TORRE: PECUNIA-TANATHOS


La torre del Greco
cromosomica

di
Giovanni Ruotolo

"Sono io la Napoli di cui racconto e altre non ne conosco perché solo di me so qualcosa
se lo so..."
               
                             Giuseppe Marotta

Pag. 30

Pensierino della notte

Ricordo che un po’ di tempo fa non era infrequente imbattersi in qualcheduno con un libro in mano. E a volte erano anche tomi difficilmente digeribili, romanzi che oggi farebbero venire attacchi di fibrillazione atriale. Chi oggi oserebbe piu’inerpicarsi nella lettura del Don Chisciotte, o dell’Ulisse,o dei Fratelli Karamazov?  Forse solo qualche esagitato masochista,ma comunque pochi ,pochissimi. E cosi’ al tempo di Face book tutti ostentano in mano uno smartphone invece di un libro.  E cosi’ bellissimi romanzi marciscono nei reparti polverosi di librerie sull’orlo del tracollo, o gia’ drammaticamente chiuse.
E la societa’ delle immagini,bambola, e non puoi farci niente!  E cosi nessuno riesce piu’ a concentrarsi per piu’ di un paio di frasi di un racconto. Con internet , si e’ operato silenziosamente una regressione, si e’ tornati un po’ tutti  al mondo incantato delle favole, all’annichilimento della coscienza critica. Povero Kant, senza piu’ stelle ne morale!  Si e’ tornati tutti sui banchi di scuola elementare con i testi con a fianco la “figurella” come amo ingannevole per invogliare alla lettura. Alla fine  si sta avverando una vera e propria metamorfosi cognitiva con tutti i pericoli che ne possono scaturire, e con i vecchi e logori demoni che possono balzare fuori  dai meandri della Storia.
Rimango sempre un po’ basito,stupito , a volte , di fronte a certune affermazioni. E poi la sicumera di chi le sostiene che quasi non ammette repliche. Stasera, con alcuni conoscenti, si parlava del piu’ e del meno, quando ecco spuntar fuori “l’uomo forte”.Intendo il concetto dell’uomo cosiddetto della provvidenza.
Quello che arriva e, come un novello Robin Hood, toglie a chi ha per darlo a chi non ha. Ma benedetto  Iddio, siamo in questo paese , ancora a questo punto?Occorre ancora bruciarsi la mano per appurare che la fiamma scotta. E l’esperienza indiretta, si’, intendo la storia non serve ad alcunche’.
Noi l’uomo forte l’abbiamo gia’ sperimentato, anzi forse anche piu’ di uno. E cosa ne abbiamo ricavato? Rovine su rovine. Si insisteva ancora sulle virtu’ evangeliche di chi sarebbe dovuto assurgere a capo carismatico di un potere assoluto. Che candore! Che innocenza!
Ma se gia’ nel settecento il filosofo Montesquieu  teorizzava la separazione dei poteri e del controllo reciproco , appunto per prevenire gli abusi di poteri. Gia’ allora si aveva scarsa fiducia nelle virtu’ dell’animo umano. Niente! Loro non lo conoscono. Ed io di rimando: sarebbe forse piu’ opportuno parlare di pasta e fagioli. E vado via.

Pensiero nero seppia

E se per un macabro scherzo un giorno la Morte facesse sciopero,secondo voi, sarebbe un bene o piuttosto una catastrofe per l'umanita'?
Non abbiate a rallegrarvene, essa sarebbe una ben triste felicita'.

Pag. 30
 

Immaginatevi in un letto,moribondo, con gli umori nauseabondi che vi colano dal corpo,intriso di dolori, quale miglior balsamo per lenire queste atroci sofferenze se non l'abbraccio funereo e gelido della morte.Rimanere sospesi,tra mille spasmi, a un flebile filo con la vita e non poter morire. Corsie di ospedali stracolmi di moribondi che non possono esalare l'ultimo respiro, famiglie alle prese con malati terminali che non riescono a terminare quel briciolo di vita che loro rimane. E su tutto un atroce odore di putrescenza.La Sanita' e lo Stato stesso allo sfascio,alla bancarotta per le spese atte a sostenere questo esercito di zombi.Quindi un plauso alla Morte, questo convitato di pietra che prima non si aveva timore di mostrare e che oggi si occulta come se fosse un qualcosa di cui vergognarsi, come se essa, la Morte, non fosse essa stessa fonte di vita.

Strategia
di un vecchio professore 

Enrico e’ un mio amico,di lunga data. Anzi ,diciamo, che ci conosciamo da una vita. E’ stato professore di Lettere e Filosofia. Adesso e’ in pensione e,morta l’amata moglie,vive praticamente solo,in una casa grande, piena, anzi stracolma di libri. Conosce tutti i classici,scrive poesie e qualche racconto. Ha,come si dice in questi casi, una cultura enciclopedica. Sembra ,infatti,che non ci sia nulla che non abbia divorato: la Recerche di Proust,il Don Chisciotte,la Commedia umana di Balzac…..insomma tutto.
Eppure a vederlo,non gli si darebbe una cicca in mano. D’estate con la solita maglietta a strisce,pantaloncini corti e sandali. D’inverno, invece , un vestito grigio liso e un cappotto nero che sembra un pastrano.
Per strada passa completamente inosservato, e alle donne non dice piu’ nulla. Insomma ,dopo una vita spesa ad insegnare con passione,oggi da l’impressione quasi di essere un idiota. Come mai e’possibile?
Almeno,ci si aspetterebbe da lui un parlare forbito, un discorrere intriso di dotte citazioni ed invece..niente. Parla male,e praticamente non adopera mai i congiuntivi. Insomma e’di una banalita’ disarmante.
Ma un giorno non ce l’ho fatta piu’ e cosi’,a muso duro: ma ,insomma,uno come te,che ha letto tutto,come e’ possibile che si esprima in un modo cosi’ …cosi’male,maledettamente male.
E lui,malgrado la mia foga, non si e’ scomposto affatto:lo faccio per umilta’,lo faccio per non mettere in difficolta’ gli interlocutori,in definitiva lo faccio per non rimanere solo. A chi vuoi che, a Torre, interessi di Pasolini,Calvino,Moravia…..? A nessuno! Cosi’ parlo un po’ come loro,ovvero male .Discuto,ad alta voce, di calcio e di cazzate varie e cosi’….ho tanti,tanti amici.