Puoi anche Tu inserire qui
un nuovo
argomento

  Torna all'indice
Comunità

Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private

Argomento presente: « NEWS AI MARITTIMI TORRESI »
Your browser doesn't support java or java is not enabled!
Pagina 1 di 2 - 1   2   Avanti >  Ultima Pagina >>
ID: 9185  Discussione: NEWS AI MARITTIMI TORRESI

Autore: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Scritto o aggiornato: venerdì 17 marzo 2017 Ore: 13:47

Dedicato ai marittimi torresi " 'O Marenariello" cantata da Roberto Murolo e Mia Martini
Linkata Youtube - Clicca la freccetta per per ascoltare o spegnere - Se si interrompe la musica riclicca la freccetta
e aspetta un po' il caricamento - Per vedere il video clicca l'ultimo pulsante a destra

Traghetti Tirrenia sospesi gli scioperi

Nella foto a lato una nave della Tirrenia

Regolari i collegamenti dei traghetti della Tirrenia e delle società del gruppo per venerdì prossimo: i sindacati di categoria hanno infatti sospeso il previsto sciopero nazionale a seguito di una convocazione da parte del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli per il 29 luglio. Lo comunicano gli stessi sindacati in una nota. Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt fanno sapere quindi di aver sospeso lo sciopero di 24 ore che avrebbe determinato il blocco di tutti i traghetti di collegamenti con le isole maggiori e minori.
Rimane comunque confermato invece lo stato di agitazione del personale marittimo dell’ intera flotta pubblica, a sostegno di una serie di rivendicazioni sindacali sul dossier Tirrenia, quali la sottoscrizione e prolungamento della convenzione fino al 2012-2014; l’ approvazione del piano industriale da parte del governo; il trasferimento delle quattro società regionali alle Regioni; sovvenzioni adeguate ad assicurare i collegamenti e la continuità territoriale; consolidamento e sviluppo del gruppo al fine anche di aumentarne il valore di mercato; privatizzazione che garantisca, tra l’altro, i livelli salariali ed occupazionali dei lavoratori. Domani Filt, Fit, Uilt e Ugl incontreranno la Commissione di garanzia che aveva convocato nei giorni scorsi i sindacati invitandoli a revocare la protesta per la concomitanza con altre agitazioni

Matteoli convoca i sindacati, sospeso sciopero dei marittimi Tirrenia.

Il Ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, ha convocato i Segretari Generali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti per il giorno 29 luglio: e' stato quindi sospeso lo sciopero dei marittimi delle societa' del gruppo "Tirrenia", gia' indetto per il 25 luglio che avrebbe determinato il blocco di tutti i collegamenti con le isole maggiori e minori. Rimane comunque confermato lo stato di agitazione del personale marittimo dell'intera flotta pubblica.



A cura di Camillo Scala della Redazione


 
 
Your browser doesn't support java or java is not enabled!
Pagina 1 di 2 - 1   2   Avanti >  Ultima Pagina >>

ID: 17293  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: venerdì 17 marzo 2017 Ore: 13:47

.

ID: 9338  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: giovedì 4 settembre 2008 Ore: 13:02

ImageChef.com - Custom comment codes for MySpace, Hi5, Friendster and more
I pirati yemeniti ci provano con Orsolina Bottiglieri



Nella foto a lato: Un mercantile in porto

Fallito attacco di pirati ad un mercantile italiano in navigazione nel Golfo di Aden, circa 50 miglia a sud delle coste yemenite.
Il fatto e' successo nel pomeriggio. Secondo quanto si è appreso i pirati, a bordo di due barchini veloci, hanno avvicinato la motonave 'Orsolina Bottiglieri', diretta da Sebastopoli, in Ucraina, al porto di Bandar Imam Khomeyni, in Iran, con un carico di orzo.Il comandante del cargo (di proprietà degli armatori Rizzo, Bottiglieri, De Carlini di Torre del Greco), ha allertato le autorità italiane e subito messo in atto le contromisure previste in questi casi, cambiando rotta e velocità. Il repentino spostamento della nave, lunga 215 metri e larga 30, è stato sufficiente a far desistere i pirati dall'attacco: dopo circa mezz'ora si sono allontanati e la nave italiana ha proseguito regolarmente la navigazione.Sembra che durante la loro azione i pirati abbiano esploso anche alcuni colpi di arma da fuoco, che non hanno centrato il bersaglio, ma su questo particolare non ci sono conferme.

