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Caro amico Gino, pochi giorni fa ho sentito al telefono l’amico Salvatore. Avevo letto un suo racconto in lingua torrese e mi chiesi: chi non era torrese e leggeva quel racconto come avrebbe fatto a capire? Sai bene come me, che oggi, il web arriva da per tutto: non solo a Torre. Così gli mandai un email esponendo il mio pensiero. Conosci Salvatore e il suo fine meglio di me dato che sei stato tu a presentarmelo. Credo che, a giusta ragione, lui mi fece capire che, “IL NOSTRO AMATO DIALETTO NON DEVE DISPERDERSI”. Il fine era proprio quello! Il nostro amico Salvatore ha ragione!... Lui che non sta più a Torre ne sente la mancanza e il suo dire è questo: “Troppo facile risulta leggere la traduzione in italiano un dialetto ma nel farlo, si perde il luogo: l’animo impregnato di terra nostrana; è come citare: un cibo anonimo. Un DOC, lo dà solo il dialetto! La vera realtà del dire, è quella! Rende vero, proprio quell'idioma banale reso vetusto dal dialetto regionale. Caro amico Gigino, c’è sempre da imparare da voi tutti. Da te, da Salvatore che tanto spendete per la nostra amata Torre del Greco. Vorrei sapere dai nostri concittadini torresi di questa nostra passione, ovvero di non far decadere il nostro amato dialetto TORRESE. Negli anni passati per puro declassismo fasullo le madri insistevano affinché i figli smettessero di parlare il dialetto per appropriarsi dell’italiano che, pur troppo, influiva sullo scritto, portando il soggetto ad esprimersi con parole dialettali per mancanza di conoscenza della madre lingua: l’italiano. Ora, però, i tempi sono cambiati e la TV, le radio, la lettura, Internet, soprattutto, hanno allargato i nostri orizzonti e, forse, lo hanno fatto troppo. Non vorrei che questo alla lunga influisse sui giovani e facesse dimenticare la cultura di un passato da tramandare e da non dimenticare, proprio per arricchire e non disperdere, quanto altri, oralmente, con amor e passione per le proprie origini, ci hanno trasmesso. Pubblico questo mio invito per provocare interesse nei Torresi, per conoscere il loro pensiero su, quanti amino “Il NOSTRO AMATO DIALETTO”. E invito tutti a riportare ai propri figli o nipoti, il nostro passato, evitando di parlare loro in italiano MA IN TORRESE . L’unica lingua da non perdere per non tradire le nostre origini. Con affetto saluto tutta la grande famiglia di Comunità. Cristofaro Cingolo

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