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Argomento presente: « STASERA RITORNA CAROSELLO »
ID: 7064  Discussione: STASERA RITORNA CAROSELLO

Autore: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Scritto o aggiornato: lunedì 6 maggio 2013 Ore: 16:04

ZIO, RICORDI
CAROSELLO?

Il nostro caro zio Ing. Salvatore Argenziano, torrese doc da Bologna che non ha mai dimenticato Torre del Greco.

STORIA DI CAROSELLO
Carosello nasce il 3 febbraio 1957 alle 20.50, con un mese e due giorni di ritardo sulla data stabilita per la messa in onda.
Gli esordi sono difficili: ogni scenetta doveva essere approvata da una speciale commissione della Sacis, dovevano tutte essere in bianco e nero e in 35 millimetri.
I limiti pubblicitari impongono che su due minuti e quindici secondi di ogni Carosello, la reclame del prodotto duri al massimo trentacinque secondi: il famoso "codino", che differenziava Carosello da tutta la pubblicità mondiale e faceva impazzire i pubblicitari che cercavano di fondere armoniosamente scenetta e richiamo pubblicitario rispettando i vincoli di una censura che vietava di usare una certa terminologia.

Nella foto sopra uno dei primi televisori anni 50

Quando i primi quattro episodi di Carosello vanno in onda, gli abbonati alla televisione sono 3.666.161.
Il titolo del programma, probabilmente scelto da Marcello Severati, rievocava un celebre film musicale da poco uscito, Carosello napoletano.
La sigla fu ideata da Luciano Emmer mentre il teatrino, probabilmente disegnato su un bozzetto di Gianni Polidori, è costruito sul modello di quelli napoletani; i quadri dei siparietti sono di Nietta Vespignani mentre Flora Festa stira le tendine. La musica di Raffaele Gervasio riadatta una vecchia melodia popolare napoletana di autore sconosciuto, I pagliacci, a cui si aggiungono un rullo di tamburi e una bella tarantella.
Carosello diviene il breve il programma più seguito della Televisione di Stato, unica trasmissione interamente ideata, scritta e diretta da privati e che fu per molti giovani alle prime armi una grande nave scuola per imparare il mestiere.
Nel 1961 l'ascolto di Carosello, nonostante la nascita di altri programmi di intrattenimento, è di 7 milioni e 800 mila spettatori.

Un fotogramma di una delle prime sigle di Carosello anni 50. Eravamo bambini.

1957: Il 3 febbraio nasce Carosello. La sigla iniziale, prodotta dalla Incom, è ideata e diretta da Luciano Emmer e Cesare Taurelli. I quadri dei siparietti erano disegnati da Nietta Vespignani, moglie del pittore Renzo Vespignani. Marisa D’Andrea ritiene che il disegno del teatrino era opera del marito, Gianni Polidori (ma Emmer non ricorda), invece Flora Festa stira le tendine. Il tutto venne girato in una notte, visto che si andava in onda la sera dopo. Gli abbonati RAI al 31 dicembre 1956 sono 366.161. Carosello incassa 1.639.302.039 lire. Per la radio, invece, ben 5 miliardi. Tutte le scenette devono essere in bianco e nero e in 35 mm. Le ditte mandano i film in 35 mm alla Sacis, che li unisce in un unico programma e conserva poi un episodio di ogni serie. Carosello va in onda tutti i giorni ad eccezione del Venerdì Santo e del 2 novembre, giorno dei morti. Ogni settimana passano dalle 28 alle 35 scenette. Ogni episodio di Carosello dura 2’ 15” (con al massimo 35” di pubblicità detto anche codino) e costa al suo utente 1.500.000 lire. Ogni sera Carosello presenta 4 episodi. Quattro cicli contrattuali.
1958: La sigla viene modificata; è più corta, le tavole sono diverse e diversa è anche la sigla di chiusura, sempre a cura della Incom. Quattro cicli contrattuali.
1959: Nasce l’ANIPA, Associazione Nazionale Imprese Pubblicità Audiovisiva, l’associazione cioè delle case di produzione. Nascono anche Tic-Tac e Gong, contenitori di telecomunicati di 30” l’uno. I caroselli diventano più lunghi, 2’ 30”. Il codino rimane fermo a 35”. Quattro cicli contrattuali. Ascolto: 6.300.000.