A cura di Scala Camillo



ID: 9303  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: giovedì 28 agosto 2008 Ore: 14:58

Incidente: marittimo torrese Andrea Russo muore


QUANDO IL LAVORO DEL MARE E’ CRUDELE


È avvolto nel mistero il decesso di Andrea Russo, il marittimo di 36 anni morto in Africa a bordo della nave Grande America della società Grimaldi. Il primo referto giunto dall’ospedale del Togo, dove il marinaio fu trasportato ormai già privo di vita, parla di una «caduta accidentale», ma secondo le versioni raccolte dai familiari del giovane torrese, la morte, avvenuta l’11 agosto in Africa sarebbe stata più traumatica: «Più di una persona ci ha detto - afferma Costanzo Russo, il padre del marittimo - che una porta antincendio, chiusasi all’improvviso, avrebbe tranciato una gamba a mio figlio, che sarebbe morto dissanguato.

Nella foto a lato il marittimo torrese Andrea Russo

C’è chi parla di un principio di incendio, chi di una semplice esercitazione. Ma al momento mancano riscontri oggettivi a queste voci». Una circostanza che potrà essere però chiarita attraverso l’autopsia, svoltasi nei giorni scorsi in terra africana. «Tutti sono stati correttissimi - prosegue il papà di Andrea Russo - a cominciare dalla società Grimaldi, che non ci ha fatto mai mancare la propria assistenza e il proprio sostegno. Ora aspettiamo solo gli esiti dell’esame autoptico per decidere cosa fare».
Lunedì scorso si sono svolti i funerali del marittimo 36enne, che lascia la moglie Rita D’Ambrosio e un figlio, il piccolo Emmanuel, che il prossimo primo dicembre compirà tre anni.
Da quando hanno appreso la notizia, la moglie di Andrea e il piccolo hanno lasciato la loro casa di via Aldo Moro per andare dalla mamma di lei. Rita preferisce non parlare: «È un momento estremamente difficile - dice la suocera del 36enne morto sulla Grande America - anche perché si rincorrono tante voci che non ci permettono di avere un’idea chiara su cosa realmente sia successo e soprattutto su quello da fare.


Nella foto a destra navi Grimaldi

In questi giorni siamo stati in stretto contatto con il consolato italiano di stanza in Togo, dove non ci hanno fatto mancare mai informazioni sull’intera vicenda. Di certo purtroppo c’è soltanto che un bambino adesso è senza padre: io sono vedova, vado avanti con una pensione di appena 400 euro e per far crescere in maniera adeguata Emmanuel serve tanto. Mi auguro che qualcuno aiuti mia figlia e il mio piccolo nipote».
Andrea Russo era al secondo imbarco: il primo lo aveva fatto a novembre dello scorso anno. Per questa seconda esperienza era partito a giugno. In precedenza il 36enne aveva lavorato insieme con il padre e all’altro fratello nell’attività di famiglia: Costanzo Russo, infatti, è tornitore e ha una propria azienda in viale Campania. Da meno di un anno Andrea aveva invece deciso di staccarsi da questa attività per imbarcarsi. Un modo per cambiare la propria vita, per sentirsi anche autonomo. Una decisione che gli è costata la vita. Ai funerali lacrime e tanti fiori per un ragazzo che, a bordo come nella sua città natale, aveva tanti amici. Amici che come i familiari chiedono adesso di conoscere la verità su un decesso che ha ancora troppi dubbi e tante incertezze. (Fonte: Il Mattino)



A cura di Camillo Scala



ID: 9301  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: mercoledì 27 agosto 2008 Ore: 17:18

