Puoi anche Tu inserire qui
un nuovo
argomento

  Torna all'indice
Comunità

Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private

Argomento presente: « NEWS PER I MARITTIMI TORRESI »
ID: 9756  Discussione: NEWS PER I MARITTIMI TORRESI

Autore: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Scritto o aggiornato: mercoledì 10 dicembre 2008 Ore: 20:24








Camillo Scala

 
 

ID: 9894  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: mercoledì 10 dicembre 2008 Ore: 17:53


Nota della Capitaneria di Porto di Genova sulla vicenda della ItalRoRo Three
La nave è sottoposta a sequestro nello scalo ligure
La Capitaneria di Porto di Genova ha diffuso oggi una nota sulla vicenda della ItalRoRo Three della Puglia Navigazione Srl, che è posta sotto sequestro nel porto genovese, rendendo noto che «nella giornata odierna verrà consegnato alla nave il bunker necessario per il funzionamento dei servizi essenziali di bordo: riscaldamento, illuminazione, allarmi ecc.». Inoltre - ha precisato la Capitaneria - «la società armatrice nella giornata odierna procederà anche ad effettuare un bonifico al comandante per adeguare il fondo 'cassa nave' per far fronte alle esigenze quotidiane quali acquisto di viveri, provviste nave ecc.», mentre - si legge nella nota - «permangono invece grossi problemi per quanto riguarda la corresponsione delle retribuzioni spettanti all'equipaggio; a questo proposito la società armatrice sta cercando di far fronte giungendo ad un concordato preventivo con i creditori, anche tramite la vendita della nave per la quale sembra sussistere un certo interesse».


ID: 9884  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: martedì 9 dicembre 2008 Ore: 20:07

Da due mesi bloccati nella nave: «Vogliamo il nostro stipendio»
GENOVA. Sono fermi da due mesi, chiusi nel ventre della Italroro Three, la nave balzata agli onori della cronaca a inizio anno per aver trasportato fuori dalla Campania i rifiuti di Napoli. Oggi l’equipaggio della Italroro dorme al freddo,mangia poco, vive in condizioni igieniche sempre più critiche: l’armatore sta fallendo, sulla nave pesano tre sequestri giudiziari, per un valore di 800.000euro(ma secondo voci che circolano in porto, i debiti potrebbero sfiorare i due milioni di euro). La Italroro non si può muovere, deve rimanere a Genova: è bloccata a ponte Somalia, nel bacino di Sampierdarena. I marittimi rimasti a bordo sono dieci: il comandante, lo spezzino Germano Podestà, un capomacchina rumeno, e altre otto persone di equipaggio, tutte italiane. All’inizio erano in 22, di cui 16 italiani, cinque rumeni e un croato. Quelli che se ne sono andati, hanno già fatto la loro scelta: rinunciare allo stipendio, perdere i propri diritti, e cercarsi un altro imbarco.Lo possono fare, nessuno glielo impedisce: la nave batte bandiera italiana, loro sono cittadini comunitari. Non sono “prigionieri” del porto, una condizione che in passato si è verificata diverse volte per le navi straniere. Chi è rimasto, ha deciso di giocarsi il tutto per tutto, e provare a recuperare quei due mesi di stipendio che non sono più arrivati. Dalla loro parte, hanno una carta importante: la nave è stata sequestrata a carico pieno. Camion usati, con destinazione Lagos, in Nigeria. Ora i clienti tra cui anche la Volvo, che a bordo della Italroro aveva caricato anche dei mezzi nuovi scalpitano per spostare la merce su un’altra nave, e finalmente farla partire. Ma per spostare i mezzi,bisogna far scendere il portellone della nave. E l’equipaggio si rifiuta. Nel frattempo, i viveri scarseggiano, si dorme al freddo. L’acqua calda c’è,ma solo per un’ora al giorno. Perfino il cuoco ha gettato la spugna,e se n’è andato.«Per alcuni giorni abbiamo mangiato roba che se non era cibo per cani, poco ci mancava spiega al telefono Giuseppe Armonia, uno dei membri dell’equipaggio poi per fortuna ci hanno mandato dei pacchi, ed è andata un po’ meglio». Per ora i sindacati sono riusciti a far pagare dalla società 30.000 euro, e fare scaricare qualche mezzo.Nei prossimi giorni si capirà cosa vorrà fare la compagnia, che ha navi sequestrate per tutto il Mediterraneo:non solo a Genova,ma anche a Tolone ed Augusta. Formalmente, il fallimento non è ancora arrivato, ma vista la situazione, l’ipotesi è tutt’altro che remota. Sul futuro dell’Italroro Three (che è un ex traghetto della flotta merci di Tirrenia) non si sa ancora nulla: con tutta probabilità, anche se si sbloccherà la situazione per i marittimi, rimarrà comunque sequestrata in porto.


ID: 9819  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: mercoledì 3 dicembre 2008 Ore: 23:05

La Federmar-Cisal proclama una ulteriore giornata e mezza di sciopero del personale navigante ed amministrativo delle aziende del Gruppo Tirrenia per lunedi’ 15 e martedi’ 16 dicembre prossimi, assicurando, in ogni caso, i servizi essenziali previsti dagli accordi in essere. “La nostra protesta prosegue, dopo il deludente incontro che il Ministero dei Trasporti ha avuto con le organizzazioni sindacali lo scorso 27 novembre, contro la politica adottata dal Governo sulla privatizzazione della flotta pubblica che sta creando una allarmante confusione con la conseguenza di fare sorgere tra i lavoratori una crescente preoccupazione sul futuro del loro posto di lavoro.
Infatti, contrariamente a quanto era stato stabilito dal Governo Prodi di estendere la convenzione tra Stato e Gruppo Tirrenia fino al 2012 in modo da realizzare le condizioni, tra le quali l’attuazione di un nuovo piano industriale gia’ predisposto, per una corretta e remunerata privatizzazione del Gruppo stesso, l’attuale Governo sembra deciso ad affrettare i tempi nel tentativo di chiudere l’intera partita entro il prossimo anno. A causa di tale accelerazione, si va incontro ad un guazzabuglio circa le modalita’ che dovrebbero segnare le sorti di queste aziende, ha dichiarato, Alessandro Pico, segretario nazionale dell’organizzazione. (AGI)

