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Argomento presente: « STORIA DELLA NAVIGAZIONE SANNINO »
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ID: 6981  Discussione: STORIA DELLA NAVIGAZIONE SANNINO

Autore: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.it  - Scritto o aggiornato: venerdì 12 dicembre 2014 Ore: 17:43




silvestro.sannino@tiscali.it Tel:081 8821674

Una grande iniziativa editoriale senza precedenti
del torrese Prof. Silvestro Sannino, un’opera unica nel suo genere in due tomi.
STORIA della NAVIGAZIONE
Nella foto a lato il torrese doc: Silvestro Sannino

Il Prof. Silvestro Sannino laureato in Scienze nautiche già Ordinario di Navigazione e Preside negli Istituti nautici. Ispettore tecnico settore tecnologico del Ministero della Pubblica Istruzione.
Ha pubblicato libri scientifici, saggi e numerosi articoli sulle riviste del settore. Autore e consulente di attività di ricerca e di aggiornamento scientifico e pedagogico.


I ...mari e le navi sono belli come la musica (Luigi Mari)

 
 
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ID: 7673  Intervento da: Serena Mari  - Email: sery_mari@hotmail.com  - Data: mercoledì 21 novembre 2007 Ore: 02:04

Il Primo Volume tratta della navigazione antica e medievale dei popoli del Mediterraneo, fino a comprendere la navigazione degli Arabi, dei Cinesi, dei Micronesiani, dei Polinesiani e quella delle Grandi Scoperte Geografiche. Notevole la teoria della navigazione antica, finora inedita specialmente nella misura delle distanze in mare; si evidenzia anche come le norme di diritto marittimo siano sempre coerenti con la realtà operativa. La navigazione medievale, per merito prevalente degli Italiani, vede 1’introduzione del metodo matematico per la soluzione dei problemi mentre la navigazione delle Scoperte Geografiche, con lo sviluppo della nautica astronomica, viene presentata in quanto tale e non legata a suggestive visioni adattate ad alcuni suoi illustri protagonisti.

Il volume secondo si occupa delle condizioni e del ruolo del navigare dal XVI al XX secolo, della formulazione di una Dottrina Matematica della Navigazione, della soluzione teorica e pratica dei principali problemi nautici nonche della origine e della condotta della Navigazione Scientifica e Tecnologica fino alle soglie del terzo millennio della nostra era. Due saggi, uno sul Comandante di navi ed un altro sul- 1’Armatore, ed alcuni allegati completano il volume. L’impegno degli Stati per risolvere in modo conveniente i principali problemi e la partecipazione delle menti piu eccelse del settore scientifico sono i tratti piu importanti nello sviluppo della Navigazione moderna che al giro di boa del 2000 e chiamata ad esplorare gli spazi del sistema solare e fuori di esso, oltre ad altri spazi virtuali. L’arte della navigazione e tutti gli aspetti operativi connessi rimangono sempre formidabili stimoli per alimentare nuove e profonde riflessioni sul processo del navigare.

UN TOTALE DI MILLE PAGINE CON NUMEROSE ILLUSTRAZIONI IN BIANCO E NERO E A COLORI.

Ringraziamo il Prof. Sannino per aver donato il cofanetto alla redazione a Via Purgatorio.


ID: 7672  Intervento da: Serena Mari  - Email: sery_mari@hotmail.com  - Data: mercoledì 21 novembre 2007 Ore: 01:39

Silvestro Sannino

Contatti: silvestro.sannino@tiscali.it Tel:081 8821674

STORIA
DELLA NAVIGAZIONE
COME STORIA DI VITA

I1 fascino di quest’opera, vero e proprio esempio di sicura perizia e convinta moralità quali doti dell’autore, risiede nel tentativo da essa testimoniato di vivere all’altezza delle sfide che la ricerca del senso profondo della vita impone. Navigazione e vita sono infatti un binomio indissolubile, i cui termini si assimilano, al punto che giungono a confondersi, fin dalle remote origini indoeuropee della parola che per noi e ”nave”, vale a dire che navigare e vivere, anzi esistere, da sempre e per sempre, il tutto nel segno dell’avventura.
Non si tratta, dunque, soltanto di scienza e tecnica, ma anche e soprattutto di arte del navigare come sublimazione dell’esperienza: ciò spiega fra 1’altro le ragioni intime della presenza di metafore nautiche nella letteratura in ogni spazio e tempo, come il nostro autore riconosce, invitandoci ospitalmente a condividere questa consapevolezza che si risolve in sostegno e stimolo del nostro essere.

