LA TORRE     pag. 14

   N. 10 - 3 marzo 2006             Sta come Torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar dei venti

REGGIA di PORTICI
E "MIGLIO D'ORO"

La scelta del sito per la costruzione della Reggia è legata ad uno sbarco occasionale di Carlo di Borbone e della sua consorte, Maria Amalia di Sassonia. Infatti essi, sorpresi da un'improvvisa burrasca durante una traversata marittima, furono costretti ad un ormeggio di fortuna sulla spiaggia di Portici. La regina, attratta dalla bellezza del luogo spinse Carlo a disporre la costruzione in loco di una residenza estiva.
Nel 1738 iniziarono i lavori per la costruzione della Reggia e intorno ad essa sorsero le ville della Corte. La nobiltà che aveva accolto con entusiasmo il nuovo sovrano ne sostenne l'immagine e le iniziative, oltre che seguendolo nei suoi spostamenti, espremendo la volontà di essergli sempre accanto. Così lo spostamento del re a Portici, per trascorrervi la villeggiatura estiva, fu immediatamente seguito dalla Corte che costruì le sue ville nelle vicinanze della villa reale e lungo la strada che conduceva a Ercolano e a Pompei, la strada regia per le Calabrie.
Più che villa, quest'ultima fu un vero e proprio palazzo, edificato con una originale soluzione architettonica, a cavallo della strada, risolvendo così l'esigenza di suddividere il parco tra il mare e la montagna.Infatti è diviso in due corpi di fabbrica dalla strada delle Calabrie,che ne attraversa la corte passando sotto due cavalcavia. L'interno ha sculture e pitture parietali settecentesce e ottocentesche e conserva ancora qualche reperto antico,degli scavi di Ercolano, rimasto dopo il trasferimento di tutti gli altri reperti al Palazzo dei regi Studi,oggi museo archeologico di Napoli. Verso il mare c'è un parco immenso,disegnato e sistemato da Francesco Geri con chioschi,fontane,peschiere,nonché elementi romani di scavo.
I lavori di costruzione della Reggia furono diretti dall'architetto romano Antonio Canevari e terminarono nel 1741.

a Reggia diventò nel 1872,sede della regia Scuola Superiore di Agricoltura,nel 1924 regio Istituto Superiore Agrario e dal 1935 ospita la facoltà di Agraria dell'Università di Napoli.


VILLA CAMPOLIETO

Sorta non lontano dalla Reggia di Portici, contigua alla villa Favorita di Ercolano, villa Campolieto venne edificata per volontà di Luzio di Sangro duca di Casalenda che, nel 1755 affidò il progetto e l'esecuzione dei lavori a Mario Gioffredo. Questi impostò l'edificio a pianta quadrata, articolandolo in quattro blocchi separati dai bracci di una galleria centrale a croce greca, sulla facciata posteriore innestò un porticato circolare, con funzione di belvedere dal quale si accedeva alle scuderie e ai giardini. Intorno al 1760 quando i lavori si trovavano già in fase avanzata di esecuzione, Gioffredo fu costretto ad abbandonare l'opera per i contrasti incorsi con i Casacalenda e fu dapprima sostituito da Giustiniani e successivamente da Luigi Vanvitelli che dal 1763 al 1773, fino all'anno della sua morte,diresse i lavori che poi furono completati nel 1775 dal figlio Carlo.(1)
Se l'intervento di Giustiniani fu limitato alla prosecuzione dell'opera del Gioffredo non così fu quello di Vanvitelli che apportò sostanziali modifiche al progetto originario.
Vanvitelli, infatti, trasformò lo scalone principale portandolo oltre il volume originario, modificò il disegno della rotonda interrompendone il perimetro in corrispondenza degli estremi della facciata posteriore, lungo la quale dispose un portico rettilineo mutando così in forma ellittica lo spazio originariamente circolare.
Egli realizzo' ancora importanti modifiche agli spazi interni e, successivamente, diresse personalmente tutti i lavori di decorazione.

