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Gregorio Barone (Griò)
di Peppe d’Urzo

Un altro noto personaggio lo troviamo fra le pagine della storia della nostra città. Si tratta di Gregorio Barone, fra i decani giornalai torresi. Era nato a Torre del Greco il 08/12/1919 ed ivi deceduto il 10/10/1992, da Gennaro, detto "'U procidano", marittimo, e da Carolina Auletta ("’A frattese"), casalinga. Il padre Gennaro emigrò in America ma ne fece subito ritorno.
Frequentò ed aiutò nell’attività un certo "Cerasiello", venditore di frutti di mare con locale in via Comizi (attuale fruttivendolo). Ebbero cinque figli: tre maschi e due femmine. Michele, giocondo e mitico venditore di giornali, da tutti ricordato come "Pere ’i papere" ed anche "Paparuozzo", Gregorio, Angelo "Angioletto", Immacolata (deceduta) e Lucia, ex titolare della edicola in p.zza L. Palomba (ora del nipote).

               

La madre Carolina prese con sé, adottandoli, altri nipoti, figli di una sorella che morì: Giuseppe, Giovanni, Gelsomina, ricordata come "’A bongiorna" (da cui il figlio: "Bongiurnariello"), Lucia (suor Clementina) superiora in quel di Giffoni Valle Piana (SA), deceduta. La famiglia di Gregorio era originaria di C/so Garibaldi, trasferita in seguito in Via XX Settembre e Via Roma 11. Il nome Gregorio era di difficile interpretazione, per cui era alquanto complicato esporlo ed esprimerlo, perciò lo si cambiò più semplicemente in Criola, Griola ed infine in "Griò".
Egli da giovane fece il marittimo (capitano marittimo). Servì la patria sotto le armi della Regia Marina; durante la II Guerra Mondiale era imbarcato sul sommergibile "Aradam". Dopo l’armistizio dell’8 Settembre del ’43, sbandato fra gli sbandati, scappò e riuscì a venire a casa. Qui, in quei tristi giorni in cui i soldati tedeschi erano intenti ai rastrellamenti, rimase nascosto sul lastricato di un fabbricato che da via Roma si collegava in via D. Colamarino.

               

Con la venuta degli alleati in città che risollevarono nello spirito e nel corpo la gente che aveva sofferto gli stenti della fame, "Griò" cominciò l’attività di giornalaio. Si recava a piedi a Napoli, col padre ed i fratelli, a prendere i giornali, per venderli, poi, a Torre. Si vendeva ancora il giornale "Risorgimento", pochi fogli stampati, da cui la popolazione attingeva le notizie belliche sui vari fronti italiani e stranieri, le varie cronache e i pochi avvenimenti calcistici e sportivi; agli americani veniva distribuito "Stars and Stripes" e per gli inglesi "Union Jack". Prelevò l’edicola di p.zza Santa Croce, ubicata in uno dei quattro chioschi (ovvero i padiglioni con colonnette e tetto a cupola) che, sin dall’inizio del ’900, abbellivano con "elegant" decori architettonici di stile neoclassico e "liberty", la rinomata piazza, antistante la storica ed omonima basilica, semidistrutta dalla lava vesuviana nel 1794, e ricostruita dalla pia e instancabile opera del Beato Vincenzo Romano. L’edicola che in precedenza aveva avuto altri gestori ed era passata attraverso una crisi economica risolta dal buon Gregorio, attualmente la trovi ancora

              

al suo posto; in precedenza aveva subito degli spostamenti, sempre in piazza, ed oggi è

