L'Arte Nautica di Cristoforo Colombo

Silvestro Sannino
 

Prefazione

    Silvestro Sannino è scrittore-scienziato incline a divulgare i principi e i contenuti più ardui della scienza e della tecnologia (dalla nautica, di cui è signore indiscusso, alle matematiche applicate, alla botanica...). Notevole la sua voluminosa Storia della Navigazione, testo unico nel suo genere e ormai indispensabile in ogni biblioteca.
     Adesso Sannino mette alla prova il suo talento con Cristoforo Colombo e la sua arte nautica: impresa ardua perché si tratta di un personaggio assai complesso, per formazione culturale e per psicologia, e perché le fonti da cui estrarre i dati sono quasi tutte riconducibili a lui o a persone a lui vicine, e quindi sono da prendersi con le dovute cautele. Il merito di Sannino è quello di aver esaminato la letteratura colombina più rappresentativa e di aver rafforzato le sue tesi con l'ausilio costante e sicuro della cultura e della civiltà contemporanee all'impresa del 1492.
     Cristoforo Colombo pur essendo un autodidatta, ha costretto, per oltre cinquecento anni, persone anche di alto intelletto, a discutere di problemi fondamentali che spaziavano dalla filosofia alla cosmografia alla geografia alla religione, ed i relativi riflessi di ordine politico, sociale ed economico della sua impresa restano un punto di svolta notevole nella storia dell'umanità.
      La riflessione dell'autore si è sviluppata su un arco temporale più che ventennale riprendendo posizioni e concetti dell'antichità e seguendo la loro evoluzione sotto l'influenza della cultura araba e della cristianità. L'impresa colombiana cessa allora di apparire come l'esplosione di un gesto eroico conseguenza di una personale ed ambiziosa ipotesi e diventa un vertice nautico maturato sulla scienza degli antichi e dei moderni, reso possibile da una carismatica personalità quale quella di Cristoforo Colombo, che vi calo e fuse l'ardore di un sogno e lo stimolo di una immensa ambizione, sorretti da una tenacia e da una fede incrollabili.
   Sannino nella sua scientifica e filologica obiettività non manca di notare alcuni errori di calcolo e di valutazione in cui cadde il gran de navigatore genovese, ma senza morbose sottolineature e senza alcuna intenzione di screditare Colombo, anzi cercando di indagare le cause e i motivi più profondi. Appare chiaro dal libro che sono piuttosto i giudizi storici sull'opera nautica di Colombo a delineare una figura dello scopritore incerta, controversa e, per certi aspetti, inverosimile.
     In sostanza, il nostro autore tenta di tracciare un ritratto plausibile e realistico del navigatore Colombo dal punto di vista incrociato nautico e psicologico, entro una vastità di orizzonti spirituali che fanno pensare, in particolare, al Colombo dell'Operetta Morale leopardiana nel suo colloquio con Pietro Gutierrez. E non credo sia poco per un libro di divulgazione, sia pure dotta; anche perché nella immensa trattatistica colombina sia del genere storico-saggistico sia letterario,   mancava   u n a   sistematica    d e l

navigatore, del Columbus nauticus, che qui può trovare una collocazione più congrua sul piano dei fatti storici e più convincente nella vicenda complessiva del protagonista della più grande scoperta geografica di ogni tempo.

 Agnello Baldi