LEOPARDI A TORRE AMAVA ANTONIO RANIERI?

Il direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli dice: ''Non c'e' ombra di dubbio, il manoscritto è autografo di Giacomo Leopardi''
Il manoscritto, rinvenuto dalla GdF in una parrocchia di campagna vicino Lecce, era sparito 27 anni fa dopo un furto.
Ritratto di Giacomo Leopardi Roma, (Adnkronos) - lunedì , 22 luglio 2002.
La lettera manoscritta originale è stata ritrovata in una parrocchia di campagna di un piccolo paese pugliese, Salice Salentino (Lecce). La scoperta è stata fatta dalla Guardia di Finanza di Lecce, che ha condotto le indagini sulla sparizione di questo importante cimelio letterario.
Scritta nel 1832, la missiva è indirizzata al letterato napoletano Antonio Ranieri di cui è nota la grande amicizia con Giacomo nel suo lungo soggiorno a Torre del Greco.
La notizia è stata resa nota solo a seguito degli accertamenti che ne hanno definito la sua autenticità, confermata da illustri docenti di letteratura italiana.


Vedi: http://www.portaledellapoesia.it/modules.php?name=News&file=article&sid=381

opure: http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2002/07/23/04,INTERNO/T6.htm


Ecco il testo della lettera manoscritta recuperata dalla Guardia di Finanza di Lecce:

''Ranieri mio. Io credeva appena a' miei occhi leggendo la tua del 6. Tanta vigliaccheria in animo umano o muliebre non è né sarà mai credibile se non dopo il fatto, come in questo caso. Sento ch'è affatto inutile ch'io tenti d'esprimerti la mia compassione, perché qualunque più viva parola sarebbe infinitamente inferiore al vero. Vorrei poterti consolare da vicino, vorrei che questa cosa non si opponesse alla congiunzione, da noi tanto meditata e desiderata, dei nostri destini. Ranieri mio, tu non mi abbandonerai però mai, ne' ti raffredderai nell'amarmi. Io non voglio che tu ti sacrifichi per me, anzi desidero ardentemente che tu provvegga prima d'ogni cosa al tuo benessere: ma qualunque partito tu pigli, tu disporrai le cose in modo, che noi viviamo l'uno per l'altro, o almeno io per te; sola ed ultima mia speranza. Addio, anima mia. Ti stringo al mio cuore, che in ogni evento possibile e non possibile, sara' eternamente tuo''.

Il manoscritto è stato sottoposto a sequestro da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce. Con tutta probabilita' nei prossimi giorni la missiva sarà data ''in affidamento giudiziale'' alla Biblioteca Nazionale di Napoli, in attesa di compiere tutti gli accertamenti del caso. Alla Biblioteca partenopea è conservato quasi il 90% degli autografi leopardiani.
''Su quella lettera non c'é ombra di dubbio: ha la stessa grafia di Giacomo Leopardi ed è scritta sulla stessa carta delle altre 38 missive indirizzate ad Antonio Ranieri tra il 1832 e il 1833. Per questo l'ho riconosciuta subito come autografa del grande poeta'' ha detto Mauro Giancaspro, direttore della Biblioteca Nazionale ''Vittorio Emanuele III'' di Napoli, che è stato contattato dalla Guardia di Finanza di Lecce subito dopo il ritrovamento.
Si tratta di una lettera appassionata, in cui Leopardi manifesta tutto il dramma della sua solitudine e al tempo stesso l'amicizia appassionata per Ranieri. Siamo di fronte ad una grafia - ha spiegato Giancaspro - a tratti tormentata, ma sempre spontanea; una scrittura destinata all'intimità', non per essere pubblicata.