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Argomento presente: « ANTIARTE COMMEDIA DEGLI ERRORI »
ID: 9276  Discussione: ANTIARTE COMMEDIA DEGLI ERRORI

Autore: Gennaro Francione  - Email: azuz@inwind.it  - Scritto o aggiornato: venerdì 22 agosto 2008 Ore: 20:07

ANTIARTE NELLA COMMEDIA DEGLI ERRORI
Di Agius & Francione

Nella foto a lato il Globe Theatre di Villa Borghese ideato da Gigi Proietti

Il Globe Theatre, ideato da Gigi Proietti all'interno di Villa Borghese a Roma, riproduce la caratteristica originale inglese e vuole essere uno spazio per la creativitè e la fantasia degli artisti italiani e stranieri in una prospettiva multidisciplinare, ma anche un palcoscenico adatto ad allestimenti elisabettiani che ne esaltino la felice essenzialità e la linea architettonica.
In questa splendida struttura, in piena tradizione britannica, stavolta è andato in scena La commedia degli errori di William Shakespeare per la regia di Fabio Grossi. La compagnia, oltre che da un eccellente Gianni Giuliano nei panni di da Egeone, è composta da giovani professionisti, ma si avvale di professionalità affermate nel mondo del teatro come Santuzza Calà per i costumi e Germano Mazzocchetti per le musiche, il disegno luci sarà curato da Umile Vainieri.
The Comedy of Errors è una delle prime scritte da Shakespeare. Ispirata a I menecmi di Plauto, in quest'opera il meccanismo comico del doppio viene elevato all'ennesima potenza: ai due omonimi fratelli si aggiungono i due servi, anch'essi identici e omonimi. Un tema da antiarte a mostrare la continuità estetico-storica nella creazione e produzione dell'opera dell'arte, patrimonio dell'Umanità , prima ancora che dei singoli creativi i quali non fanno altro che elaborare contenuti e tecniche dei loro predecessori.
La vicenda si svolge in una unica giornata, dall'alba al tramonto, passando da un tragico inizio, con Egeone condannato a morte, al più classico degli happy end, con la famiglia ritrovata e un nuovo matrimonio all'orizzonte.
Nella foto a lato una copia della commedia cartacea.

Egeone sulla forca attende di venir giustiziato da Solino, Duca di Efeso, poichè ha osato violare l'ordinanza secondo la quale nessun siracusano ha il permesso di mettere piede in città a causa della rivalità che avvelena i rapporti tra i due centri. Eppure il carisma e la nobiltà che traspaiono da Egeone convincono il Duca ad ascoltare la sua storia. Il personaggio racconta, quindi, di essere caduto in disgrazia in seguito ad un naufragio, a causa del quale è stato separato dalla moglie, da uno dei suoi due gemelli e da uno dei suoi due schiavi, anch'essi gemelli; cinque anni prima l'uomo aveva poi inviato il figlio rimastogli e lo schiavo alla ricerca del resto della famiglia, ma questi non avevano fatto più ritorno. Il Duca, commosso dal triste racconto, concede allora ad Egeone di avventurarsi per Efeso alla ricerca della somma di denaro necessaria per riscattarlo dal suo destino giudiziario
E' a questo punto che si scatena il vortice dei doppi gemelli che si sovrappongono e si alternano creando una ridda di situazioni pazzesche. Nella storia delle rappresentazioni elisabettiane, le due coppie di gemelli sono state sempre interpretate da due attori dall'aspetto simile. In alcune rappresentazioni moderne, i fratelli e i servi sono stati interpretati da un unico attore. Nella versione scenica di Fabio Grossi un attore interpreta insieme i figli Antifolo di Efeso ed Antifolo di Siracusa(Fabrizio Amicucci), un altro i servi Dromio di Efeso e Dromio di Siracusa (Fabio Pasquini) fino al trucco finale da marionetta doppia della presenza contemporanea in scena dei gemelli.

Nell'immagine a lato una simpatica caricatura di Shakespeare

Questa lettura del lavoro shakespeariano sottolinea il clima da commedia che lo caratterizza: pur rispettando il dramma raccontato inizialmente, il percorso si snoda tra ambiguità ed equivoci propri della trama. Il gioco dell'uguale letto come il diverso, consente di evidenziare come la diffidenza nei confronti di ci che si ritiene diverso può portare verso una confusione d'intenti che va oltre il ragionevole dubbio. In questo gioco di doppi, quello che all'inizio passerà come drammatica espressione di vita, alla fine si contrapporrà con il proprio doppio, in una metafora che oscilla tra la vita e la morte.
Il doppio, infine, si rivela nel gioco simbolico della duplicazione all'infinito dello stesso tema tra autori di generazioni diverse, siano essi autori registi, attori etc. in una circolarità perfetta espressa dalla stessa struttura elisabettiana del teatro di Villa Borghese.

http://www.antiarte.it/antiarte/commedia_degli_errori.htm



Avv. Gennaro Francione scrittore torrese, già magistrato


 
 

ID: 9282  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: venerdì 22 agosto 2008 Ore: 20:07

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ID: 9281  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: venerdì 22 agosto 2008 Ore: 20:07

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