FACCIO SESSO PER CARITA' CRISTIANA (La buona samaritana del sesso)

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R: Sei ancora fuori, Luigi. Per quanto mi riguarda le varie etnie planetarie valutino il sesso come l'hanno sempre fatto secondo l'etica, le religioni e il buonsenso collettivo e personale. E soprattutto, come faccio io adottino sempre le misure profilattiche e preventive. Lo farò anch'io, fuori dalla mia missione sarò una buona moglie, una brava madre, spiccicata uguale alle altre.
D: Pensi che esista un uomo sano disposto a condividere la tua missione al di fuori della forma mentis dei "diversi" che aderirebbero alle nozze dietro un impulso pervertito e non per filosofia di vita?
R: A ventisette anni non mi pongo ancora questo problema, forse perché trovo più squallore, lordure e incertezze in diverse unioni moderne che nella mia opera umanitaria. Citami una sola trasmissione lelevisiva, compresi i telegiornali, che non ricordi, come un memento mori, delitti, prevaricazioni, odii, gelosie, rancori e quant'altro.  
D: E' vero. Ma... come avviene l'approccio, è casuale, mirato, da chi parte l'iniziativa? con quale frequenza avvengono gli incontri?
R: Non ha importanza, la cosa è spontanea come l'amore a prima vista. Non esiste premeditazione, adescamento, ricompense, tutt'al più riconoscenza reciproca e gioia di vivere assieme un momento felice. Oramai ho una gran bella cerchia di "amici" perché, beninteso, sono selezionati. I miei sono atti d'amore di carità cristiana, non diavolerie.
D: Ma... usi una tecnica sistematica, delle manovre ripetitive, un cliché, una metodologia terapeutica?
R: Manovre... terapie... ma cosa dici Luigi? Due essere umani, anche se con requisiti diversi che si scambiano un atto d'amore, non hanno bisogno di metodi o trerapie sistematiche, di ismi e fie. Si amano e basta, improvvisando, in letizia, esultando, appagandosi. E posso assicurarti che nessuno dei miei "amici" mi fa sentire l'umiliazione del possesso maschile, la penetrazione come uno sfregio, un dispetto, una rivendicazione.  Amo di cuore queste creature deboli, disabili, incapaci estremanente fuori dell'ottica di qualsiasi bella donna. Hanno tutti gli occhi dolcissimi anche quando la ruota biologica ed istintuale si mette in moto, spesso sonoanche avidi e famelici con le mie forme sinuose come sempre dopo le astenie, ma in maniera quasi puerile, non si ascoltano rantoli, non c'è umidore o afrore dei contatti. E' determinante che essi sanno di non aver ricevuto pietà, compassione, commiserazione, ma amore sincero, sesso autentico, naturale,  disinteressato, se non nella misura che può dare un semplice atto d'amore corrisposto.
N: In un primo momento avevo sospettato che E E almeno bluffasse. Temevo di trovarmi a cospetto di una una sorta di mitomane o una nevrotica che praticasse una varietà di perversione a me sconosciuta.
Ma dovetti ricredermi, E E è una buona donna,
ma non nel senso che fa intendere la frase fatta, vale a dire è sincera, onesta. Non so fino a che punto si può sostenere la sua teoria.

"Fare la carità", ovvero mettere in atto la virtù per cui si desidera il bene del prossimo perché la carità, anche attraverso l'elemosina, è l'amore di Dio.
Ma il Grande Vecchio ha sempre concepito il sesso come puro e solo atto d'amore procreativo, senza catarsi, liberazioni, o comunque veicoli di felicità o godimento fisiologico. Il Paradiso è altrove. Un dualismo, un'antitesi. Ma fosse quel punto della Parola solo un intreccio culturale, un arbitrio degli esegeti, degli amanuensi?
D: Sei proprio una bella donna E E, ogni cosa al suo posto, nelle giuste proporzioni secondo il modello occidentale. Sono proprio fortunati i tuoi, come dire, assistiti per questi spicchi di paradiso che scambi con loro. E' la prima volta nella mia vita che mi dispiace di non essere un disabile con tutto il grande rispetto che ho per queste creature e per i "diversi" in genere.
R: Sei un buon uomo Luigi, tuttavia credo che la mia missione non entri appieno nel tuo ordine di idee. La forma mentis comune non può né deve confondere la liberalizzazione sessuale o la parità dei diritti tra i sessi come l'imput per assumere una posizione da gigolò al femminile, per lo più senza compenso.
Un anziano solo, un disabile, ha come massimo desiderio quello di accoppiarsi con una donna giovane e bella. Gite in barca, cingolati di buon cioccolato, canzoni e feste non appagherebbero il suo desiderio di normalità nel disagio di vivere condannato e penalizzato dal destino e dalla propria atavaica cultura maschilista, ricca di veti e di perfezionismo, senza contare la cedevolezza della virilità. Io dò la possibilità a questo leone sconfitto dalla vita di squassare ancora una volta la sua criniera, di sentirsi forte e virile pur se lo è poco o non lo è affatto, tenendo ferma la dignità, la stima reciproca. Ciao Luigi, ti terrò informato.
N: Rimasi turbato, strinsi la sua mano calda e soffice ed i miei occhi stanchi puntarono prima il suo decolleté, poi le sue labbra tumide, trascurando l'angelicato sorriso come quando il profano prevale sul sacro. Per la prima volta, per contro, quel pomeriggio, capii che a sessant'anni non era poi così difficile avere la fortuna di incontrare una generosa e disinteressata E E, ma era non facile tenere alta la criniera non solo della virilità, ma della propria dignità e della stima per gli altri e che, ad esempio, odi e rancori, specie nelle mura domestiche, danneggiano per primi se stessi. Ricordai che disporsi agli altri è il migliore modo di sentirsi cristiani. E Dio, certo, accoglierà E E e le perdonerà la sua maniera arbitraria di fare del bene, perché si ricorderà, Dio, misericordioso, che ha creato l'uomo ricco di fantasia, che si è sbizzarrito, l'uomo, a cucinare il sesso con tutte le salse per ansimare, sospirare, emozionarsi, amare, infine a modo suo, allo scopo di scongiurare ed esorcizzare la consapevolezza devastante del proprio destino di finibilità.