Ricordi del bere e mangiare di un torrese     Pag. 27

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mil(o):

I mmele. Mela, frutto del Malus communis, rosacee.

Mela Annurca. Varietà pregiata nostrana con buccia rosso-violacea e polpa bianca, acidula (vedi annurca).

Mela Ammuncella: Mela limoncella. A ciuccia 'i Ntuono caca sulo mele ammuncelle. Varietà di mela colombina di buccia giallognola, lucida, con punti rugginosi.

Mela capiciuccio, mela chianella, mela chichedda, mela San Giuvanni, mela sergente, mela tubbiona, mela zitella, mela vermiglione (mela-dieci).

É ghiuto u puorco rint'i mmele.

Astipate u milo pe quanno te vene sete.

né nc'erano né fraude e né magagne

e ievano abbracciate a otto, a diece,

cchiù ghianche e rosse che le mmela-diece.

(Velardiniello. Storia de cient'anne arreto).

'U suonnu è ghiutu a cògliari jurilli,

pe' fari 'na curuna a 'ssi capilli;

e 'ssa vuccuzza 'e milu cannameli

t'unta cu' meli.

(Ottocento Calabrese. Vincenzo Padula. La Notte di Natale).

Mimìammar(e):

Antico ristorante una volta esistente nel porto di Torre.

ministerial(e):

Medaglione di cioccolato fondente, ripieno di crema al liquore. Specialità della rinomata pasticceria Scaturchio.

Mirabèlla:

Gelateria r'u pizzecato in via Roma.

Mitìrdavaccàra:

Venditrice di latte vaccino, a vaccara, in via Fontana, sottaripa.

mmaretata:

Vedi menesta mmaretata

Vite mmaritata. Tipo di coltivazione della vite, con tralci che si sostengono ad alberi di pioppo, fino ad un'altezza di oltre venti metri. 

mmésca:

Mescolanza. Mmescafrancesca, mmescapesca. Mesesca.

te voglio di' comme mme mise a scrivere

sta mmescapesca, e comme a chisto termene

a fforza so' benuto de stamparela.

(Nicolò Lombardo. La Ciucceide).

Equivalente dell’italiana “mescolanza”, con in più la fantasia che a Napoli ne fa minestra di vari ortaggi, insalata di verdure, farina di diversi grani, mischia d’ogni genere di cose o di persone. Oggi prevale l’uso di mmescafrancesca, con riferimento ironico ai temibili mélanges gastronomici francesi, un tempo accompagnata dalla mmescapesca, sorta di fragaglia malcondita, e dalla mmescamesesca, miscuglio di minuzzoli di carne rinsecchita al sole.

(Amedeo Messina. Istituto Linguistico Campano.  www.ilc.it  )

mp(e)patèlla:

Impepata di cozze o di vongole.

mp(e)r(e)ttä(re):

Riempire i peretti, recipienti di vetro.

mpuôst(o):

Appostamento, agguato. Anche mposta. Posto per l'esercizio di un'attività. U mpuosto ru cuzzecaro. 

mpustarèlla:

Merenda. Anche supponta.

Muiàna:

Salumeria di fronte alla chiesa della Madonna delle Grazie.

mulignàna:

Melanzana. Pianta delle Solanacee (Solanum melongena), di probabile origine asiatica. Dall'arabo bádingián, incrementato con mela. Mulignana a fungetiello, a scapece, parmiggiana 'i mulignana.

... mentre 'a gnore e 'o gnore ...

priparavano 'o ruoto 'e mulignane,

asprinio frisco ... 'o mellunciello d'acqua.

(Pacifico Vento. 'A festa).

mulignànèll(e):

Melanzana sobbollite in aceto e conservate sott'olio, con aglio, arecheta e cerasiello.

mùmmara:

Anfora, giarro. Mummarellaetim. Greco "bombylos" e Latino, "bombyla".

munnä(re):

Sbucciare, pelare, mondare. Ammunnare frutta e verdura. etim. Latino "mundare", da "mundus", pulito.

munn(e)zzaglia:

Da non confondere con menuzzaglia o muzzunaglia. Insieme di munnezza. Con la munnezza non si fanno pastefasuli. Ma, tant'è, così diceva anche Matilde.

Ma per lo più compra un rotolo di maccheroni, una pasta nerastra, e di tutte le misure e di tutte le grossezze, che è il raccogliticcio, il fondiccio confuso di tutti i cartoni di pasta, e che si chiama efficacemente monnezzaglia: e la condisce con pomidoro e formaggio.

(Matilde Serao. Il ventre di Napoli).

munzù:

Appellativo del capo brigata nella cucina signorile. etim. Francese "monsieur".

muôd(o)l(o):

Grosso pezzo, taglio

... le vide le finestre sempre aparate de galline e muodole de carne che te shioncano ‘n facce?

(G. B. Basile. Lo Cunto de li Cunti. La papara).

murtariéll(o):

Mortaio per pestare, pesare con il pesaturo.

mussill(o):

Il filetto di baccalà, cioè la parte dorsale del merluzzo salato e messo a bagno nell'acqua.

Cumm'antré nu pere 'i puorco, 

 nu mussillo ‘i baccalà.

(S. A. Grammatica).

mustacciôl(o):

Dolce di farina e mandorle, di forma romboidale, ricoperto di glassa al cioccolato. etim. Latino "mustaceum", piccola focaccia a base di mosto cotto.

muzzarèlla:

Formaggio fresco a pasta filata. Prodotto tipico delle campagne a nord di Napoli, fatto con latte di bufala. Il nome deriverebbe dal sistema di taglio a mano, la mozzatura. Da non confondere con u sciorilatte, che è un prodotto di latte vaccino. Altri prodotti con latte di bufala sono le pruvature, piccole prove, assaggi, le provole affummecate e la ricotta 'i bufala

Muzzarella ncarrozza: tra due felle di pane, ndurate e fritte.

muzz(e)(re):

Mordere. Dare muozzeco

U cane mozzeca sempe u stracciato.

    Tu fai zio-zio, ed io sospiro e strillo;

tu mùzzeche sti fierre ed io ste mane;

tu zumpe, io sàuto comm'a gatta o cane;

io senza libertà, tu a so mastrillo.

(Sgruttendio. La Tiorba a Taccone).

muzzunaglia:

Menuzzaglia. L'insieme delle varie qualità di pasta, dei muzzuni residui anche della spezzatura della pasta longa, ottima come pasta mmiscata per pastefasuli. La muzzunaglia si produceva in casa, spezzando la pasta lunga che, specie i maccheroni, era schiacciata nella zona di appoggio sulle canne dov'era stata per l'asciugatura. Ma si comprava anche dal casarduoglio che la produceva ammiscando i residui dei pacchi di tutte le paste vendute.

muzz(e)(re):

Mordere, addentare.

    Tu fai zio-zio, ed io sospiro e strillo;

tu mùzzeche sti fierre ed io ste mane;

tu zumpe, io sàuto comm'a gatta o cane;

io senza libertà, tu a so mastrillo.

(Sgruttendio. La Tiorba a Taccone).