Dalla nave degli Argonauti al catulliano phaselus, dalla ”navicella” dell’ingegno dantesco alla dolcezza del ”naufragar” leopardiano nel suo infinito, dalle peripezie delle ventimila leghe sotto i mari all’epopea degli astronauti la nostra Terra acquista la propria realtà nel cosmo poetico grazie al connubio con le distese spaziali oceaniche ed aeree, fungendo rispetto ad esse da momentaneo rifugio e perpetuo slancio.
L’ampio e possente respiro delle superfici equoree solcate dai naviganti e tutt’uno con lo sfogliare questo monumentale lavoro, che con ”lungo studio” e ”grande amore”, prerogative delle persone competenti e appassionate, 1’autore e giunto a donare al patrimonio culturale dell’umanità. Di libro in libro e di capitolo in capitolo si passa infatti dall’antichità al periodo medievale, dalle scoperte geografiche alla navigazione scientifica e tecnologica, mettendo sempre in rilievo gli aspetti tecnico-scientifici e giuridici inerenti all’argomento all’interno di una prospettiva singolarmente affascinante, tanto da poter essere avvicinata a quella della grande poesia nel momento stesso in cui rivela la propria dimensione necessariamente pluridisciplinare, pur nel primato dell’autonomia che al processo del navigare compete.

Osserviamo, in particolare, come 1’autore sul piano tecnico-scientifico abbia delineato una teoria tanto convincente quanto inedita della navigazione antica, in cui la stima delle distanze a mare costituisce una proposta caratterizzata da notevole valenza anche sotto il profilo dell’operatività in aggiunta alla sistemazione razionale della materia, mentre di indubbio interesse e poi la considerazione dei riflessi metaforici sul piano politico, ove l’azione del magister e del gubernator navis si riflette nella più ampia ed alta dottrina ciceroniana del gubernare innanzitutto rem publicam, quindi gli Stati o 1’Impero in genere: concezione, questa, gia presente in forma embrionale nelle Leggi platoniche



e nella Politica aristotelica, nonché foriera di rilevanti svolte nella prassi dei governi oltre la fine dell’antichità classica, come attesta, ad esempio, il nostro Dante, sia in poesia, segnatamente nella veemente invettiva contro la ”serva Italia” paragonata ad una ”nave senza nocchiere in gran tempesta” (Purg., VI, 77), che in prosa, la dove viene svolto un suggestivo paragone nautico (Conv., IV, Iv, 5-6):
”... Si come vedemo in una nave, che diversi offici e diversi fini di quella a uno solo fine sono ordinati, cioè a prendere loro desiderato porto per salutevole via: dove, si come ciascuno officiale ordina la propria operazione nel proprio fine, cosi e uno che tutti questi fini considera, e ordina quelli ne 1’ultimo di tutti; e questo e lo nocchiero, a la cui voce tutti obbedire devono”, cosi come avviene in un punto cruciale del discorso sulla divina bontà (Conv., IV, v, 8):
”... E pero [ che ] pace universale era per tutto, che mai, più, non fu ne fia, la nave de 1’umana compagnia dirittamente per dolce cammino a debito porto correa”.

E in tal modo che 1’epoca medievale comincia a rivelare la propria modernita, concretizzatasi nel secolo XIII con 1’invenzione della cartografia nautica, merito della scuola italiana, anche se scarsamente esplorata dalla ricerca, quale significativa applicazione pratica della geometria euclidea, da una parte, e forte punto di rottura fra 1’Alto ed il Basso Medioevo, dall’altra. Fatto sta che la navigazione, ritrovandosi esaltata negli aspetti intellettuali che attraverso il tempo vanno dal pilota Tifi al ”nocchiere” dantesco, dal ”capitaneus” veneziano allo schep per nordico, finisce col raggiungere livelli cognitivi ed etici cosi elevati che non hanno riscontro in altre attività, inducendoci quindi nella tentazione di dirli sic et simpliciter eccelsi. Certo e che il navigare costringe spessissimo a profonde revisioni nei modi di pensare, di sentire, di essere dell’uomo e che la dottrina scientifica della navigazione schiude alla tecnologia perpetuamente protesa a rinnovarsi sempre nuovi e sconfinati orizzonti. Nell’accingersi ad addentrarsi nell’opera, sappia quindi il lettore che la sua sfera emotivo-cognitiva potrà essere intimamente e interamente pervasa da un’esperienza avventurosa nel segno del travolgimento di pagina in pagina, anzi di onda in onda, fino a giungere al recondito porto della soddisfazione intellettuale e della gioia interiore. E 1’augurio sentito che sulle soglie di questa coinvolgente storia rivolgiamo a chi si appresta a navigarla.
Torre del Greco, giugno 2007

BIAGIO SCOGNAMIGLIO



Serena Mari della redazione


ID: 6982  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.it  - Data: mercoledì 5 settembre 2007 Ore: 15:22



CLICCA QUI LA BROCHURE DELL’OPERA (pdf: attendi pochi secondi)



SEQUENZE FILMATE DI REPERTORIO SULLA NAVIGAZIONE:






A cura di Luigi Mari


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