Task-force anti pirati in Somalia

Corridoio di sicurezza nel golfo di Aden. "Ma sarà una soluzione provvisoria"
La Marina militare americana interviene nelle tormentate acque del golfo di Aden, dove attualmente sono sette i mercantili in mano ai pirati, con oltre 130 ostaggi rapiti.Una task force di navi e aerei garantirà un corridoio di sicurezza, per frenare gli attacchi al traffico da e verso Suez organizzati delle bande armate somale. Non si tratta tuttavia di una soluzione definitiva: l'Onu è al lavoro per garantire sicurezza a lungo termine in quello che oggi è considerato il tratto di mare più pericoloso del mondo. Le operazioni saranno condotte dal Naval Forces Central Command, settore della Marina americana di stanza in Medio Oriente fin dal secondo dopoguerra.La zona di sicurezza si estenderà dal Bab al Mandab, lo stretto che chiude a sud-est il Mar Rosso fino all'isola yemenita di Socotra, dove il golfo di Aden si apre al mare Arabico. Le navi in transito potranno seguire un percorso preciso sulla base delle coordinate fornite dal Central Command.In ogni caso, è evidente che si tratta di una soluzione temporanea. Lo sottolinea anche Pottengal Mukundan, direttore dell'Imb (International Marittime Bureau, organismo Onu che si occupa della sicurezza in mare): "La presenza di unità militari potrà solo limitare la pirateria. La marina americana sarà infatti in grado di intervenire in determinati casi, ma per eliminare alla radice il fenomeno, il pattugliamento non basta".Lo stesso Central Command conferma: "La task force concentra nel golfo di Aden navi che già in precedenza erano presenti nell'area - comunicano dal Bahrein. -. Le nostre operazioni andranno avanti fino a quando l'Imo non avrà trovato una soluzione per uscire dal problema".La mossa della marina americana dovrebbe in ogni caso essere accolta con calore dagli armatori, che da tempo chiedono l'intervento delle forze armate per garantire la sicurezza in quel tratto di mare.Solo la scorsa settimana, in soli due giorni sono stati quattro i mercantili sequestrati dai pirati, mentre altri due sono riusciti a eludere gli attacchi. L'escalation è iniziata martedì, con l'attacco a una nave cisterna della Misc, compagnia di Petronas, il colosso malese dell'energia.
no dei 39 ostaggi ha perso la vita durante le concitate fasi dell'abbordaggio. Il governo di Kuala Lumpur è in trattative con i rapitori.Dopo la nave Misc, nel giro di poche ore sono stati catturati un cargo tedesco, una porta rinfuse della Irisl, la compagnia di Stato iraniana, con carico da 40.000 tonnellate di minerali ferrosi, e una cisterna giapponese Queste unità si sono aggiunte alle altre tre, sequestrate nelle settimane scorse: nel dettaglio, un cargo thailandese, un rimorchiatore nigeriano e una rinfusiera proveniente dal Giappone. Sempre secondo i dati forniti dall'Imb, dall'inizio dell'anno sono almeno 260 i marittimi che nel 2008 sono stati presi in ostaggio in Somalia.Il più recente intervento Onu per fermare questo fenomeno - si calcola che oggi le bande di pirati nel corno d'Africa siano 1.200 - è stata una risoluzione Onu di quest'anno, che permette alle forze militari di Paesi terzi di pattugliare le acque territoriali somale.



A cura di Camillo Scala



ID: 9283  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: sabato 23 agosto 2008 Ore: 00:06

Inseguiti dai pirati, terrore in mare
Clicca sulla dinamite per il sunto dell'argomento. Non temere non ti scoppia il computer!




PRESA DI MIRA UNA NAVE NAPOLETANA
Non basta la malavita di terra...
Tre ore di incubo per l’equipaggio di una nave napoletana nel Golfo di Aden. È finita bene, tutti salvi, pirati beffati. Ma il rischio è stato enorme. Un barchino si avvicina veloce tra le onde. Il comandante ha un sussulto: «Era giusta l’allerta che avevamo ricevuto». Dal Golfo di Aden parte l’allarme per Napoli, in via Depretis, sede cetrale della società Gestioni armatoriali: «Sono il comandante Gioacchino Lubrano Lobianco del «Mare di Venezia», i pirati ci stanno attaccando», dice una voce tesa. «Attuate subito il piano concordato», rispondono dall’altra parte.

Nella foto a lato un barchino dei pirati

Cominciano così la fuga e l’inseguimento nelle acque a centinaia di miglia dalla costa somala, l’area più pericolosa del mondo per la gente di mare. A Procida, dove abita la famiglia del comandante, si rendono conto che è un momento di black out delle comunicazioni, anche se non sospettano alcunché.
Viene informato Nicola Coccia, il presidente nazionale Confitarma: sua è la società Gestioni armatoriali. Nel Golfo di Aden i pirati la fanno da padroni, attaccano armati di tutto punto, sequestrano marinai, navi e carichi, chiedono riscatti, ricattano i governi. Sui barchini i pirati hanno anche i bazuka, oltre a mitra e pistole. Abbordato il mercantile, c’è poi la nave di appoggio dei banditi che fa il resto. Il bottino della «Mare di Venezia» è ghiotto: 50mila tonnellate di petrolio, con 27 membri dell’equipaggio, metà italiani (due i procidani), metà gli stranieri.

Nella foto a lato l'attacco reale: Hanno tentato di abbordare un mercantile italiano per depredarlo.

