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Antonascio
di Peppe d’Urzo

     

Antonio Ascione ("Antonascio") negli studi  di  radio Torre del Greco (anni ’80);

Su incoraggiante ed indiscreta "request" del fratello Salvatore, vogliamo manifestare il dovuto e galante "hommage" ad Antonio Ascione, da tutti conosciuto come "Antonascio", nota penna giornalistica, commentatore, speaker, "corallino d.o.c." ed autentico torrese, amante dei propri luoghi natii. Persona ingegnosa, di indiscusse capacita caratteriali e professionali; dagli occhi intelligenti e osservatori, pacati come i suoi gesti e le sue parole, un ragazzo in gamba. Uomo con inclita dignità e notevole forza d’animo. Con quel suo sguardo attento è sempre stato alla ricerca dell’umano e istintivo impulso per valutare le persone col desiderio di conoscerle a fondo. Confidenziale e cordiale; capace di sinergizzare informazioni, esperienze ed intuito. Antonio nasce a Torre del Greco l' 08/11/1947 come prodotto postbellico, da Giuseppe, marittimo (marinaio) delle società "Sitmar" e "Italia", e da Giuseppa Marrazzo, casalinga. Figli: cinque (tre maschi e due femmine).
Originario di via Falanga n. 48. Sin da ragazzo lo prende la passione per il giornalismo sportivo, iniziando con l’ascolto della trasmissione radiofonica "Tutto il calcio minuto per minuto", in onda dal 1960. La sigla iniziale, accompagnata da un motivetto musicale, era: "La Stock di Trieste, famosa nel mondo per i suoi brandy, vi invita all’ascolto di Tutto il calcio minuto per minuto", e, alla fine: "Se la squadra del vostro cuore ha vinto, brindate con Stock, se ha perso consolatevi con Stock". Tempi bellissimi ed incontaminati che, ahimé, non tornano più. In precedenza dal dopoguerra in poi, esisteva un programma radiofonico (dal titolo "Musica e Sport") del 2° tempo di una partita di serie A; la "voce" per le gare più importanti era quella del mitico Niccolo Carosio, il grande e folkloristico radiocronista, poi telecronista; il suo debutto: Svezia-Brasile: 2-5 nel 1958 ai Campionati mondiali di calcio in terra svedese.
"Antonascio", senza mai distrarsi dall’"ecouter", annotava tutto quanto gli interessava in quei quaderni a quadretti (con copertina nera e bordata di rosso) che tiene conservati sino ad oggi.
Era questo anche il tempo della "Settimana Incom", un similare di "news" tipo Telegiornale visivo di vari argomenti nazionali ed esteri, prima e nell’intervallo di proiezioni cinematografiche nelle tante sale da cinema sull’italico suolo; alla fine della panoramica "flash" delle notizie dall’Italia e dal mondo, per pochi minuti, dopo una paziente attesa, si "vedeva" una breve sintesi di una importante partita della serie A italiana. In questa epoca, oltre alle notorie testate giornalistiche in voga, uscì una rivista  settimanale specializzata, intitolata "Il calcio illustrato" ed in seguito "Il calcio ed il ciclismo illustrati", con ampi servizi anche sugli altri sport (ciclismo e boxe fra tutti).
Egli, diplomato ragioniere e milite esente, ha dei trascorsi teatrali come suggeritore nella compagnia "I mattatori", diretta dal prof. Luigi Porzio, e, affiliata alla Polisportiva "Libertas" di Torre del Greco (Presidente: Mario De Dilectis). Ciò gli è stato, con passionale dovizia, di grande ausilio per le sue radio-cronache calcistiche. Come giornalista ha scritto su vari "fogli", fra cui: "Il Corallino", "Alé Turris", "La Torre", ecc. Ha condotto per molti anni "T come Torre" per Radio Torre del Greco; il suo era accurato e dettagliato telegiornale degli avvenimenti della città, con annesso notiziario sportivo. Si è

esibito anche per Tele Torre (Tac 47).  Innumerevoli le radiocronache su tutti i campi ove la Turris era di scena; collaboratore della squadra "corallina" e "voice" allo stadio con "Tribuna laterale". Collaborò con una radio di Potenza, conservando un buon "feeling" con la squadra e la città,  col Tricase per la permanenza in C2 (stagione 2000/01). La Turris riuscì a pareggiare e a conquistare la salvezza, ma nel giro di pochi minuti il Tricase segnò di nuovo e sopraggiunse la retrocessione in serie D; pianto e disperazione. L’anno scorso è ritornato al suo posto in sala stampa al "Liguori", dando il suo proverbiale contributo, per continuare ad essere lo "speaker" di sempre. Per la Turris è stato sempre in perenne fibrillazione. Ha conosciuto tanti calciatori, allenatori ed addetti ai lavori. Dante Portelli, il "divino Dante torrese" lo ricorda con immutato affetto, come l’allenatore Ruggero Salar ed il presidente S.re, ing. Gaglione.

        

Antonio con un gruppo di "aficionados" corallini, e primo a destra è il compianto Antonio De Ponte (inizio anni ’90).

Dipendente Asl (presidio ospedaliero "F. Bottazzi") di T. Greco, prossimo  alla pensione; coniugato con Anna Oliva, nativa di T. Annunziata e tifosa del Savoia; tre figli di cui una femmina e due maschi, ovviamente "fans" corallini; anche il fratello Salvatore. Grazie al quale, ripetiamo, è stato possibile questo commendevole "ricordo", è un supertifoso della Turris, seguendola dentro e fuori per molti e lunghi anni.
Fra i suoi cari amici vogliamo menzionare "due signori del giornalismo" e maestri di vita: i compianti Antonio (14/10/1928- T/Greco – 26/12/1996) e Renato (05/10/1942 – T/Greco – 02/01/1987) De Ponte; il primo definito "La voce dello sport corallino" ed il secondo "L’amico che dava qualcosa agli altri". Per essi non esiste dimenticanza.
Quante radiocronache fra leggendarie avventure; allora i telefonini cellulari non esistevano; immense le difficoltà logistiche per il collegamento dal campo in cui la Turris si opponeva alle squadre ospitanti. Trovare un telefono, a volte, era una impresa ardua; si usciva dallo stadio in cerca di un apparecchio telefonico per trasmettere le vicende della squadra del cuore. Una volta allo stadio "XXI Settembre" in quel di Matera, l’irresponsabile rischio prese il sopravvento, per amor di "casacca color rosso corallo"; infatti si colse l’imprevedibile "trouble" di rimanere nella città dei sassi.

          

Con Angelo Vitiello, V. Marinacci (portiere della Turris), Vittorio Bisbiglio ed Enzo Strino (la bandiera della Turris)

Caro Antonio sembra udire quel tuo campanellino a cicalino, il cui suono intervallava le notizie del giornale radio ai tempi di Radio Torre del Greco; gli annunci e le informazioni dettati dalla tua cadenzata voce, formavano una modulata armonia, il tuo tasso di "audience" raggiungeva un elevato numero di ascoltatori.
Il tuo inconfondibile tono di voce non regge ad alcun confronto; c’è da augurarsi che possa essere di sprone alle nuove leve generazionali che si affacciano nel variegato campo dell’informazione e dei mass-media.  Ciao Antò.