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Si sono rotti i tempi
 

 di Peppe D'Urzo
 

La fine del mese di agosto,“si rompono i tempi”, questa espressione insieme con “Quest sé vestut vier ncoll

te venut” e “a settembre rint a renfriscata” sono meravigliose espressioni del dialetto napoletano, che in poche parole descrivono una vasta gamma di impegni prossimo all’inverno. Verso la fine di agosto, giravo

per il nostro mercato, sempre alla ricerca di antiche parole,espressioni e voci di venditori,del nostro dialetto. Infatti al mercato con la crisi che c’è (veramente noi del sud non ce ne accorgiamo, perché c’è sempre

stata) ed i prezzi che ci sono, è una era battaglia per la sopravvivenza, ed è là che si svolge la vera storia di un popolo che non cambia mai, ed è sempre lì che la gente si sfoga a parlare in dialetto. Infatti mi sono accorto che la gente più è “incazzata” più parla in dialetto. Provate, a parlare con una persona esprimendovi in lingua italiana, poi fatelo innervosire, vedete che vi risponderà così, diventa se stesso. Quindi mentre camminavo, sentivo una signora dire ad un’amica “Mo che si rompono i tiemp”, ti vengo a trovare. Questa espressione indica tutto un cambiamento di vita, finisce la “stagione” ed incominciano i problemi dell’ inverno. Per noi la “bella stagione” è l’estate, ma per pigrizia pronunciamo solo la parola finale “A staggione”. Ma l’importante è che ci capiamo. Finiti i temporali di fine agosto, a settembre si ricomincia di nuovo a fare i bagni. Ma non per tutti, solo i giovani vanno al mare,infatti c’è un detto che dice: “l bagni settembrini fanno bene alle signorine”. Ma a settembre molte famiglie, approfittano ancora del clima mite, per fare dei lavori di tinteggiatura interni in casa. E si preparano per l’inverno facendo una buona provvista; riempiono la dispensa di pomodori in bottiglia, melanzane, peperoni e tonno sott’olio,olive “scamazzate”, ma anche altro, come limoncello e mandarinetto. Il mese di ottobre è dedicato alla scuola, alla cultura dei figli. E oltre a comprare i libri, quaderni, penne e zainetti scolastici di marca, anche indumenti per l’inverno, si cambia

il vestiario del guardaroba, le, spese si aggravano un po'. Nel mese di novembre, si toglie l’ora legale, e le giornate si accorciano di molto, coi primi freddi e piogge si esce poco dalla casa. Ci si incomincia ad attrezzare per il freddo ed attività da fare al calduccio nella propria casa. C’è gente che" si fa ancora la provvista di “muniglia” e “cernitura” la vende Vincenzo Ruggiero in via Che Mena a S. Croce. Il mese di Dicembre è il mese delle feste e dei regali, si riscuote la tredicesima, ma i soldi non bastano mai. Le giornate si accorciano al massimo fino al 21 dicembre. Questo mese vola subito, perché c’è un gran da fare; c’è la festa dell’Immacolata ed a Torre s fa una grande festa, subito dopo nelle case si incomincia a costruire il presepe ed addobbare l’albero di Natale. Con la festa di S. Lucia, il 13 dicembre, ed il 14 S. Aniello, le giornate si

cominciano ad allungare, ed un detto riferendosi al tempo dice : Il passo della gallina (13 dic.) il passo del pucuriello (14 dic.). A Natale e Capodanno,festeggiamo un’antica festa dei pagani già in uso al tempo dei romani, la nascita del “sole nuovo”, incomincia un altro anno. Poi il



LE FOTO: MERCATO; MONIGLIA E CERNITURA; POMODORI IN BOTTIGLIA;TEMPORALE ESTIVO

 

cristianesimo abbina questa festa alla “nuova parola di pace di Gesù”, e la chiama appunto il  “Natale”. Con l’Epifania tutte le feste vanno via, e dopo Natale freddo e fame. Gennaio e febbraio i mesi più freddi e tristi dell’anno, non passano mai, sembrano eterni. Marzo è pazzariello, così ci insegnarono a scuola,piove ed esce il sole, ma annuncia la primavera. Ma con Aprile la natura irradia dell’aria dei pollini, che ci stimolano e ci fanno rinascere dal torpore dell’inverno. A maggio il mese della mamma e delle rose, poi giugno... luglio... agosto... E’ il ciclo della vita che nonostante la crisi, le guerre, i disagi, i torti non si ferma mai,va sempre avanti. E’ come l’alba ed il tramonto, un fenomeno che vediamo tutti i giorni, ma ci affascina sempre.