È per questo che subito sale la tensione nella società armatoriale, così come alla Farnesina e al ministero della Marina dove si prende subito coscienza del fatto che da quattro mesi è sospeso per motivi di cassa il servizio di pattugliamento di un incrociatore militare che proteggeva navi italiane in transito. Comunicazioni ridotte al minimo, velocità al massimo, zig zag tra le onde, inversioni di rotta per confondere i pirati. Ma il barchino continua a inseguire, a bordo quattro o cinque uomini.
Poi ne spunta un altro, e un altro ancora. È la conferma: un attacco dei pirati. I mercantili nella zona si mettono sulla rotta di avvicinamento. Non resta che affidarsi all’esperienza e all’abilità dei lupi di mare. Il comandante Lubrano ha 50 anni ma alle spalle anni di navigazione e, soprattutto, nel sangue la centenaria tradizione dei naviganti procidani. «Avanti tutta», ordina Lubrano a Vincenzo D’Orio, 32 anni, terzo ufficiale di macchina, anche lui procidano. Passa la prima ora di inseguimento. «Mare di Venezia» si spinge sempre più verso il largo, dove si riduce la possibilità di manovra dei barchini. Ma i predoni del mare non desistono. Il comandante scruta l’orizzonte con il binocolo, guarda sui barchini per vedere volti ed eventuali armi. Quindici nodi la velocità del «Mare di Venezia».

Nella foto a lato un pirata donna dell'800 avventurosa e un tantino poetica. Con un pirata così chi non si farebbe abbordare? Tutt’altro con i pirati odierni spietati e sanguinari. Un aspetto quasi mai evidenziato dai marittimi torresi da secoli sui mari.

I pirati inseguono ancora. Ma altro non si può fare, non resta che attendere e sperare. Passa un’altra ora. Lubrano non molla un secondo la plancia di comando. L’equipaggio ha il fianto sospeso, c’è chi prega, chi stringe labbra e mani. A un certo momento i barchini non si vedono più. Il comandante Lubrano fa passare ancora interminabili minuti prima di annunciare: siamo al sicuro. Tira un sospiro di sollievo Coccia, già pronto a rientrare a Napoli dalle vacanze. Telefona ai collaboratori, poi a sangue freddo Coccia riflette e parla a nome di Confitarma: «Un sistema di protezione si dovrà trovare per le nostre navi. Certo, è tanto un milione di euro al mese per tenere l’incrociatore militare in quell’area. Ma il governo dovrà trovare una soluzione, magari sollecitare un accordo di collaborazione con altri Paesi per risparmiare e nello stesso tempo guardare alla sicurezza.
E bisogna farlo prima che sia troppo tardi».



Scala Camillo (Doncamillo)



Qui sotto la mappa della pirateria moderna
Nuova pagina 1







ID: 9244  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: venerdì 8 agosto 2008 Ore: 18:24















Federmar in via Gaetano De Bottis a Torre del Greco

Torre del Greco. Il sindacato dei marittimi Federmar-Cisal comunica che la compagnia di navigazione Tirrenia ricerca, al fine di colmare carenze nei suoi organici, sottufficiali da inserire come frigoristi, motoristi e operai meccanici. Federmar invita tutti i torresi che fossero in possesso dei requisiti richiesti a contattare la società Tirrenia nei suoi uffici di Napoli a Rione Sirignano oppure gli uffici provinciali della Federmar in via Gaetano De Bottis a Torre del Greco per ricevere qualsiasi tipo di informazione sulla proposta lavorativa.
«La Tirrenia, a differenza di molte altre compagnie di navigazione, non intende chiamare personale straniero - afferma Giovanni Brancaccio, segretario provinciale di Federmar - in quanto preferisce avvalersi di collaboratori italiani, specie per mansioni così importanti come quelle che ricerca attualmente. Si tratta di assunzioni stagionali, anche se, essendo posti di sottufficiale con mansioni tecniche molto specifiche, difficilmente il contratto non verrà rinnovato nel caso in cui la persona si dimostri valida nello svolgere il suo lavoro».



A cura di Scala Camillo



Your browser doesn't support java or java is not enabled!
Pagina 1 di 2 - 1   2   Avanti >  Ultima Pagina >>

Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private

 Ogni risposta fa saltare la discussione al primo posto nella prima pagina indice del forum. L'ultima risposta inviata, inoltre, che è la seconda in alto a questa pagina "leggi", aggiorna sempre pure data e ora della discussione (cioè il messaggio principale),
pur se vecchio.

T O R R E S I T A'

Autore unico e web-master Luigi Mari

TORRESAGGINE