Pubblicità dell'Olio Dante


A cura di Veronica Mari della redazione



Nella foto sopra la famosa Mucca Carolina

1960: I caroselli ritornano a 2’ 15”, e il codino rimane a 35”. Ogni sera, però, vengono presentati 5 episodi. Quattro cicli contrattuali. Ascolto: 7.300.000.
1961: Il 4 novembre nasce il Secondo Canale della RAI. Arriva anche un nuovo spazio pubblicitario, Arcobaleno. Quattro cicli contrattuali. Ascolto: 7.800.000.
1962: A gennaio la sigla viene cambiata. La Recta Film di Cesare Taurelli e Vittorio Carpignano ne idea una nuova, con disegni eseguiti a tempera da Manfredo Manfredi raffiguranti quattro celebri piazze italiane (Venezia, Siena, Napoli e Roma). Quattro cicli contrattuali. Nasce Intermezzo, programma pubblicitario del Secondo Canale; ogni sera cambia la cornice, sempre animata, affidata alle grandi case di produzione del tempo: Paul Film, Pagot, Gamma Film, ecc. In ogni Intermezzo quattro episodi. Per Carosello quattro cicli contrattuali. Ascolto: 8.300.000.
1963: Ascolto: 8.200.000.
.
Miguel son mi?

1964: Nasce Girotondo, spazio pubblicitario legato alla Tv dei Ragazzi. Si passa a sei cicli contrattuali. Ascolto: 8.500.000.
1965: Si calcola che l’audience di Carosello sia superiore ai 10 milioni di telespettatori. Sei cicli contrattuali.
1966: Sei cicli contrattuali. Ascolto: 10.400.000.
1967: Sei cicli contrattuali.
1968: Nascono altri due nuovi spazi pubblicitari, Doremi e Break. Le percentuali dei generi di Carosello sono quest’anno: comico-brillanti 52%, animati 37%. Tutto Carosello dura 68 ore, 3’ 45”; pari al 2,8% del totale dei programmi televisivi. Sei cicli contrattuali.

Nella foto Bio pre-
sto
1969: Carosello viene sospeso tre giorni per la strage di Piazza Fontana. Sei cicli contrattuali.
1970: Break si sdoppia e nasce Break 2, trasmesso dal Primo Canale prima del Tg della notte. Sei cicli contrattuali.
1971. Una selezione di Carosello viene presentata il 5 settembre al Museo d’Arte Moderna di New York, per iniziativa della Sipra. Sei cicli contrattuali.
1972: Sei cicli contrattuali.
1973: Ogni carosello dura ormai 2’ 05” (e il codino 30”). Sei cicli contrattuali.
1974: Il 3 gennaio nasce l’ultima versione della sigla, sempre ad opera della Recta Film, disegnata da Manfredo Manfredi. E’ solo più corta, con la musica resa più “moderna” da Marcello De Martino. Ogni carosello dura 1’ 40”. Sei cicli contrattuali.
........
Nella foto Calimero pulcine nero: "E' un'ingiustizia, pero..."

1975: Riforma della RAI. Sei cicli contrattuali.
1976: Nell’agosto un’indagine del settimanale Epoca ritiene che su 19 milioni di italiani che guardano Carosello, ben 9 sono bambini, e l’80% di questi pretende che i genitori comprino i prodotti reclamizzati. Dal 1968 al 1976 hanno lavorato a Carosello ben 106 case cinematografiche. Solo quest’anno si calcola che il 57% dell’intera produzione filmata italiana è Carosello. Raffaella Carrà viene strapagata con un cachet di 80 milioni per una serie pubblicitaria. Sei cicli contrattuali.
1977: Ogni carosello costa al suo utente 6.800.000 lire. Il 1° gennaio va in onda l’ultimo Carosello. La rubrica viene sostituita da Spazio F.
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Tratto da “Il grande libro di Carosello” di Marco Giusti, Sperling & Kupfer Editori.
Fonte www.homolaicus.com


 
 

ID: 15674  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: lunedì 6 maggio 2013 Ore: 16:04

Stasera 6 maggio 2013 Nuovo Carosello




ID: 15621  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: sabato 6 aprile 2013 Ore: 14:36





