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Argomento presente: « Don Vittorio »
ID: 866  Discussione: Don Vittorio

Autore: Gennaro Ferrara  - Email: gennaro_vi@libero.it  - Scritto o aggiornato: domenica 30 gennaio 2005 Ore: 21:54

Salve a tutto il forum, per la prima volta, oggi, navigando attraverso il folkloristico sito, che di recente ho scoperto, ho avuto modo di constatare, con molto compiacimento, ma senza stupirmi più di tanto, perché veramente “lui” non poteva mancare, che, nella rubrica dei “personaggi tipici torresi”, tuttavia non “ascesi alla ribalta dei personaggi nazionali famosi” (pur se non molto tempo fa, l’ho visto ritratto con la sua tipica paglietta, accanto al grandissimo Alberto Sordi, in una foto estratta dall’album fotografico personale dell’indimenticabile attore romano, pubblicata su un noto settimanale che ripercorreva la carriera dell’Albertone Nazionale), c’è anche il mitico “don Vittorio”.
Credo che questo personaggio, che io ho avuto modo di conoscere e di apprezzare, sia veramente la rappresentazione della spontaneità e della simpatia del popolo torrese, degno esponente della “Torre buona” che ormai sembra stia scomparendo.
Don Vittorio per anni ha lavorato a bordo delle navi da crociera navigando in lungo ed in largo, ovunque ha portato con sé il suo grande bagaglio di conoscenze di tutte le più recondite tradizioni torresi che non esimeva dal renderle note a chiunque incontrasse, suscitando in ognuno la curiosità di verificare personalmente il calore e la bontà di una città unica nel suo genere, con il suo mare scintillante che appare dalle viuzze più recondite, con la sua storia, la grande cultura, l’artigianato della lavorazione del corallo, le rappresentazioni tipiche, come quella della “Festa dei quattro altari” o quella dell’Immacolata. Così don Vittorio, non solo allettava i passeggeri con squisiti pranzetti dettati dalla sua arte culinaria e dalla sua fantasia, ma li intratteneva piacevolmente con i suoi racconti, le filastrocche ed il suo incessante buon umore. Spesso si cimentava in gag divertenti, in scenette teatrali, sempre pronto a mettersi in gioco, come quando partecipò come attore, al film “’O purp”, simpatica parodia de “La piovra”; ogni suo racconto era così colorito e particolareggiato, che se per caso descriveva la preparazione di un piatto da portata, si diceva che facesse “mangiare senza mangiare”!
Come non ricordare poi l’altra sua grande passione, il suo “terzo occhio”: la telecamera. Non perdeva mai occasione per riprendere gli eventi più importanti (o comunque lieti) della sua città e del suo amato popolo: dalle manifestazioni popolari, alle feste religiose; non c’era “angolo o viuzza” che non venisse immortalata dalla sua inseparabile telecamera, e mai era possibile criticare una sua ripresa, perché ognuna, a suo dire, era molto meglio di quelle mandate in onda dalla RAI! Una volta rischiò persino di affogare in mare, pur di salvare il suo “terzo occhio” precipitato in acqua dalla barca mentre si cimentava nella sua ennesima ripresa.
So per certo che don Vittorio non abita più a Torre Del Greco, poiché la città è notevolmente cambiata, purtroppo in peggio, gli episodi di violenza e di criminalità sono ormai all’ordine del giorno, ma lo spirito torrese è sempre presente in chi come lui vuole continuare a credere in un futuro migliore, in una città che può ritornare ad essere l’emblema di un popolo generoso, onesto, laborioso e notevolmente creativo, con il suo litorale ora deturpato, ma un tempo rigoglioso e con il suo dolce clima che attirò l’insalubre Leopardi, donandogli sollievo alle sue sofferenze, con i suoi tipici mercati rionali ed i vicoli risuonanti delle voci dei venditori ambulanti.
Anch’io non vivo più a Torre Del Greco, non solo per gli stessi motivi che hanno spinto don Vittorio ad allontanarsi dalla sua amatissima città, ma anche perché non può offrire lavoro ai giovani che come me hanno tanta voglia di emergere. Tuttavia mi piace ricordare la mia amata città con la presenza del mitico don Vittorio che scherzava con tutti, mi piaceva parlare con lui della nostra città, vedere il suo volto illuminarsi, la sua voce emozionarsi …e come egli soleva dire “la sua pelle accapponarsi” al ricordo di episodi trascorsi nella sua bella Torre.
Mi ha fatto molto piacere avere avuto l’occasione di parlare di un uomo così genuino e sincero che ha rappresentato un degno spaccato della nostra splendida città, purtroppo persone come lui credo che oggi ce ne siano ben poche, la triste realtà sta facendo scappare le persone oneste e degne di dare lustro all’amatissima Torre che invece si sta popolando di persone che non disdegnano di calpestare quanto di più bello è stato sempre decantato anche dal mitico don Vittorio.
Sarei lieto di conoscere storie di uomini come don Vittorio ed in particolare aneddoti che vedono quest’ultimo come protagonista, ed anticipando ringraziamenti a quanti vorranno leggermi e/o rispondermi, saluto tutti con grande stima.

