VITE DI MARINAI TORRESI APPESE AD UNO STELO


VINCENZO MONTELLA E GIOVANNI VOLLARO DI TORRE DEL GRECO

Torreomnia marittimi news
a cura di Camillo Scala

 Buccaneer, giallo sull'ultimatum
 Una moglie torrese: non li sentiamo da 6 giorni

Da quindici giorni, ci sta dando forte preoccupazione - spiega il sindaco Ciro Borriello - Ormai non c’è più tempo: il messaggio inviato dai pirati, attraverso la testimonianza diretta dei giovani marittimi torresi, è chiarissimo: bisogna fare presto, raccogliere i soldi e pagare il riscatto.

«Dobbiamo fare qualcosa, non possiamo più aspettare in silenzio - la richiesta delle mogli di Vincenzo Montella e Giovanni Vollaro, sconvolte dal pensiero che da un momento all’altro i predoni del mare possano ammazzare i loro mariti - Rivolgiamo un appello al presidente Silvio Berlusconi e al Papa: aiutateci a salvare Enzo e Giovanni».

Sono ore febbrili per i sedici marinai sequestrati sul rimorchiatore d'alto mare Buccaneer in Somalia. A quattordici giorni dall'abbordaggio, cresce la preoccupazione. Ieri si era parlato di un ultimatum di 72 ore.
Ma la Farnesina al momento smentisce. «Non sento mio marito da sei giorni, in famiglia siamo molto preoccupati, non sappiamo nulla in merito all'ipotetico riscatto che sarebbe stato chiesto e viviamo con la speranza che questo incubo possa finire da un momento all'altro e vengano tutti rilasciati. Il silenzio è assordante». Lo dice Giovanna Giacalone, moglie di Pasquale Mulone, uno dei marittimi della nave italiana Buccaneer ostaggio da 15 giorni dei pirati somali.
Con i suoi tre figli, Vito, Catia e Anna Maria, di 25, 23 e 13 anni, aspetta che il capofamiglia rientri a Mazara del Vallo per poterlo riabbracciare. «Sono quotidianamente in contatto con la Farnesina e la società armatrice della Buccaneer, la Micoperi di Ravenna - aggiunge - Dicono che ci vuole tempo perchè la trattativa possa concludersi, per noi l'importante è che tutto vada per il meglio e che si giunga a una soluzione positiva della vicenda. Certo, la preoccupazione c'è. L'ultima volta che ho sentito mio marito, lo scorso 19 aprile, mi ha detto che l'equipaggio era a bordo della nave, avevano da mangiare e che stava bene, ma dalla voce ho percepito che non era molto tranquillo. Confido nella trattativa avviata dallo Stato e dalla società armatrice per poterlo riabbracciare al più presto».Un altro sequestro. Pirati somali hanno sequestrato oggi nel Golfo di Aden un cargo tedesco da 31.000 tonnellate con a bordo 17 membri di equipaggio, tutti illesi, stando ad autorità marittime keniane. «È stato sequestrato presto questa mattina» ha riferito Andrew Mwangura, responsabile del programma di assistenza marittima per l'Africa Orientale.  


            Marinai torresi rapiti,
 veglia e fiaccolata a Piazza S. Croce


Una fiaccolata in piazza Santa Croce e una veglia speciale per pregare per la liberazione di Vincenzo Montella, Giovanni Vollaro e Bernardo Borrelli, i due marittimi di Torre del Greco e il navigatore di Ercolano rapiti dai pirati somali al largo di Aden.
È così che la città reagisce all’ultimatum lanciato dai corsari somali: minacce di morte e richieste di denaro che spaventano amici, parenti e conoscenti dei tre giovani lupi di mare. «Dobbiamo fare qualcosa, non possiamo più aspettare in silenzio - la richiesta delle mogli di Vincenzo Montella e Giovanni Vollaro, sconvolte dal pensiero che da un momento all’altro i predoni del mare possano ammazzare i loro mariti - Rivolgiamo un appello al presidente Silvio Berlusconi e al Papa: aiutateci a salvare Enzo e Giovanni».
Appello accolto dal sindaco Ciro Borriello che ha chiesto al premier di intervenire personalmente nelle trattative per il rilascio degli ostaggi. «Cercherò di mettermi in contatto diretto con il presidente del consiglio: solo lui - conferma il primo cittadino - ha la forza e i mezzi per risolvere la questione». Mentre Benedetto XVI è stato già allertato da don Giosuè Lombardo, parroco della basilica di Santa Croce frequentata da Giovanni Vollaro e dalla sua famiglia.
«Ho chiesto all’arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe di farsi promotore presso il Santo Padre della causa dei nostri giovani concittadini - ha spiegato il religioso di Torre del Greco - Speriamo che il Papa accolga la nostra preghiera e rivolga un pensiero ai tre marittimi finiti in mano ai pirati». Nel frattempo Torre del Greco si è stretta intorno alle famiglie dei giovani marinai rapiti in Somalia: oggi in piazza Santa Croce alle 18 e 30, è prevista una fiaccolata di speranza.
«La cittadinanza tutta è invitata a manifestare la propria solidarietà per Vincenzo Montella, Giovanni Vollaro, Bernardo Borrelli e per gli altri sette marittimi sequestrati, nella speranza che si arrivi presto a una soluzione positiva di una vicenda che, da quindici giorni, ci sta dando forte preoccupazione - spiega il sindaco Ciro Borriello - Ormai non c’è più tempo: il messaggio inviato dai pirati, attraverso la testimonianza diretta dei giovani marittimi torresi, è chiarissimo: bisogna fare presto, raccogliere i soldi e pagare il riscatto. So che la Farnesina sta facendo di tutto per evitare pagamenti in denaro e risolvere il caso attraverso canali diplomatici, ma è una corsa contro il tempo e in gioco ci sono sedici vite.
Per questo faccio un appello a tutti gli armatori di Torre del Greco: aiutateci, voi che conoscete meglio di noi il mare, presentatevi oggi pomeriggio al raduno a piazza Santa Croce. Al termine della fiaccolata, ci sarà una messa particolare nella basilica di Santa Croce dedicata ai due giovani navigatori di Torre del Greco e a tutti i membri dell’equipaggio del Buccaneer.
«Sarà una veglia di preghiera - annuncia don Giosuè Lombardo, parroco della chiesa pontificia - affinché questi giovani lavoratori possano entro pochi giorni riabbracciare le proprie famiglie. Sarebbe un dolore troppo forte per una città che ha già pagato un tributo troppo alto al mare».
La memoria del parroco della Basilica di Santa Croce corre alla tragedia della Moby Prince: il dieci aprile scorso, proprio alla vigilia della cattura del rimorchiatore italiano, sono stati ricordati solennemente i sei navigatori di Torre del Greco morti diciotto anni fa nel rogo del traghetto. Giovani come Vincenzo Montella, Giovanni Vollaro e Bernardo Borrelli che, in cerca di un futuro sull'acqua salata, nel mare hanno trovato la morte.