NOSTALGICO CAROSELLO
50-60

CAROSELLO TUTTE LE SIGLE 1957-1974


SIGLA INIZIALE CAROSELLO 1960


CAROSELLO BIALETTI 1960


CAROSELLO CALIMERO deters. Ava 1960


CAROSELLO CAFFE' PAULISTA 1960


CAROSELLO CHINA MARTINI 1960


Mammut, Babbut, Figliut PIRELLI 1960















Clicca il link qui sotto ed entrerai in molte pagine di You tube con centinaia di caroselli

Tutti i Caroselli


CAROSELLO (parte 2)
L' infallibile ispettore Rock interpretato da Cesare Polacco risolve un caso poliziesco. Immancabilmente il suo assistente gli dice: "Lei è un fenomeno, ispettore: non sbaglia mai"
"Non è esatto! Anch'io ho commesso un errore: non ho mai usato la brillantina Linetti" risponde allora l'ispettore Rock togliendosi il cappello e mostrandosi completamente calvo.
I piccoli gialli sono scritti da sceneggiatori come Age e Scarpelli, Luigi
Magni, Umberto Simonetta, Lina Wertmüller e da registi come Giorgio Capitani, Daniele D’Anza, Giuseppe Mariani. Come ha sottolineato Umberto Eco: "Di tutte le fantastiche investigazioni dell’Ispettore Rock pochissimo ci importa; e chi sia l’assassino di turno, e come lui pervenga a smascherarlo, conta quasi nulla, rispetto al piacere che proveremo quand’egli, per l’ennesima volta, ci dirà che anche lui ha commesso un errore".
“La donna chic se vuole in tutti provocare uno choc, un’arma dura ed infallibile avrà e l’arma eccola qua, madames voilà. Calze Omsa”, cantavano le gemelle Kessler in un carosello del 1962 mentre ballavano esponendo le loro gambe lunghe e perfette. Il ballerino Don Lurio allora scivolava per terra in mezzo a loro e diceva:"Omsa... che gambe!"
Le peccaminosissime calze a rete, fino ad allora infilate solo da soubrette del varietà, diventano così un prodotto di massa. Siamo nel 1962.
"So' Caio Gregorio, er guardiano del Pretorio: fa' la guardia nun me piace, ci ho du' metri de torace" pubblicità in romanesco della Chatillon fatta dal cartone animato di un pretoriano.
"Le stelle sono tante, milioni di milioni, la stella di Negroni, vuol dire qualità" pubblicità del salame Negroni fatta dopo un'avventura western in cui il protagonista è uno sceriffo con la stella sul petto
"Con la ricetta della nonnina, zucchero, latte, fior di farina, son fabbricati i biscotti Doria, un nome da imparare a memoria" coretto di bambini che pubblicizzano i biscotti.
"Petrus l'amarissimo che fa benissimo" slogan dell'amaro Petrus.
La Famiglia di cavernicoli Mammut, Babbut e Figliut che vivevano all'ultimo piano del grattacielo Pirelli a Milano
La pubblicità del Vecchia Romagna Etichetta Nera, il brandy che crea un'atmosfera con Gino Cervi. La musica era di Mozart, l'anno d'inizio della reclame il 1958
"Chi Vespa mangia la mela" è lo slogan del famoso scooter
"Pun... pun... appuntamento yes, appuntamento con Punt e Mes!" canzoncina pubblicitaria per un noto aperitivo
L'ippopotamo Pippo della Lines pubblicizza in italiano-ippopotamese i pannolini: "bambino.... tu bisogna pannolini Lines"
Un cartone animato ambientato sul pianeta Papalla inventato dal pubblicitario Armando Testa nel 1966. Sul pianeta molto avanzato e in pieno benessere (figurarsi che la terra non produce spighe di grano ma direttamente spaghetti) vivono gli abitanti papallesi, tutti a forma di palla. E nonostante siano così tecnologicamente evoluti importano dalla terra gli apparecchi Philco (due papallesi si sposano "....e adesso aspettano un Philco!")