La privatizzazione di Tirrenia non ha ancora preso il largo, ma il percorso e' gia' tracciato e non si dovrebbe discostare molto da quello scelto dal governo per Alitalia.Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, infatti, l'esecutivo auspica che la societa' di navigazione controllata da Fintecna sia rilevata da un gruppo di imprenditori estraneo al mondo della navigazione, un po' come e' avvenuto per Alitalia con Cai. Nel caso in cui uno o piu' competitori invece acquisissero il controllo della compagnia pubblica di navigazione, si andrebbe incontro ad una sovrapposizione delle quote di mercato, andando a creare una concentrazione nel comparto del trasporto marittimo.
A giorni intanto dovrebbe prendere il via la fase tecnica della privatizzazione: si dovranno individuare uno o piu' advisor che avranno il compito di curare le modalita' di vendita della partecipazione detenuta indirettamente da via XX settembre nel capitale di Tirrenia. In base allo schema di decreto del presidente del Consiglio, la quota messa sul mercato sara' superiore al 50% del capitale, ma i ben informati spiegano che difficilmente si scendera' sotto il 70%. Il restante 30% invece dovrebbe restare in Fintecna.L'esecutivo intende chiudere entro il 2010, in anticipo di un anno rispetto alle previsioni contenute nel decreto anti-crisi varato venerdi scorso.
Il dl in proposito ha autorizzato una spesa di 65 mln euro l'anno per il periodo 2009-2011, previa autorizzazione di Bruxelles che potrebbe pero' fermare i contributi ravvisando aiuti di Stato. A mettere pressione e' anche la situazione finanziaria della societa': Tirrenia ha chiuso il 2007 con un indebitamento di 716 mln e un utile netto in calo di 9 mln rispetto ai 23 del 2006. Una boccata d'ossigeno e' arrivata lunedi' dalla Comunita' Europea, che ha concesso una proroga di un anno (fino al 31 dicembre 2009) alla convenzione ventennale tra Tirrenia e lo Stato, consentendo alla societa' di beneficiare di sovvenzioni pubbliche.

Un bonus per i marittimi che incrociano i pirati. Cma-Cgm non ci sta: è polemica coi sindacati Pirati, l'Itf contro Cma-Cgm. L'ondata di azioni di pirateria lungo le coste somale sta accendendo un conflitto sindacale in Europa. Alcune settimane fa la federazione internazionale Itf, che rappresenta diverse sigle sindacali del settore dei trasporti di tutto il mondo, aveva raggiunto un accordo con gli armatori perché fosse riconosciuto un aumento di stipendio ai marittimi che prestano servizio sulle navi in, transito nel Golfo di Aden, il più colpito dagli attacchi dei pirati.
La Cgt, il maggior sindacato francese, accusa adesso la compagnia nazionale Cma-Cgm di non aver aderito a questo accordo e minaccia un boicottaggio internazionale delle sue navi. A rivelare il conflitto in atto è il quotidiano londinese Lloyd's List. I due sindacati marittimi aderenti alla Cgt, la Fédération nationale des syndicats maritimes e la Fomm, che rappresenta gli ufficiali, sostengono che Cma-Cgm è l'unica compagnia francese a non aver accettato di corrispondere paga doppia, come stabilito da un accordo firmato il mese scorso fra Itf e un comitato congiunto di imprese dello shipping. Qualche speranza l'ha data la recente presa di posizione dei partiti islamisti radicali somali, che invece hanno chiesto il rilascio di tutti gli equipaggi prigionieri.
Tuttavia la situazione di fronte alla Somalia è ancora drammatica, con molte navi nelle mani dei banditi. Fra l'altro, uno dei primi episodi eclatanti avvenuti nel mar Rosso ha riguardato, nell'aprile scorso, uno yacht della Compagnie des Iles du Ponant, sussidiaria proprio di Cma-Cgm.Allora gli ostaggi furono liberati con un escamotage, facendo passare i turisti a bordo per membri dell'equipaggio. Adesso questi equipaggi chiedono conto dei rischi che corrono. Cgt ha chiesto a Itf di aumentare le ispezioni a bordo delle navi di Cma-Cgm, una sorta di sciopero bianco per verificare fiscalmente il rispetto di tutti i contratti. Secondo il portavoce dell'Authority, ci sono state troppe speculazioni che sono contraddette dai dati di traffico. Nei primi dieci mesi del 2008, hanno usato il canale 18.085 navi, con un incremento del 7,6% rispetto allo stesso periodo del 2007. Tuttavia la flessione potrebbe farsi sentire fra novembre e dicembre.


ID: 9818  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: mercoledì 3 dicembre 2008 Ore: 23:00



Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private

 Ogni risposta fa saltare la discussione al primo posto nella prima pagina indice del forum. L'ultima risposta inviata, inoltre, che è la seconda in alto a questa pagina "leggi", aggiorna sempre pure data e ora della discussione (cioè il messaggio principale),
pur se vecchio.

T O R R E S I T A'

Autore unico e web-master Luigi Mari

TORRESAGGINE