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Argomento presente: « ATTORI TORRESI DIMENTICATI »
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ID: 6807  Discussione: ATTORI TORRESI DIMENTICATI

Autore: Franco Penza  - Email: francopenza@interfree.it  - Scritto o aggiornato: domenica 25 novembre 2007 Ore: 18:25

ATTORI TORRESI DIMENTICATI
di Franco Penza

Anna Pernice. Al Corallo “Il Gruppo Comico Dialettale” presentava “La Musica dei ciechi” di Raffele Viviani. Anna mi impressionò per la drammaticità naturale, quando, lei, moglie del cieco, perché il marito si convincesse del non tradimento, disse:”Io so’ brutta!” e pianse a dirotto. Ancora al Colle S. Alfonso interpretavo il medico, che visita zio Pasqualino in “Natale in Casa Cupiello” con Nunzio Todisco, Vittorio Perna, Gigi Di Luca, Marcantonio. Anna, vigile, disse:”Come sei bello, dottorino!” Fu un augurio, perché la vita mia cambiasse. E infatti cambiò. Studiai e mi laureai in medicina.

QUALCHE POESIA DELL'ATTORE TORRESE PIERLUIGI ORTIERO CLICCANDO I PRIMI DUE ALTOPARLANTI

IL TERZO SONORO E' UN'ORA DI SCUOLA DI RECITAZIONE DEL GRANDE REGISTA TORRESE GENNARO VITIELLO, MAESTRO DI BEPPE BARRA, MASTELLONI, ECC.. UN'ASCOLTO INEDITO:


Una dolce e profonda poesia di Jhonne Donne recitata dal torrese Ortiero

Sona sona sta città ('A Torre 'u grieco) recitata da Pierluigi Ortiero

Un'ora di insegnamento di teatro del famoso Regista torrese Gennaro Vitiello

In Torreomnia:
www.torreomnia.it/attori\Teatro\teatro_torrese2.htm
 
 
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ID: 6811  Intervento da: Penza Francesco  - Email: francopenza@interfree.it  - Data: mercoledì 8 agosto 2007 Ore: 01:53


CLICCANDO SULLE TRE IMMAGINI SOTTO SI ENTRA RISPETTIVAMENTE NELLE SEZIONI DI UN ATTORE E UN GRANDE REGISTA TORRESE. INFINE NELL'AREA GENERALE TEATRO DI TORREOMNIA







ID: 6810  Intervento da: Penza Francesco  - Email: francopenza@interfree.it  - Data: mercoledì 8 agosto 2007 Ore: 01:31

IL TRIANGOLO
Di Franco Penza

Un appartamento di sei stanze, due telefoni, ma sola con i suoi 50 anni. In gioventù un uomo con moglie figli l’aveva sedotta. Con la complicità dei parenti, l’alcova a disposizione. La morbosa paura di perdere la preda, lo rendeva violento e, dato il bisogno, la ragazzina sottostava ad ogni genere d’angherie. Nacque una bambina. Come darle il cognome del padre? Chiedendo il consenso alla moglie. Oggi la legge è cambiata. I figli fuori dal matrimonio si possono legittimare anche senza il consenso del coniuge. E’ facile per un uomo possedere più di una femmina, ma non è semplice è per una ragazza essere la mantenuta. Per l’uomo è un merito, per la donna un demerito nel nostro tessuto sociale. Si riceve un marchio, che difficilmente si può cancellare. Figlia adulterina, madre prostituta. Le porte si chiudono. La morale ti è contro. L’insonnia, le interminabili notti. Vorresti chiudere con la vita, ma la figlia del peccato vive tutto il dramma della sua origine e il disadattamento in una società che rifiuta.




NEL FILM QUI SOPRA: RENATO ZERO - IL TRIANGOLO


Comincia la lotta per sentirsi vivi, o meglio continua. La ragazza per realizzarsi forma la sua famiglia regolare e la madre, che aspirerebbe a stare con la figlia della colpa, resta nelle sue stanze a ricordare il suo amore, ormai lontano. “Nella prima stanza mi accarezzava, nella seconda mi baciava, nella terza mi abbracciava”, delirio della solitudine. Quindici anni di solitudine ammazzano chiunque. Un mattino sembra improvvisamente bello, il sole è alto, gli uccelli cinguettano e tutto lascia presagire un evento importante. L’amante in sogno le ha detto che può accettare due giovani da poco sposati che vivono in provincia, che cercano casa e che i ladri hanno visitato più volte. Grande ingenuità lasciare un appartamento di lusso e convivere con una donna segnata dalla vita. Scontri previsti, ma non così violenti. La donna soffoca i due con ricordi, malattie e consigli non richiesti. Il triangolo, figura geometrica euclidea messa in crisi dalla moderne intuizioni spazio-temporali, poteva realizzarsi, ma con la volontà dei tre. Andare a letto da sole, nelle donne diventa invidia, gelosia, cattiveria. Che cosa succederebbe se avesse tra le mani il corpo del giovane? Non è reato elemosinare un po’ d’amore. Assetata nel deserto, chiede una goccia d’acqua fresca per ristorarsi. Ma già una volta ha distrutto una famiglia per un attimo di refrigerio. Durante la notte accarezza l’uomo e la gola riceve ristoro: si rotola sul letto, stringe a sé il petto ansante e dopo un urlo cade spossata. E così la donna, cappello e cappotto, con un corpo apparente, ma senza vita, muore di rabbia. Gli sposini, dopo continue scenate di gelosia, scappano.La vedova allegra è là, sola a piangere sul passato ormai remoto, ma per lei presente come accaduto oggi, senza speranza, senza vita, senza domani. Ecco un altro motivo di comprensione per le ragazze che lottano per avere un uomo legalmente riconosciuto dalla società e una casa propria per l’indipendenza.

Questo scritto del 1977 potrebbe essere superato dal tempo, ma credo che dalle nostre parti sia ancora valido.



Dott. Franco Penza



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