino di Dio", con le sue famose punizioni a "foglia morta". 
		Il Primicile, il cui idolo era un altro grande, anzi grandissimo 
		interista e cioè Luisito Suarez, colui che "faceva di un campo di calcio 
		un palcoscenico" (allenatore Helenio Herrera, detto il "mago" e pres. 
		Moratti padre), segnava poco, ma era un abile "assist man" per i 
		compagni di squadra, specialmente in attacco, fornendo loro precisi ed 
		indovinati passaggi e "corridoi" per essere, poi, finalizzati nella rete 
		avversaria...  
		Una indimenticabile formazione base, impegnata in Lega Giovanile, era 
		così formata: Rosario Maglione, Rino Serpe ("Capacorta"), Antonino Raiola 
		("Capalonga"), Antonino Mancuso ("'U pollice"), Ninì Tortora ("Licchi 
		licchi"), Antonio Marrazzo, Giovanni Formicola ('"Cacatella" e chiamato 
		anche "Pallino" da mister Aldo Querci, mitico allenatore della Turris, prima 
		squadra), Franco Accordo, (" 'A ciocca"), Vincenzo Farese, Fedele Primicile 
		e altri come Franco Liberti ("Filifierro"), V.zo Ambrosino, R.le Falcini, Leopoldo 
		Sorrentino, Luigi Aliani, D'Istria, Aurilia, Pedone, D'Alesio, Acampora, 
		Marco Ascione, ecc. Questo "team" potrebbe, senza enfatiche parole, 
		disputare al presente un campionato di serie C ad ottimi livelli.  
		Fedele era coniugato con Maria Colomba Ciliberto (data del matrimonio 8 
		luglio 1972) ed aveva due figli: Fabio (1976) analista programmatore, e 
		Nunzia (ed una nipote); diplomato marconista della "vecchia guardia"; 
		marittimo (ufficiale marconista) con le Società "Lauro", "Navarma", "Tirrenia", 
		ecc.; pensionato da qualche anno; persona solare,   | 
    
	  
	  
	  
	  
	 
	aperta, sportiva (tifoso della Turris), moderna, obiettiva, equa, schiva e 
	franca.
		Ha 
		lasciato tanto cordoglio e rimpianto fra i suoi amici ed ex calciatori 
		della Turris "boys";
	tutti lo ricordano con profonda stima ed amicizia. Fra essi menzioniamo 
	Vincenzo Farese (classe 1944, ex mezz'ala; Pro Ina, Turris "boys" e Viribus 
	Unitis; esperto dribblomane col fiuto dei gol), il quale ha disputato 
		tantissime gare a fianco di Fedele, del quale serba un ottimo rapporto 
		di fraterno affetto.  
	Vincenzo (marittimo cuoco) rimembra i fasti del passato, 
	rievocando le storiche e mitiche "contese" calcistiche al campo A. Liguori, 
	sui campi della provincia e presso i Salesiani di Ercolano; qui si 
	consumavano tante energie, dovute ad un notevole ardore giovanile, rivalità 
	cittadine e fantasiose chimere per diventare chissà, emulando le gesta dei 
	grandi calciatori di allora, un protagonista nel mondo del calcio.  
	Quei 
	palloni in paravinil di colore arancione ("Super Flex", "Santos" e poi di 
	cuoio) costituiscono indelebili ricordi. Con essi si disputavano 
	campionati di serie A, B e C al cospetto di tanti sportivi e tifosi, spesso 
	in delirio per le imprese pedatorie dei giocatori più estrosi " e 
	funambolici...  
	Farese e Primicile vi hanno giocato contro ma sempre con 
	spirito di lealtà ed umiltà. Vincenzo, con commovente feeling, ricorda altri 
	calciatori dell'Italia (serie C), e cioè: C.Palumbo, A. Tortora, L. Seme 
	("Gigetto"), V. Palumbo ("Gustavsson", difensore dell'Atalanta in 'A e 
	nazionale svedese"), G.nni Finali, O. Langella e Domenico Esposito ("Pelè"). 
	Ciao Fedele... resterai sempre nei cuori di quanti ti hanno conosciuto, 
	verso i quali sei stato disponibile, cortese ed affabile.
	Porterai i segni di una sana e genuina generazione, nata nell'immediato 
	dopoguerra, che con i sacrifici dei genitori e l'ausilio delle proprie 
	forze, è venuta su, e, rimboccandosi le maniche, ha guardato al futuro con 
	quella fiducia da trasmettere a quelli che un giorno ci sostituiranno.
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