Ercolano Villa Campolieto

VILLA FAVORITA

Villa Favorita se paragonata alla vicina villa Campolieto appare: " un palagio antico di costruzione pesante,ed un altro moderno di architettura leggiera e sfumante. Il suo gran giardino con fiori,grottoni di aranci,spalliere di bossi e casinetto di riposo,presentano un luogo incantato.Essa apparteneva nel 1768 al principe di Jaci.Fu poi comprata dal Re Ferdinando e destinata per Accademia degli Ufficiali di Marina.Oggi (3) è proprietà del principe di Salerno."

Nel 1993 l'Ente V.V. ha completato i lavori per la ristrutturazione del parco che è la parte più interessante della villa,ma proseguono gli interventi di restauro dei piccoli edifici monumentali che su di esso sorgono.

 

PALAZZO
VALLELONGA

La villa del marchese di Vallelonga di Castiglione è la prima delle costruzioni settecentesche dell'abitato di Torre del Greco che incontra chi proviene da Portici.Si compone di tre piani,divisi da marcapiani in stucco,come in stucco sono le decorazioni delle finestre che alternano timpani triangolari a quelli circolari . Lo strano aspetto di "palazzo" che ha la villa è dovuto alle sopraelevazioni di due piani compiute nel 1843 durante i lavori di restauro resi necessari ,forse,per riparare i danni subiti dall'eruzione del 1794 che distrusse quasi totalmente Torre del Greco(2).
Negli ultimi decenni l'edificio è stato acquistato dalla Banca di Credito Popolare che lo ha ristrutturato e ne ha fatto la sede per la sua prestigiosa attività. Nel salone del piano nobile,adibito a sala del consiglio di amministrazione, appare uno splendido affresco che raffigura Ercole che abbatte l'Idra,forse dei fratelli Magri, gli stessi che affrescarono le stanze superiori del Palazzo del Cardinale a Torre del Greco.

1) P. Romanello "Villa Campolieto" 1978-1984. Ente V.V. 1984

C. De Seta et Al. " Ville Vesuviane " . Rusconi Immagini.

Milano1980
3) F. Alvino "Viaggio da Napoli a Castellammare", Napoli 1845

PALAZZO PETRELLA

Il palazzo Petrella si trova in via Purgatorio di rimpetto alla chiesa omonima. Gli stucchi della facciata denunciano l'origine settecentesca di questo edificio probabilmente ristrutturato ed ampliato in epoche successive. Lo spazio interno evidenzia tratti di balconate a voltine, su mensole in piperno, caratteristici elementi di una tradizione architettonica locale più antica, che abbiamo anche osservato sulla facciata interna del palazzo Vallelonga.

VILLA
DEL CARDINALE

La villa del Cardinale fu costruita nel 1744 dall'architetto Gennaro de Laurentis.Dopo pochi anni fu acquistata dall'arcivescovo di Napoli Giuseppe Spinelli che la destinò a dimora per se e per i Cardinali suoi successori. L'ultima volta che vi ha soggiornato un Arcivescovo è stato nel 1971 quando il Cardinale Corrado Ursi tenne visita alla Città. Negli anni ottanta la villa fu abbandonata per le sue precarie condizioni.Negli ultimi anni,dopo il restauro,la villa ospita un centro di recupero per tossicodipendenti.
La facciata della villa è divisa in due ordini,scanditi verticalmente dai balconi e da lesene. La parte centrale presenta un portale in piperno,con bei disegni ornamentali. Sul portale poggia la balconata maggiore la cui decorazione in stucco termina in un edicola in cui è posto un mezzo busto di S. Gennaro, particolare presente in quasi tutte le ville vesuviane.
L'ampio ingresso è reso più evidente dal vestibolo con archi e volte a crociera, sul fondo una esedra traforata delimita l'edificio dal giardino. L'esedra è articolata da piloni e pareti con aperture ellittiche e mistilinee,incorniciate da volute e motivi ornamentali raffiguranti conchiglie tipici del gusto rococò. Attraverso due rampe interne si accede al piano superiore, quasi tutto pavimentato con maioliche che riproducono varie fantasie.
Il salone superiore rappresenta la parte più pregiata della villa. Di forma rettangolare, ha da un lato la balconata che affaccia sulla strada e dalla quale si ammira il golfo di Napoli,mentre dal lato opposto vi è l'accesso alla terrazza da cui si ammira il parco della villa e in lontananza il Vesuvio.Le pareti e la volta presentano affreschi unici per il loro genere,sono stati realizzati da Giuseppe e Gaetano Magri, attivi a Napoli nella seconda metà del settecento. La terrazza interna termina con una fine inferriata intervallata da graziose colonne in piperno dal gusto barocco.

