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Argomento presente: « MICHELE MARI E DACIA MARAINI »
ID: 6180  Discussione: MICHELE MARI E DACIA MARAINI

Autore: Serena Mari  - Email: sery_mari@hotmail.com  - Scritto o aggiornato: mercoledì 27 giugno 2007 Ore: 13:39

LIBRI: MICHELE MARI E DACIA MARAINI VINCONO IL PREMIO LA GINESTRA

Venerdì 29 giugno alle ore 19,00, nel giardino di Villa delle Ginestre a Torre del Greco, vengono assegnati i premi La Ginestra, di poesia e critica Leopardiana.

La giuria è presieduta da Guido Trombetti e composta da Giuseppe Blasi, Felice Casucci, Santa Di Salvo, Mauro Giancaspro, Matteo Palumbo, Maurizio Piscitelli, Valeria Sampaolo e Tjuna Notarbartolo (coordinatrice).

Vince la sezione di poesia Michele Mari, col libro “Cento poesie d’amore a Ladyhowke” (Einaudi); per la critica leopardiana la vincitrice è Loretta Marcon “Giobbe e Leopardi, la notte oscura dell’anima” (Guida). Inoltre un premio speciale per la carriera poetica viene assegnato a Dacia Maraini (Rizzoli).

Il Premio La Ginestra, diretto da Giuseppe Ascione, intende celebrare la figura di Giacomo Leopardi ed i luoghi che in Campania sono stati amati dal poeta recanatese, ed è stato ideato dal Rotary Club di Torre del Greco, ed organizzato in collaborazione con l’Ente Ville Vesuviane e l’Associazione Culturale Premio Elsa Morante –onlus-.

Fonte primapress.it/
 
 

ID: 6181  Intervento da: Serena Mari  - Email: sery_mari@hotmail.com  - Data: mercoledì 27 giugno 2007 Ore: 13:39

FOB - Camille - Lo studio di Rodin

Scena tratta dallo spettacolo "Camille", basato sull'opera di Dacia Maraini, portato in scena dall'associazione FOB, a Campiglia M.ma
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Scene from the theatrical performance "Camille" realised by the Italian association FOB in Campiglia Marittima (LI - Italy) (more) (less)

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MICHELE MARI: "In genere, più io sono autentico, più parlo di cose urgenti, imbarazzanti, più sento classicisticamente il bisogno di cristallizzarle in una forma alta. L'impressione di molti è che proprio per questa forma in punta di penna io non ci metta le viscere. Per me, invece, tanto di visceralità, tanto di cristallizzazione. Mi sembra poi che abbia preso piede in questi ultimi quindici anni un'idea molto giornalistica della letteratura, un'idea dello scrittore come testimone del proprio tempo, anche dal punto di vista linguistico, che io rifiuto." (Michele Mari, da Avvenimenti, 19 mar 97)

DACIA MARAINI "Leggendo, riflettendo sui taccuini di Fosco Maraini - grandi pagine a quadretti ricoperte da una grafia minuta e serena - Dacia ricostruisce la personalità del padre: 'Come cominciare un tuffo dentro questi taccuini paterni, che sono così vivi e ironici, che raccontano di sé parlando d'altro ? Pullulano di osservazioni sul linguaggio, sulla storia, sulle religioni, sui costumi. Sono disseminati di poesie, di diari, di progetti narrativi mai portati a termine. Segno che la narrazione in lui era sempre latente, ma non arrivava al compimento'".


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