"Come mai non siamo in otto?" "Perché manca Lancillotto", dice Re Artù seduto alla Tavola Rotonda vedendo che manca Lancillotto (il quale è in giro a a caccia di avventure). Era la pubblicità dei crackers Doriano e Doripack
L'attore Ernesto Calindri che beve un Cynar in mezzo alla strada: "Contro il logorio della vita moderna...."
"Non è vero che tutto fa brodo, è Lombardi il vero buon brodo!" dice la canzoncina pubblicitaria del brodo Lombardi dopo la scenetta fra un vigile siciliano ("Concilia? Se non concilia qui a schifìo finisce!) e un forestiero. La scenetta si conclude immancabilmente con il forestiero che dice "...Ma sì, tutto fa brodo!". E da qui parte il codino pubblicitario.
L'attore Tino Scotti prende un lassativo che si chiama Confetto Falqui:"Basta la parola!"
Virna Lisi nella pubblicità del dentifricio Chlorodont dice qualcosa di azzardato e domanda imbarazzata: "Ho detto qualcosa che non va?". Qui parte la pubblicità del dentifricio: "Con quella bocca può dire ciò che vuole!".
La biondissima svedese Solvi Stubing pubblicizza la birra: "Chiamami Peroni: sarò la tua birra"
Jo Condor (un avvoltoio vestito da militare, con un mirino sulla punta del becco), insieme con il fedele Secondor, disturba la vita della Valle Felice, distruggendo cose amate da tutti gli abitanti. Alla fine i bambini chiedono aiuto al Gigante cantando "Gigante, pensaci tu!". Interviene allora il Gigante Amico che riporta la pace e punisce "quel briccone di Jo Condor". Jo Condor dice la battuta "E che c'ho scritto Jo Condor?"; Il Gigante lo prende per la coda e lo butta via mentre il condor grida "Ma mi lasci... non c'ho la mutua!". Pubblicità delle merendine Ferrero.
Un uomo sogna di essere obeso, si sveglia ed è felice perché "La pancia non c'è più": naturalmente perché usa l'Olio Sasso. Poi chiama Matilde, la sua governante di colore (una specie di Mamy di "Via col Vento" che parla con accento veneto!) e dice: "Matilde, la mattina l'olio Sasso, lo voglio qui, sul tavolo".
"Nella Pampa sconfinata, dove le pistole dettano legge, va il Caballero misterioso in cerca della bellissima donna che ha visto sul giornale. S'ode un grido nella Pampa: Carmencita abita qui?" Il Caballero alla fine conquista la sua bella e le dice 'Carmencita, sei già mia, chiudi il gas e vieni via'. È la pubblicità del caffè Paulista
'Bella dolce cara mammina, dacci la caramellina..' cantano i bambini della pubblicità delle caramelle Latte e Miele Ambrosoli.
L'attore Gino Bramieri è solo in casa: "Quando la moglie non c'è mi tocca far tutto da me!". Poi combina un danno e alla domanda "E mo'?" risponde: "e mo' e mo'... Moplen!" ed anche "Ma signora badi ben che sia fatto di Moplén" fortunati slogan di prodotti in plastica.
"Capitano, lo possiamo torturare ?" dice un pirata (Mano di fata) con forte accento siciliano al suo comandante.
"Ma cosa vuoi torturare tu? Porta pazienza...." risponde il flemmatico capitano (Salomone il pirata pasticcione) in piemontese. Slogan dell'Amarena Fabbri. Alla realizzazione del filmato pubblicitario collaborano il famoso fumettista Bonvi e il cantautore Francesco Guccini, autore di alcune sceneggiature.