VILLA MARIA

Il palazzo fino ad alcuni anni fa era di proprietà della famiglia Pellecchia Esso si sviluppa su due piani, più un piano attico,ed eccentua il prevalere dello sviluppo nel senso orizzontale su quello verticale per il prolungarsi del piano terreno nelle due ali dei terrazzi ;su quello del lato sud appare una caratteristica "garitta". Di particolare interesse risulta la bella scala di accesso ai piani superiori,impostata su quattro pilastri con tese sorrette da volte a crociere rampanti, posta sulla sinistra dell'atrio e strutturata come tutte le scale settecentesche. Oggi è completamente ristrutturato.

VILLA FIENGA
ex GUGLIELMINA

L'edificio, ad unico piano, presenta alla strada una facciata di scarso interesse, frutto di un successivo intervento, ma conserva all'interno un arioso porticato, caratterizzato da ampie volte ribassate, ed è situato in via Nazionale, quasi di fronte a villa Maria.

VILLA MENNELLA

La complessa facciata ottocentesca di questa villa ingloba un'edicola di piperno,ornata da stemmi marmorei e da due lapidi, quella superiore a ricordo della sistemazione della strada regia che da Napoli portava alle Calabrie, voluta dal vicerè Perafan de Ribera, duca di Alcalà,in sostituzione di rudimentali stradette e per meglio raggiungere le torri vicereali costiere. I lavori furono ultimati nel 1562,come si legge sulla lapide superiore dell'edicola la quale ricorda ai posteri che il vicerè fece allargare e rendere rettilinea la via da Napoli a Reggio,bonificando i luoghi dai rapinatori e dalle scorrerie dei briganti, e la fece rendere pianeggiante rimuovendo l'ostacolo delle pietraie, di pietra. Oggi tutta la struttura del portale è in rovina.

VILLA MACRINA

Villa Macrina è una sobria costruzione articolata su tre piani.Al primo piano le tre finestre sono coperte da timpani circolari , la finestra centrale si apre su di un balcone ornato da una balaustra di tipo neorinascimentale. Nel secondo ordine le finestre sono quattro, quelle esterne in asse con le sottostanti,mentre le altre due si aprono tra queste ed una nicchia posta al di sopra del balcone centrale.La nicchia decorata con un fregio di gusto eclettico contiene il consueto busto di San Gennar, in terracotta. Il portale è decorato da due lampioncini in ferro battuto ed immette in un piccolo atrio ottagonal. La villa è stata acquistata dal Comune ed è in fase di ristrutturazione.

VILLA CICCHELLA
ex AURISICCHIO

Il palazzo fu costruito da Giuseppe Aurisicchio,capo dei guardacaccia di Ferdinando IV ,in prossimità della zona delle "mortelle" (così denominata per le numerose piante di mirtillo ), riserva di caccia dei Borboni , con l'intento di potere, prima o poi , alloggiarvi il Re.
All'enorme costruzione, che si sviluppa su tre piani,si aggiungono le due ali: una presenta sulla sommità un terrazzo balaustra,l'altra disposta a sud, è coperta da una rustica loggia. La decorazione dell'ampia facciata è affidata unicamente agli ornati che circondano le aperture di finestre e balconi, il loro disegno,piuttosto semplice e sommario al piano ammezzato,diviene più complesso e pieno di stucchi al piano nobile.