Gennaro.

 
 

ID: 867  Intervento da: luigi mari  - Email: gigiomari@libero.it  - Data: domenica 30 gennaio 2005 Ore: 00:00

Caro Gennaro,
non sai la gioia che mi hai dato parlando di Don Vittorio. Dovreste conoscerlo. Impersona la Torre buona di una volta, sincera, disinteressata, disponibile. Pochi giorni fa ci siamo sentiti per telefono in relazione alla discussione 237 "27 famiglie torresi".

Pochi sanno che Vittorio Vitiello è stato il mio pigmalione. "A chiave i llacqua", come si suol dire. Egli è stato il collante tra Torreomnia in erba e tutti i detentori di materiale culturale torrese, scettici e talvolta addirittura riottosi. Senza Vittorio Vitiello Torreomnia non esisterebbe.
Come posso dimenticare, agli albori di Torreomnia, le nostre figure quasi grottesche deambulare sotto la pioggia e farci "casa casa" come fa il prete e il chierichetto per la benedizione pasquale. La presenza di Don Vittorio, apriva porte, portoni e portelle, persino gli anfratti e i cunicoli del Dott. Langella. Ero raggiante con la cartella di bazzana color porpora rigonfia di scartoffie sotto l'ascella a manca e il braccio destro infilato nel suo fino a casa, pronto a far nottata per inserire il materiale nel sito. 10, 100, 1000 nottate per costruire Torreomnia, i dati non mi contraddicono. E' l'unico caso in cui ricuso la modestia insegnatami da piccolo da genitori ed educatori.

Ma quello che è commovente è che io e Don Vittorio ancora ci diamo il "Don" ma è un "Don" che se lo frega il "Tu", e un "Don" che raccoglie in se la più sincera e sconfinata amicizia.

Grazie di esistere Gennaro, soprattutto perché sei amico di Don Vittorio.
I Vitiello, a Torre, sono tutti detentori di valentìa. Pierino, estroso e poliedrico, che conoscono pure le pietre della strada, l'ex Direttore della Bancarella, il loro papà, ecc. tutti pilastri della storia torrese pre-post-bellica.

Don Vittorio mi portò a casa Marcantonio, Giovanni Pernice, Vittorio Perna, quasi tutti i personaggi di Torreomnia che raccontavano e si raccontavano innanzi a questo strano aggeggio da terzo girone: il PC. In comune avevano il rivolo freddo nella schiena quando rivedevano foto e fatti del passato sul monitor.

Ho riportato nella bacheca del forum dati e immagini di cui parli nella tua missiva. Copia e incolla nella finestra indirizzo in alto. oppure vai nella bacheca.

www.torreomnia.com/forum/bacheca/don_vittorio/don_vittorio.htm

Ti prego caldamente, Gennaro, di inviare altri messaggi. Dai dati che hai inserito nell'iscrizione posso soltanto dire che stai intorno Latina per non infrangere la privacy. Non dirò altro. Credo che tu sia torrese e per essere amico di Don Vittorio sei sicuramente una persona a modo.
Don Vittorio Vitiello è una fonte storica torrese di prima mano. Nessuno può immaginare quello che immagazzina nella sua testa. Che Dio gli dia lunga vita.

Non ha accettato tuttavia il mio invito a partecipare al forum, dice che il "comPIUter" lo innervosisce. Tu potresti essere il suo tramite, anche se per corrispondenza. Una sorta di Cirano de Bergerac. Credo che Torreomnia ed il forum avrebbe ancora molto da guadagnare.
Ciao Gennaro Ferrara da tutto il forum.


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