La serie va in onda dal 1967 al 1973. Il cantante jazz Nicola Arigliano si passa la mano sulla pancia. Non ha digerito. Sale sul tram, mette una mano in tasca e prende una pastiglia di Digestivo Antonetto: "E' così comodo che si può prendere anche in tram!"
Il Gringo nella pubblicità della carne Montana, 'E vedendo la carne Montana che stringo, alé, vengon tutti a mangiare con Gringo'. Riprende la musica di una canzone "western" di Adriano Celentano e il "Gringo" ha un mantello simile a quello di Clint Eastwood in "Per un pugno di dollari". Sono gli anni della fortunata serie di spaghetti western.
Il personaggio di Cimabue nella pubblicità dell'amaro Dom Bairo le sbaglia sempre tutte. La canzoncina dice: "Cimabue, Cimabue, fai una cosa e ne sbagli due" e lui reagisce: "Eh, che cagnara, sbagliando si impara!"
La pubblicità dell'Algida: 'Posso dire una parola? C'è un Algida laggiù che mi fa gola!'
'Tolon tolon tolon tolon..... eh ....hop: Invernizzi Invernizzina eccola qua' accompagna il balletto della Mucca Carolina che pubblicizza la Invernizzi (segnalato da Gabriel Pirini)
"Metti un tigre nel motore!" è la pubblicità della benzina Esso
Un robot fa tutto in casa. Alla fine dice "Or che bravo sono stato posso fare anche il bucato?". Ma la risposta è "No, in casa c'è chi il bucato lo fa meglio di te!": si parla della lavatrice Candy.
Calimero, il pulcino nero, è maltrattato da tutti: 'Uh, che maniere!...Qui fanno sempre così perché loro sono grandi e io sono piccolo e nero... è un' ingiustizia però!" 'No Calimero, tu non sei nero, sei solo sporco....'. Calimero viene immerso in una tinozza di acqua saponata e: "Uh Ava, come lava!". Pubblicità del detersivo della Mira Lanza.
Olivella e Mariarosa, sono due donnine, la prima bella brava e fortunata (perché usa l'olio Bertolli) la seconda brutta, antipatica e jellata. "Bon bon bon bon - canta Olivella - tutto bene mi va"; "Bon bon bon bon - risponde Mariarosa - ed invece a me no" "Bon bon bon bon - conclude Olivella - tutto bene ti andrà se userai Bertolli che vuol dire qualità!"
"Il cavallo è un mestieraccio, io ero nato per vincere quella corsa... il coso... come si chiama... vitaccia cavallina, me scappa sempre la parolina..." dice con accento romano il cavallo Derby, il cavallo smemorato che pubblicizza i succhi di frutta Derby.
Svanitella Svanité canta "Come se niente fudesse" (dopo un'avventura con il fidanzato bullo Riccardone-one-one) per reclamizzare una cera.
"Voglio la caramella che mi piace tanto e che fa du du du du Dufour", canzoncina di pubblicità delle caramelle.
"Bidibodibù" cantano i bambini che saltano su un materasso Ondaflex.
Il Gatto Silvestro insegue l'uccellino Titti che si rifugia su una confezione marchiata De Rica. Il gatto sta per assestare una zampata ma si ferma dicendo:"Oh, no: su De Rica non si può!"
La linea (lui cerca Lagostina!) disegnata da Osvaldo Cavandoli rende popolare il marchio Lagostina.
Il personaggio è costruito sulla stessa linea della terra su cui cammina: il disegnatore gli crea via via le situazioni e gli oggetti con cui dovrà confrontarsi. Invenzione assolutamente geniale.
La macchinetta per il caffè Bialetti è pubblicizzata dall'omino con i baffi. La sua bocca prende la forma delle lettere che pronuncia. le sue storie si concludono sempre con la frase: "Eh sì sì... sembra facile (fare un buon caffè)!"
Unca Dunca, un indiano disegnato da Bruno Bozzetto, rende popolare il marchio Riello. Collabora al filmato pubblicitario il cantautore Enzo Jannacci.
Capitan Trinchetto, inventato da Roberto Gavioli, parla genovese ed esagera sempre un po'. Il coretto di sottofondo canta: "Cala, cala, cala! Cala Trinchetto!" È la pubblicità dell'acqua brillante Recoaro.
L'attore Franco Volpi è protagonista di una scenetta comica in cui la frase tormentone è in milanese: "Düra minga!" (non dura mica). Si tratta della pubblicità di China Martini: "Fino dai tempi dei Garibaldini, China Martini!"
"Ah! Aperol!" esclama battendosi una mano sulla testa il protagonista dello sketch sul famoso aperitivo. È un po' smemorato, ma alla fine riesca a ricordare questa parola che lo interessa.
Le Avventure di Angelino, sfortunato cherubino: Angelino ha capelli a caschetto neri e un naso perfettamente rotondo. Il suo vestito bianco alla fine di ogni "disavventura" sarà macchiato e tornerà pulito grazie a un portentoso detersivo: il Supertrim, prodotto della Agip che proprio in quegli anni era diventata una potenza mondiale nel campo petrolifero.
Angelino dorme su una nuvoletta e quando suona la sveglia, si alza, guarda dalla finestra e di corsa scende sulla Terra in cerca di avventure, dalle quali esce sempre sporco e in lacrime. È una delle prime invenzioni di Carosello. Siamo nel 1958.
Se dovessimo dire quale trasmissione televisiva è secondo noi la migliore in cinquant'anni di tv... be' non avremmo troppi dubbi: è Carosello.
Andava in onda la sera verso le 21. Per i bambini "E dopo Carosello tutti a nanna" era diventato un vero modo di dire.
"Carosello" nasce il 3 febbraio del 1957 come teatrino pubblicitario.
È il primo spazio televisivo dedicato alla pubblicità e deve perciò rispondere a regole molto precise perché è concepito come un teatrino in cui i vari brani sono "solo" presentati da un prodotto commerciale. Regole essenziali sono perciò:
1) Ogni filmato dura (a seconda del periodo) da 1 minuto e 45 secondi a 2 minuti e 15 secondi.
2) Di questo tempo solo 35 secondi possono essere dedicati alla pubblicità vera e propria (codino pubblicitario)
3) Il resto del tempo è dedicato a una scenetta, un filmato, un cartone animato o altro che deve essere assolutamente slegato dal prodotto che viene pubblicizzato. La pubblicità deve essere presente perciò solo nel codino.
4) Assolutamente vietati i riferimenti a: sesso, adulterio, lusso eccessivo, oggetti superflui e odio di classe. Non deve creare troppi desideri e non deve fare uso di parole "indecenti" come sudore, mutande, reggiseno ecc. Bisogna insomma dare una giustificazione artistica a una forma di comunicazione commerciale, e il risultato è piuttosto positivo.
Fra il 1957 e il 1977 (data di chiusura della storica trasmissione) la parola "carosello" è stata sinonimo di "spot pubblicitario". Tutti i più grandi attori, registi e cantanti hanno fanno "caroselli".

