Pag. 40
Il nuotatore
Di nuovo in piscina. Sono anni che ci viene. L’avra’
percorsa ,nella sua lunghezza, migliaia di volte, avanti ed
indietro, quasi come un mantra, fino a stordirsi. Sono
quindici anni che ci viene ed ogni volta e’ un sfida, contro
se stesso ed contro il tempo che invecchia. Guarda l’acqua e
gia’,con un fremito, immagina i brividi che sentira’
tuffandosi . Ma e’ un attimo. Subito, con vigore, immerge le
braccia, prima una e poi l’altra, in un ritmo crescente.
E’cosi’ la sua mente si libera, quasi non avverte piu’ il
corpo, che scivola leggero e sembra come non appartenergli.
E’ strano come nuotando, in tutti quegli anni, lui abbia
ripercorso tutta la sua vita.
Mentre gira con una capriola perfetta rivede le figlie
ancora bambine e con amarezza scopre che esse,quelle
bambine, non ci sono piu’. Sono donne oramai, e una
nostalgia atroce gli serra le mascelle. In effetti quelle
bambine per le quali stravedeva sono scomparse. Sto
impazzendo, gli viene da pensare, mentre conta la decima
vasca gia’ percorsa. Ecco lui, da ragazzo, sveglia all’alba,
per andare, senza uno straccio di colazione, a scuola. In
quel periodo frequentava l’istituto tecnico a Bagnoli.
Digiuno, tornava a casa all’imbrunire e spesso,in una casa
vuota, ad attenderlo un piatto di pasta al pomodoro freddo
sormontato da qualche polpetta. Ma la domenica, come in un
convivio, tutti assieme a tavola. E poi certi pranzi, il
pollo alla diavola, le fettuccine alla genovese, ma il
massimo un enorme calamaro ripieno immerso nel sugo di
pomodoro. Sente freddo, e’ gia’ un’ora che sta in acqua,
senza fermarsi neanche un attimo. Altre due vasche ed ha
finito. Avverte cosi’ il sapore del suo primo bacio. Era una
ragazzetta magra come un chiodo ma carina. L’ha rivista
pochi giorni fa, sicuro che lei di quell’attimo non serbera’
piu’ alcun ricordo. Ecco ha finito,esce fuori, non e’
stanco. Guarda dall’alto l’acqua. In appena quaranta vasche,
giusto un chilometro, ha ripercorso anni della sua vita. C
he strano pero'!
Il tram
Stupidi a non averci pensato! Si diceva,una
volta, la fantasia al Potere. Ebbene niente! Neanche un
lieve librarsi nell’aria,un tocco di fantasia,un po’,che
dico,un minimo d’ inventiva. Di che sto parlando? Del
tram,diamine! Ci voleva tanto,in fase di restyling del
centro storico,concertare con chi di dovere,per ripristinare
,appunto,Il tram a Torre. C’e ’poco da ridere, esso non e’
un mostro preistorico. E’ presente nelle citta’ piu’
moderne, e gia’ sferragliava per le nostre strade nella
prima meta’ del secolo scorso. Pensateci,sarebbe stato
l’uovo di colombo. Che liberazione,non prendere piu’ l’auto
in citta’. Con il tram essa non sarebbe piu’ stata
indispensabile. Sarebbe bastato creare dei parcheggi
d’interscambio nella prima periferia…e via in centro.
Ed invece abbiamo ad amministrarci delle mezze calzette ,la
cui perspicacia non va al di la’ del loro naso. Badate bene,
essi comunque sono espressione della citta’. Diciamo che e’
il meglio che siamo riusciti ad ottenere. |
Pag. 40
E quindi cio’ dimostra che noi tutti siamo messi,in quanto a
capacita’ critica,alquanto maluccio.
Quindi,alla fin fine ci teniamo quei cazzo di
obelischi,l’orrido CrIsto sul porto e tutto il becerume che
ci circonda.
Mia sorella Anna
Stamane,correndo, ho iniziato a pensare a mia sorella. Mia
sorella Anna. Lei e’ piu’ piccola di me di pochi anni. La si
vede piccola in questa foto,unica femmina in mezzo a tre
fratelli,tra cui io. Ha l’aria,in questa vecchia immagine,un
po’ spaurita come d un pulcino bagnato. Da piccola,forse
intorno ai tre o quattro anni stette malissimo,quasi in
procinto di morire. Tale fu lo scoramento e la paura di
perdere la bambina che mia madre ,ed anche mia nonna, si
rivolsero alla Madonna del Carmine chiedendole la grazia di
salvarla. Non so come fu ,ma la richiesta fu esaudita. Mia
madre ,come ringraziamento per il “ miracolo”, chiamo mio
fratello,che nacque di li’ a pochi anni, Carmine,cosi’ come
la Madonna. La bambina crebbe e divenne una bella
ragazza,non alta,ma armoniosa,dai capelli neri, con insoliti
riflessi blu, e la pelle ambrata.
La ricordo,appena adolescente,vestita con colori vivaci ,per
strada, dove non passava certamente inosservata .Un’altra
scena mi torna in mente: noi due,bambini,che nella
bella,allora,piazza Santa Croce ,mangiavamo la pizza sui
gradini del sagrato della chiesa.
Di lei si innamoro’ il mio attuale cognato , Peppe.
Stava,nelle belle serate estive,ore sotto il nostro balcone
sperando che lei si affacciasse. Fu un bell’amore. A meta’
degli anni settanta, ormai abitavamo in via Cesare
Battisti,una sera, vennero a casa nostra i genitori di mio
cognato,il noto pittore Antonio Madonna con la moglie Maria
per stabilire la data delle nozze
Si sposarono,quindi , e, stranamente, ho pochi ricordi di
quel felice evento.
Di li' a poco sarebbe nata la mia bellissima nipote Marina.
La sua mancanza si rese subito evidente. Dovete sapere
che,quando stava a casa, era lei la cuoca in famiglia (e che
cuoca!), essendo mia madre impegnata a condurre il negozio
di via Liberta’ ( Piripi’)
Cucinava benissimo,e tuttora e’ una braca cuoca. Conosceva i
miei gusti e pertanto mi preparava,tra le altre
prelibatezze,certi piatti ricolmi di pasta alla carbonara o
di riso al pomodoro fresco. Che bonta’!
Dice Tolstoj : Tutte le famiglie felici lo sono allo stesso
modo……. E la sua e’ veramente una famiglia cosi’ felice. Tre
bei figli,due femmine ed un maschio, ai quali sono
particolarmente legato,e cosi’ anche le mie figlie.
Attualmente e’ un po’ ingrassata, diciamo florida come lo
sono le donne nei quadri di Rubens. E’ ancora bella. Una
donna dal forte carattere ma,anche, di una profonda
sensibilita’.E’ lei che,principalmente,si prende cura dei
miei anziani genitori,con pazienza ed abnegazione.
Proprio,ieri sera,parlando, mi ha accarezzato il viso…come
una mamma,ha detto….. Questa e’ mia sorella Anna. |