Contrada Calastro

 GIU' A CALASTRO
Il nome Calistro, poi Calastro è uno dei più antichi titoli di Torre del Greco. Sembra sia stato trovato la prima volta in un documento dell'VIII secolo. Non tutti gli studiosi sono d'accordo sul termine Calastro in relazione alla presunta venuta di S. Pietro su quella sponda.
Il prefisso cal, dice il Balzano,  verrebbe dal greco kalokte: bella sponda, come cala, o prospicienza sul mare. La stessa parola "Scala" (lido La Scala) è una deformazione di "cala".
Si vuole, inoltre che la "cala" o "Scala" fosse una scalinata o discesa di pietre vesuviane atta all'approdo ed al varo delle imbarcazioni. Analogamente, dopo l'eruzione del 1794 si formo un'altra cala sulla spiaggia di Portosalvo "la scarpetta".
C'è chi non dubita della Venuta di S. Pietro a Calastro e chi, invece, ne parla come se l'avesse incontrato e visto predicare e fondare le tre Chiese della zona. Che sia così. Onore per i torresi.
Tutta la nostra costa rocciosa, compreso lo "scogliere luongo", "'a pezzella" fino a Portici, è quella generata dall'eruzione del 1631.
Sin dall'antichità si sono ricamate sulla zona tristi leggende. Secondo il Balzano: una capra pascolava lungo il limitare, cadde e annegò insieme al pastore che voleva salvarla, attratti da forze malefiche.Un malfattore va a prendere i segni delle ossa dei morti per commettere atti illeciti. Dodici ragazzi furono rapiti e collocati in un sotterraneo. Un vecchio li tirò su e li trasportò nientemeno che in Barberia.
Nel 1906 la cronaca riportò che fu assassinato dai suoi stessi seguaci il capo della Camorra napoletana Gennaro Cuocolo. A memoria d'uomo negli anni 80-90 ci furono nella zona tre disgrazie mortali a distanza di 3-4 anni l'una dall'altra, senza contare gli annegamenti di varia natura che avvengono periodicamente nelle acque del porto. A mio avviso sono solo casualità. Ho abitato vent'anni in quel di Calastro, come si suol dire, e non mi è mai accaduto nulla... Un momento... a pensarci bene... è lì che mi sono sposato...
Da tempi remoti esisteva un fortino sulla riva di Calastro per la probabile difesa dei pirati del Mare. Il fortino fu demolito un anno dopo il delitto Cuocolo perché fosse costruito il Mulino Feola-Marzoli su un'area di mille metri quadrati. Uno dei maggiori dell'Italia meridionale che macinava 8000 quintali di grano il giorno. Durante gli scavi per la costruzione del Mulino fu rinvenuta una fonte d'acqua e dei minerali.
Errico Caruso spesso veniva al Ristorante Mimì a Mare della zona Calastro distrutto non dal Vesuvio, come viene subito da pensare, ma dai bombardamenti degli anglo-americani nel 1943. Analogamente i Mulini.
                                                   Luigi Mari
       I Mulini Marzoli distrutti dagli americani


Mimì a Mare, il ristorante dove veniva a rifocillarsi il grande Enrico Caruso


Spiaggia La scala della zona Calastro - Anni 50


I Mulini Marzoli, costruiti al posta del Fortino


I Mulini Marzoli qualche decennio dopo


I Mulini Marzoli nel 1955