ID: 7583  Intervento da: salvatore argenziano  - Email: salvatore.argenziano@fastwebnet.it  - Data: sabato 10 novembre 2007 Ore: 10:52

Cara Veronica,
hai riproposto quel messaggio su Carosello del settembre scorso ed io rivedo con piacere la foto che allora proposi.
Era la squadra di calcio del Liceo De Bottis. Anno 1952 circa. Non riesco a ricordare tutti i nomi ma mi piace segnalare quelli che riconosco.

Da sinistra a destra:
1. Benito Frendo
2. ?
3. Fulvio Marciano
4. ?
5. Mario Cosco
6. Vito Di Tuccio
7. Pino Morelli
8. Giacomo, mio fratello.
9. Lello Palomba
10. ?
11. Prof. Troise.

In Basso:
1. Franco Frulio
2. Leonardo Palomba
3. Peppe Seganti.

Un caro saluto a tutti,
Salvatore


ID: 7070  Intervento da: salvatore argenziano  - Email: salvatore.argenziano@fastwebnet.it  - Data: martedì 11 settembre 2007 Ore: 23:31

Ciao Leonardo!

Al centro in basso.



ID: 7069  Intervento da: salvatore argenziano  - Email: salvatore.argenziano@fastwebnet.it  - Data: martedì 11 settembre 2007 Ore: 23:17

Carissima Veronica,
certo che ricordo Carosello.
Quando nacque ero troppo cresciuto per apprezzarlo ma in seguito sono rimasto a vederlo, con mio figlio in braccio, per diversi anni. Facevamo la gara a indovinare quale pubblicità fosse, alle primissime note o immagini. Perdevo sempre.
Comunque, se non proprio a Carosello ma alla televisione sono legati tanti ricordi torresi.

Dicembre 1954 La Televisione stava per iniziare le trasmissioni nella zona di Napoli e mio suocero aveva comprato il televisore che restava acceso tutto il pomeriggio, con la sola immagine del monoscopio, nella speranza vana di vedere qualche scena di prova. Il trenta di dicembre finalmente la prima trasmissione con la Compagnia di Eduardo in “Miseria e Nobiltà”.

Gli anni di Lascia o Raddoppia.
Con Leonardo preparavamo un esame di Meccanica per noi ostico, anche perché non avevamo mai seguito le lezioni. Le Oscillazioni Torsionali!!! Noi eravamo Civili e non Meccanici.
In un momento di massimo sconforto Leonardo mi dice: “Si nun ce stesse Lascia o Raddoppia stasera, me menassi a copp’abbascio”. Potenza della televisione.

Grazie per la foto delle mie due “bimbe”. Domani la piccola andrà in Prima Elementare. La “bimba” grande in Terzo Liceo.
Eppure mi sembrava una foto di ieri.
Salvatore




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