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Argomento presente: « MEDICO E MEDITAZIONI AMARE »
ID: 773  Discussione: MEDICO E MEDITAZIONI AMARE

Autore: Dott Franco Penza  - Email: francopenza@interfree.it  - Scritto o aggiornato: martedì 25 gennaio 2005 Ore: 17:38

SPAZIO AUTOGESTITO

Franco Penza per gli amici.
I primi quarant’anni della mia vita si sono svolti a Torre del Greco. Come molti sanno sono emigrato nientemeno che a Napoli. Ho scelto la professione di medico estraendola dalle più lauree che mi sono ostinato a conseguire perché verte più sul sociale. Non mi tacciate di immodestia. La scuola è stata una sfida ed una scommessa con me e con quelli che snobbano chi non ha il pezzo di carta. Quindi non mi limito a redigere ricette o a consigliare impacco, mi ritengo un medico tornese impegnato su tutti i fronti e soprattutto su quello sociale senile. Gigi Mari mi conosce da mezzo secolo.

Con l’avvento delle mutue, alcune figure mitiche dell’assistenza sanitaria sul territorio, sono state sostituite da altre. Mi riferisco al medico condotto e all’ufficiale sanitario.
Storie significative di assistenza sanitaria praticata dai medici condotti in prima persona o da persona vicina che ha vissuto sono state raccolte in un volume, per tramandarle a chi ci seguirà, dal collega Antonio Molfese, medico giornalista, accademico dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria di Roma, Lungotevere in Sassia n. 3, e Direttore del Centro Regionale Lucano dell’Accademia stessa.
Il materiale raccolto, in ottima stampa, sarà donato a tutti coloro, che hanno contribuito alla realizzazione. Il volume contiene un articolo del sottoscritto, che ricorda un medico condotto, che durante la sua infanzia prese una cantonata solenne e grazie al Beato Vincenzo Romano sono qui a raccontare.Ma gli voglio bene ancora, perché mi costrinse a studiare medicina.
E’ un modo per tenere a mente una figura di medico che per quasi un secolo ha lenito con farmaci e parole le malattie di coloro che a lui si rivolgevano.

Letteralmente Itri significa biscia acquatica, serpentina. Pensavo a Itri, paese della provincia di Latina, di Fra Diavolo, alias Michele Pezza. Nel Medio Evo Itri era un ducato di Gaeta, poi di Fondi, dato poi ai Colonna e al Regno di Napoli E pensavo anche al dottor Peppe, la cui origine è altrove (Tufino, Cicciano), per ricordare Fra Diavolo, un ristorante che esalta le gesta del brigante-eroe.

Ostetricia di origine latina. Due donne: una stava dietro la partoriente: adstetrix, l’altra davanti: obstetrix. L’etimologia ha un fascino straordinario e mi diverte.

Un taxi mi stava stritolando: gli ho sferrato un pugno a S. Teresa e gli ho ammaccato la carrozzeria.. Il tassista mi ha denunciato, ma a me ha ricordato il mio fallimentare pugilato degli anni ’60..

La bambina spiritosa insultava un anziano e la mamma si godeva lo spettacolo sul pullman.
Che tempi di demenza! Lo spettacolo e l’attore nascono in un attimo, per la pochezza dell’uomo, assorbito dal suo nichilismo.

Scostumatezza: se accordi confidenza a chi non merita, ti procuri figuracce..

Scippo davanti ai palloni di pietra del palazzo Merlino a danno della nostra Nunzia Marino, da sempre oggetto di rapina, che sarà nominata Cavaliere della Repubblica da Ciampi per avere sopportato stoicamente l’ennesima aggressione .

Disagi, sempre disagi, specie se viaggi nei pullman napoletani. Il rapporto umano è saltato malamente e schifosamente.

Auguri a Padre Domenico Paladino per i suoi novant’anni e per i sessantacinque di sacerdozio.
Tutti i suoi figli spirituali della Chiesa di Caravaggio gridano in coro “Prosit!”

In TV demenziale con il Grande Fratello e L’isola dei famosi. Con Valera per la voglia di lavorare accantonato. Come riformare la televisione di Stato e privata? Come eliminare le mezze calzette?

Fondazione Bogliasco- Centro Studi Ligure Arti e lettere- Via Aurelia, 4- 16031 Bogliasco (Genova).Un’istituzione culturale, nata a Bogliasco, in provincia di Genova nel 1996, che concede speciali Borse di Studio residenziali a letterati, musicisti, artisti impegnati in un progetto creativo od accademico, provenienti da ogni parte del mondo.

