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Edicole e strilloni

di Peppe D’Urzo

Fa i primi titolari di edicole o chioschi (ovvero i padiglioni con colonnette e tetto a cupola) per la vendita di giornali, risalenti probabilmente all’inizio del ’900 e che davano anche un notevole contributo all’arredo urbano della nostra città, sono da ricordare: Pasquale Di Donna (detto "Schinizzi") che ini- zio come ambulante-strillone, prelevando in seguito il chiosco, ubicato in uno dei quattro angoli di piazza S.Croce (unitamente a quelli dell’oro- logiaio, gelataio ed acquaiuolo). II padiglione apparteneva ad un certo Ciro, detto "Braccio muzzo". Poi c’erano "’Ndulino ’o giurnalista" e Salvatore Formisano (’Tore ’o giurnalista") in via Beato Vincenzo Romano, i coniugi "’a pezoca e ’o professore", Lucia Balzano, ("Lucia ’a giurnalista") in via Salvator Noto, i popolari
 
          

fratelli Barone: Gregorio, tifoso e sostenitore della Turris, e Michele (detto "Paparuozzo") in via Roma, Ciro Di Donna (coniugato Barone) e ancora "Peppe ’o pezzecato" strillone per le strade, Giuseppe e Giovanni Bomba ("Zarik"), ambulanti strilloni. L’edicola che i torresi ricordano maggiormente e senza dubbio quella storica di piazza S. Croce che e passata attraverso anche una crisi economica, risolta dal buon Gregorio) a vari gestori sino all’attuale Angelo Barone ("Angioletto"). Come 1’intera piazza, essa e stata suo malgrado spettatrice di alcuni eventi storici. Dai rastrellamenti dei soldati tedeschi (dopo 1’8 settembre 1943) al passapgio delle truppe alleate dirette a Napoli. Durante il periodo in cui gli alleati "sostarono" a

Torre, il giovane Angelo si recava nel capoluogo a comprare i giornali ’The Union Jack" per gli inglesi e "Stars and stripes" per gli – americani, I "liberatori" alloggiavano presso i Molini Meridionali Marzoli e la fabbrica di con- serve alimentari, poi caserma, vicino la stazione delle Ferrovie. Durante lo sciopero dei marittimi (luglio 1959) il titolare dovette chiudere il chiosco a causa dei gas lacrimogeni sparati dalla Polizia per disperdere i dimostranti. Ci furono in piazza, come in altre vie cittadine, tumulti e scontri con le forze dell’ordine; altri Barone sono dislocati in via V. Veneto e piazza Martiri d’Africa (ove alle dipendenze del noto Gregorio, ha lavorato dal 1965 al 1980, il mitico Gerardo Vitiello che ha conosciuto molti giocatori ed allenatori della Turris "obbligati" a comprare i giornali e sostare presso 1’edicola per discutere ovviamente di calcio), via Curtoli e via Cozzolino. Mentre i Di Donna, in- vece, si trovano in via C. Battisti (del celebre e folcloristico Giovanni che fino a qualche tempo fa era solito "strillare" le notizie a bordo di una vespa), al largo Riscatto Baronale, al corso Vittorio Emanuele (cartolibreria). Da sottolineare che un figlio di Giovanni ha aperto una tabaccheria con rivendita di giornali, continuando l’attività familiare, in quel di Perugia, in piazza Palomba e in zona Leopardi (Pasquale, di fronte la chiesa del Buon Consiglio). Altre in via Nazionale, zona S. Antonio (Gabriele), Lava Troia (Raffaele), via Martiri d’Africa (1’at- tento Michele), via A. De Gasperi, (Nino), S. Ma- ria La Bruna, (Carmine) stazione della Vesuviana (dei simpatici Gesualdo e Nunzio), via Cimaglia (Sorrentino). Stazione Ferrovie dello Stato (solo in precedenza e per poco tempo). Un ricordo sentito di tutti gli edicolanti che hanno fatto la storia della vendita dei giornali a Torre, e un augurio agli odierni continuatori di questo nobile mestiere.

Le foto: I’edicola a chiosco

in piazza S. Croce (anni ’30); Di Dorina Pasquale, detto "Schinizzi ".