              

gestita dal fratello Angelo, anche egli edicolante sin da bambino. Prima di stabilirsi in p.zza Martiri d’Africa, ove aprì una nuova rivendita di giornali, il nostro "strillone", dopo un imbarco su di una nave diretta nella terra di Colombo, decise di rimanervi. Lavorò in alcuni ristoranti a Boston (Massachusatts). Su pressione della moglie Anna, fu segnalato e preso dalle Autorità statunitensi, e rinviato in Italia. A Torre, verso la fine degli anni ’60 apri l’edicola in piazza Martiri d’Africa, ove lo spazio antistante divenne un luogo famoso e frequentato da sportivi e tifosi di calcio, ed in particolare della Turris.
Gregorio si unì in matrimonio con Anna Di Donna (08/09/1923, Torre del Greco, 06/02/2006), in data: 17/12/1944, andando ad abitare in via Falanga, Martiri d’Africa e via Cimaglia. Figli: tre femmine ed un maschio: Gennaro, con l’edicola in p.zza M. d’Africa, ereditando l’attività paterna; Geppina (edicola in via Curtoli, al presente passata ad un altro gestore), Daniela e Carla (rivendita di giornali all’inizio di via Benedetto Croce).
Da ricordare che piazza Martiri d’Africa è diventata famosa nel tempo per il bar "African bar" con i tanti suoi frequentatori e famosi personaggi (simpaticoni, burloni ed affini) e per l’edicola di Gregorio, in cui vi ha lavorato per molti anni il mitico Gerardo Vitiello, intenditore di calcio, fine affabulatore e lusinghiera "attraction" per i giovani "supporters", calciatori corallini ed addetti ai lavori.
"Griò" era una persona ben voluta da tutti, sin dai tempi degli alleati, portando loro i giornali presso gli alloggi agli ex Molini Meridionali Marzoli, ex fabbrica di conserve alimentari (Piazzale Ferrovia dello Stato), alla Scuola Elementare in via V. Veneto (ora, "Giovanni Mazza"). Nel corso del tempo tutti lo hanno stimato per la sua bontà, sensibilità ed umanità; era una persona solare, pacata e tranquilla e tifoso della Turris.

              
 

Collaborò con presidente Gianni Di Maio e con l’ing. Salvatore Gaglione, era amico di molti giocatori ed allenatori. Grande "strillone; riusciva ad emanare grida acute finché la voce lo resse; "Mattino, Roma..." era il suo "urlo" di battaglia, quello del fratello Angelo "Roma...". Sindacalista della categoria si è sempre battuto per i giornalai.
Anche di Angelo che ricorda con immutato affetto il "rauco" Gregorio" (operazione alla gola in quel Reggio Emilia), rievochiamo i suoi inizi a vendere giornali a piedi, con la bici e la "Vespa" fino al Palazzone ai confini con l’oplontina Torre Annunziata.
Egli (classe 1932)  coniugato con Nunziatina Francione (1939) in data  matrimonio:
25/04/1968 ebbe come figli: Gennaro (deceduto), Sergio (in Finanza), Carolina e Rosaria (in Inghilterra per lavoro). "Angioletto" ha un indelebile ricordo di quel luglio del 1959, in cui ci fu lo sciopero dei marittimi torresi. Il chiosco di giornali fu chiuso a causa dei gas lacrimogeni lanciati dalle forze dell’Ordine per disperdere i dimostranti. Quella sera la TV mandava in onda in diretta un importante incontro di boxe fra Patterson e Johanson (categoria pesi massimi); egli si rintanò nel forno di un certo "Biasiello" in via Piscopia; vi rimase tutta la notte fra veglia e sonno. L’indomani mattina aprì l’edicola, tirando su i battenti, come se nulla fosse accaduto; il chiarore del giorno cominciò ad irradiare la città e la piazza che in precedenza era stata, purtroppo, teatro di scontri e tumulti.
Una pagina di storia e di cronaca che sconvolse Torre del Greco, i suoi cittadini, ed i marittimi; la notizia ebbe risonanza nazionale ed arrivò in tutti i porti del mondo ove i torresi vi giungevano, dopo lunghe attraversate oceaniche. Su quello sciopero ci fu molto da meditare e discutere; in seguito le condizione dei marittimi migliorarono e tutto finì nel dimenticatoio della nostra vita cittadina.

Le foto: Gregorio Barone, detto "Grio" (anno: 1992); con la maglietta de "Il Mattino" (anno: 1970); il figlio Gennaro (al presente); l’edicola in p.zza M. d’Africa (anno: 1999); il fratello Angelo all’età di 11 anni.