Ricordo di Vincenzo Irolli.
Nel 1960 il vico Cagnazzi fu dedicato al pittore napoletano, dove aveva avuto la casa e lo studio. Nato a Napoli nel 1860, morì nella sua città nel 1949, ad ottantanove anni, molto ammirato e richiesto dal mercato borghese.
Amico di Salvatore Di Giacomo, espresse con una personale tavolozza brillante la vita minore napoletana di vicoli e scugnizzi, senza nessuna analisi sociale, lontano da ogni tentativo di denuncia.
Esprimeva anzi una serena e compiaciuta verità formale che irritava quanti vedono nel pittore un impietoso cronista del tempo.
Irolli studiò all’Accademia di Belle Arti di Napoli con Tema e Maldarelli ed espose le sue opere in molte capitali europee.

Al Ristorante La Bussola di Antonio Rispoli –Via Marotta, 10-82030 Limatola (Bn)
Tel. 0823481470- Mostra d’Arte di Franco Penza, Rita Ragni, Lino Cuciniello, Guglielmo
Roersshen.
Luigi “Pindaro” svolazza con i suoi zibaldoni, io compenso lui con la mia flemma e la mia corazza dontisciottesca. Scusateci entrambi. Ma esiste sempre lo spamming, grazie a Dio.
Mi rifaccio vivo.

Franco Penza
francopenza@interfree.it


 
 

ID: 774  Intervento da: Rita Contessa  - Email: guigo.cafiero@tin.it  - Data: martedì 25 gennaio 2005 Ore: 17:38

SPAZIO AUTOGESTITO

Sempre su segnalazione del Dott. Franco Penza la rosa di considerazioni silla sanità locale si allarga

LA SCADENZA DEI MEDICINALI E LE MULTINAZIONALI
La USL Na 5 di Torre del Greco
conosce la problematica?

Rita Contessa
E’ opinione comune che tutti i farmaci hanno una scadenza ben definita impressa sulle confezioni.
In effetti non è proprio così. Allora viene spontaneo domandare quando scadono? La legge italiana e quella europea impongono alle case farmaceutiche di dichiarare “morti” quei medicinali che hanno cinque anni di vita dalla data di preparazione. I farmaci, conservati con cura, invecchiano bene e molti di essi mantengono la loro efficacia molti anni dopo la data di scadenza Forse le Case farmaceutiche cerano la legge e lo Stato delle multinazionali firma?
A questo punto i consumatori, dopo la data di scadenza, ritengono giusto buttare quei medicinali, pur avendo ancora la loro efficacia terapeutica. Bisogna premettere che al momento dell’acquisto delle medicine, il paziente non è informato della loro validità, anche quando la data stampata sulle confezioni è scaduta.
In merito sono state eseguite ricerche approfondite con risultati positivi, affermando il principio che il paziente assumendo tali farmaci non incorre in nessun pericolo di vita. Non solo le riviste mediche indipendenti portano a conoscenza che i medicinali (se ben chiusi nelle confezioni) mantengono inalterate le loro caratteristiche oltre la data di scadenza.
La stampa americana che vigila con cura alla sicurezza dei medicinali informa che i farmaci conservati correttamente sono buoni, oltrepassando in media cinque anni dopo la data di scadenza.
Sempre da studi fatti, s’è accertato che un antidepressivo in compresse, un antibiotico in capsule o uno in polvere conservano le loro caratteristiche chimiche e fisiche stabili a condizione che stiano in ambienti naturali da 18 mesi fino a 9 anni oltre la data di scadenza.
Ancor meglio, si è constatato che gli antivirali per oltre 25 anni hanno conservato inalterate le loro proprietà. Così pure un preparato contro l’asma detiene il primato della longevità negli armadi di casa e conserva per 30 anni il 90% della sua attività.
I farmaci liquidi, in soluzione hanno durata breve, quando vengono stressati, non sopportano le variazioni ambientali. Di conseguenza perdono la loro efficacia. Un esempio sono i colliri, che una volta usati, dopo poco tempo possono diventare dannosi per la proliferazione di batteri che provocano infiammazioni. Ripeto: un farmaco è stabile, anche dopo la data di scadenza se conserva il 90% della sua potenza. Alcuni farmaci per la loro conservazione vanno messi in frigorifero. Importantissime sono le zone climatiche per la durata dei farmaci

Rita Contessa

guido.cafiero@tin.it


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