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		Luisa, la famiglia e gli Stati Uniti
 
 di Peppe D'Urzo
 
 
		
		
		Sulle pareti della memoria sono "attaccati" i ricordi del nostro essere, 
		ricordi vissuti giorno per giorno, ora per ora e minuto per minuto, con 
		l'intensità della speranza e della disperazione, della paura e del 
		coraggio, della volontà, dell'impegno e del desiderio di procrastinare. 
		Con profonda emozione si ritorna con la mente ai racconti di un tempo 
		che non c'è più. Dall'analisi del rapporto fra memoria e storia, 
		passando attraverso testimonianze, nozioni e dati, sforniamo un'altra 
		"tranche de vie" relativa alla famiglia Maiello (i cui componenti, per 
		tradizione, sono definiti "'I baccalaiuoli", residente tanto tempo fa in 
		un fabbricato in via Sedivola (ex n. 12) sotto il "suppuorto" di fronte 
		all'ex villa "La Ragione", una struttura identificata come un "piece of 
		history" della nostra città. Infatti, al suo interno v'era un giardino 
		con sottostante grotta, adibita a ricovero antiaereo per molti cittadini 
		della zona durante l'ultimo conflitto mondiale. Questa "tana" servì anche a nascondere i tanti uomini e giovani torresi, 
		braccati dai soldati tedeschi durante i rastrellamenti, dopo 
		l'armistizio dell'8 settembre 1943.
 Nello stabile conducono la loro 
		serena esistenza Ciro e sua moglie (emigrati coi figli, in seguito, in 
		Argentina), Antonio, Matilde (coniugata con Ferdinando Varriale) e 
		Agnese. Trascorrono le giornate nel loro appezzamento, in cui v'era una 
		stalla con cavalli e mucche. La moglie di Antonio al suo quarto parto, 
		nel dare alla luce una bella bimba, muore.
 Alla nascitura sarà dato il nome di Anna (chiamata poi affettuosamente 
		"Nina") e sarà affidata ad una famiglia torrese. Gli altri figli, Maria, 
		Luisa e Gennaro restano col padre, che dopo qualche tempo si risposa e 
		dal nuovo matrimonio arrivano altri sette figli. Il tempo corre veloce e 
		i bimbi crescono. Luisa (classe 1928), pensando alla cara e dolce madre, 
		si chiede dove sarà quella bimba (sua sorella) di nome Anna. Dopo 
		continue ricerche, riesce a trovarla: le due si commuovono tanto al 
		punto da non perdersi più di vista. Arriva la guerra, la mostruosa 
		guerra in cui non ci sono più amici fidati, né uomini, né soldi, né 
		nulla.
 La guerra che sconvolge tutto e, insieme con le cose che si vedevano, ne 
		distrugge tante altre che non si vedevano, eppure c'erano. Si susseguono 
		le varie vicende belliche e, nel frattempo Luisa, divenuta una bella 
		ragazza, provvista di una viva intelligenza, riesce a trovare lavoro in 
		una base americana a Caserta (ove le truppe americane alloggiarono anche 
		nella reggia). E qui, come il copione della vita volle, conosce un 
		pilota americano (col grado di capitano) di nome Merli Campbell. Nasce 
		un tenero amore.
 E' una delle tante "love story" di militari alleati transitanti sul 
		suolo italico durante il periodo della loro permanenza; molti di essi, 
		attratti dalla frizzante bellezza delle sanguigne donne nostrane, si 
		unirono in matrimonio portandole via dai luoghi natii verso altri lidi e 
		posti lontani.
 Finisce la belligeranza mondiale ed il giovane "air-pilot", nel 
		rientrare nella sua Pennsylvania,
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	promette di fare presto ritorno in Italia a riprendevi la cara amata. Dalle 
	parole ai fatti. Al suo arrivo
	(che gli costò i gradi, da capitano passò a sergente) a Torre nel 
	1946, trovò la ragazza, purtroppo ammalata e a letto, sofferente di una 
	malattia infettiva. Il tempo mise a posto le cose e Luisa, in precedenza 
	indebolita nel fisico, ritornò più in forma di prima. Si parlò di matrimonio, 
	il padre della giovane si oppose, ma alla fine tutto si aggiustò e la 
	dispensa di matrimonio fu concessa a Luisa dall'allora Presidente della 
	Repubblica, Enrico De Nicola, residente a Tore del Greco nell'intimità della 
	villa a via Tironi. I due coronarono il loro sogno d'amore per poi partire per 
	la terra di zio Sam.
 La diciottenne e sveglia ragazza ha delle iniziali difficoltà, ma pian piano 
	imparando bene l'inglese, si inserisce senza tentennamenti nel nuovo cosmo 
	che la circonda. Merli (cugino del famoso attore James Stewart, divo 
	statunitense) nei suoi continui spostamenti e missioni, la porta sempre con 
	sé. Girano in lungo e largo per mezzo mondo, fanno capolino anche in Italia, 
	ove Luisa può riabbracciare la propria famiglia. Ma per avverso destino, 
	quel pilota impegnato nella "italian campagna", appartenente a qualche 
	gruppo di cacciabombardieri o chissà che, che ha visto tante volte dall'alto 
	il territorio di un'Italia in resa, lascia dopo 12 anni di felice unione 
	(dopo essersi ammalato) la vita terrena.
 Luisa, affranta dall'invincibile dolore e, rimasta sola non arrendendosi e 
	con grande forza d'animo trova lavoro a New York, ove si risposa. Farà 
	venire, in seguito, alcuni dei suoi cari in America, aiutandoli a trovare 
	lavoro (in Italia scarseggiava). Anche il padre la raggiungerà. Nel 1969 
	arriverà anche la sorella "ritrovata", Nina. Gli altri fratelli restano a 
	Torre per vari motivi. Luisa fa la spola fra gli Usa e l'Italia fino al 
	1988. Tre anni or sono le muore l'adorata sorella Maria: un brutto colpo, poi 
	perderà Nina e Ferdinando.
 Attualmente vive a Ozon Park, New York (molti marittimi conoscenti sono 
	stati a trovarla a casa sua). Conosciutissimo personaggio di via Sedivola e 
	"'ncopp 'i viali", protagonista di questa commovente transoceanica 
	emigrazione, è sempre in contatto con la terra natia; sa tutto di tutti, 
	vuol sentire sempre la voce dei suoi familiari ed è informatissima sulle 
	vicende della città. Un anno fa un suo nipote, Carlo, titolare dal 1976 di 
	una lavanderia in via Moro n. 23, si recò a farle visita. Il ricordo della 
	zia lo porterà sempre con sé.
 Fortissimo è il legame alla sua Torre ed ai 
	suoi parenti, ai quali, nonostante la lontananza, si sente "vicina" come un 
	angelo custode.
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