I NUOVI ISMI?
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IL
NEOBORBONISMO
Come
rivalutazione artistica
Caro Franco
Permettimi di darti del tu come artista ma soprattutto come amico.
Io vivo a Roma ma ho genitori, sorelle, cognati, nipoti, parenti a
Torre dove, quindi, sono ancora ben radicato. Amo e odio questa città
perché col mio teatro ho dovuto girare la Svizzera, mi hanno tradotto
e portato nei grandi teatri d’Albania ma non ho trovato ancora uno
che dico uno politico, commediante, artista che abbia voluto
rappresentare una mia opera nella mia città d’origine.
Io sono nato nell’ex Ospedale della Villa Comunale (ora Istituto
tecnico) e me ne vanto. Ergo il bene supera l’odio ma è un fatto:
io sono visibile per il mondo, invisibile per Torre.
Tu dici che che la nostra arte “visibile” risale agli anni 60-70?
Io provocatoriamente affermo che la nostra potenza è legata a quella
culturale-estetica del Regno delle due Sicilie e alla potenza
borbonica caduta nel 1860! Quella potenza, capace di elevare il san
Carlo quando la Scala neppure era nella mente degli dei, fu distrutta
dall’invasione dei nordisti, rapaci nel catturare tutte le risorse
produttive della nazione a noi lasciandoci in arte, impresa e vivere
solo briciole e monnezza.
Mi stimoli Franco a creare un "ismo" per il futuro dell’arte
napoletana e lo conio subito: BORBONISMO!
Noi col BORBONISMO vogliamo tornare indietro per andare avanti,
affermare la nostra forza e identità-artistico culturale, dichiarare
il napoletano e il siciliano (contendenti duecentesche al toscano nell’assurgere
a lingua madre d’Italia) lingue nazionali dei popoli redenti della
Magna Grecia.
Per fare tutto questo dobbiamo alleare gli artisti (i nuovi briganti),
al popolo, portare al potere gente nuova e idealista, capace di fare
arte, cultura, impresa e mecenatismo sano. Soprattutto pronta a dare
sapere e cibo materiale alla gente, con cui possa nutrire le nuove
generazioni per contrastare le tentazioni di camorra, ndrangheta,
corona unita, mafia furbescamente sostituitesi allo stato assente.
Grazie Franco per l’opportunità. Dovrei venire a Torre il 4 giugno dovendo
portare il mio monologo "Karoshi(Morte da eccesso di
lavoro)" all’Università Federico II in chiusura dell’anno
accademico (Eppur si muove!). Avrò piacere d’incontrare te e Luigi.
Un avanbraccione(espressione del mio amico comico zelighiano Chiocchi
per indicare l’abbraccio delle avanguardie)
Gennaro Francione
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