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Argomento presente: « C'era una volta »
ID: 6120  Discussione: C'era una volta

Autore: salvatore argenziano  - Email: salvatore.argenziano@fastwebnet.it  - Scritto o aggiornato: sabato 23 giugno 2007 Ore: 18:56

Perché lo scempio urbanistico perpetrato su Torre non ha mai avuto ampia risonanza?

www.vesuvioweb.com/new/IMG/pdf/Portosalvo.pdf

Salvatore
 
 

ID: 6124  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: sabato 23 giugno 2007 Ore: 18:56

C'E POI CHI NON HA PELI SULLA LINGUA E SFODERA UN'AUTOCRITICA FEROCE DELLA CINTURA VESUVIANA.
UN INTERO BLOG CON TERTO, FOTO E FILMATI DAL TITOLO INEQUIVOCABILE:

"SIAMO LA SFACCIMMA DELLA GENTE"

sfaccimma-della-gente.blogspot.com/search/label/sfaccimma%20della%20gente

CHE QUESTA REDAZIONE INDICA PER ONORE DI CRONACA E DI INFORMAZIONE.

La redazione


ID: 6123  Intervento da: Salvatore Vitiello  - Email: iello@hotmail.com  - Data: sabato 23 giugno 2007 Ore: 14:59

Murati giardini e palazzi scempio sotto il Vesuvio
LAURA CESARANO

IL MATTINO

Fonte: www.patrimoniosos.it

Ville vesuviane: a Ercolano la «Favorita» cade a pezzi. E gestita dalla Difesa
andata via. Dal mare, assieme alla brezza, arrivavano i ladri che a più riprese hanno depredato la casa. Dicono i vicini che la donna ha chiesto invano aiuto per difendere la tenuta dei suoi avi. E ora che le istituzioni la cercano, per acquista
Questa è una storia di castelli e principesse. Ma il castello è crollato, la principessa è fuggita e il lieto fine non l'ha ancora scritto nessuno. Il nostro viaggio tra le ville vesuviane, cominciato a Torre del Greco, prosegue a Portici e a Ercolano.
Via Garibaldi, palazzo Lancellotti. Dietro la facciata orrendamente murata c'è un edifìcio che guarda verso il mare e che cade a pezzi su una selva fitta, un tempo abitata da magnifiche piante esotìche. Nella villa viveva una principessa, Natalina Lancellotti, oggi novantenne. Quarant'anni fa ha abbandonato tutto e se n'è re il palazzo e per farsi pagare gli interventi di messa in sicurezza, nessuno sa dove sia andata.
Per un'abitante che sparisce, ce n'è uno che compare. A villa d'Elboeuf un inquilino c'è: è un immigrato. In un ambiente di servizio della villa, proprio sulla spiaggia del Granatello, tutta rifiuti e sabbia nera, accende il fuoco per scaldarsi e cucinare. È il padrone assoluto di quel che rimane di un palazzo spettacolare. L'edificio era appartenuto al duca d'Elboeuf, venuto a Napoli nel 1707 come generale dell'imperatore d'Austria Carlo VI.
Con il tempo divenne proprietà reale e subì molti interventi in stile neoclassico. Aveva la sua caletta a mare, il cosiddetto Bagno della Regina, e ci vuoi poco a capire che doveva essere un paradiso. Ora stanno cercando di venderla per farci degli appartamenti. Sarebbe ancora un paradiso, nonostante la spiaggia sporca e il treno che le fischia accanto sfrecciando sulla ferrovia che taglia i fianchi del palazzo. Invece è una litania di rovine, una bestemmia gridata in faccia alla storia del territorio.
Ercolano, villa Favorita. Lo dice il nome: dopo la reggia di Portici era la numero due delle residenze reali. Sul muro è rimasto un inutile cartello minaccioso: sorveglianza annata. Ma le uniche armi di cui ci sarebbe bisogno qui sono stucco e pennelli. Qui si tenevano feste grandiose, sotto i Borbone e più tardi, durante il decennio francese, quando la abitarono Giuseppe Napoleone e Gioacchino Murat. Chissà se a quei tempi qualcuno avrebbe mai potuto immaginare che poi sarebbe diventata il quartìer generale della banda musicale degli agenti di custodia. E poi neanche più quello: tutti via, zona militare, c'è il ministero della Difesa che certo non la difende. E ci sono le transenne davanti alla facciata pericolante.
A villa Aprile per fortuna si cambia musica: il cantiere che la trasformerà in un albergo di lusso lavora a pieno ritmo. Dietro l'impresa c'è una società che fa capo a Corrado Ferlaino. Quando i lavori sono partiti da poco erano state sfrattate le famiglie di senzatetto che occupavano il palazzo. Si erano sistemati dopo aver steso tre o quarto mani di vernice sugli affreschi antichi; e già che c'erano avevano anche divelto pavimenti e costruito tramezzi. Prima di loro c'erano stali anche i ladri, che avevano portato via colonne e mobilio. Nel magnifico giardino i lavori sono ancora in alto mare:, per ora sono state messe a dimora nuove piante ma le statue, i tempietti, il centro benessere ante litteram, con la vasca all'aperto e le panchine intorno hanno bisogno di un vero e proprio intervento di restauro. Difficile, ma la società assicura che si farà. Per fortuna, c'è una convenzione con il Comune: quando il nuovo hotel sarà pronto, il parco sarà aperto al pubblico due giorni a settimana.



ID: 6122  Intervento da: Salvatore Vitiello  - Email: iello@hotmail.com  - Data: sabato 23 giugno 2007 Ore: 14:56

I nuovi ecomostri nelle città marine italiane:
Fonte: magazine.enel.it/boiler/arretrati/arretrati/boiler48/html/articoli/Focus-Mostri.asp

L'eco-mostro di Torre del Greco:

Fonte:www.corriere.it/speciali/2003/cronache/bruttaitalia/aggiornamenti/torredelgreco.shtml

Torre di Bassano
Un altro grave scempio di enormi proporzioni che deturpa la scogliera campana rischia di essere ompletato.
La Torre di Bassano è un’isolata torre costiera d’avvistamento realizzata nel 1563 e collocata in una antastica posizione su una scogliera tufacea a picco sul mare, posta nel mezzo del golfo di Napoli el comune di Torre del Greco con uno scenario retrostante costituito da alcune bocche eruttive econdarie del Vesuvio.
Nel 1965 il Comune di Torre del Greco rilasciò alla “Torre di Bassano s.p.a.” un nulla osta urbanistico (corredato di approvazione della Soprintendenza) per ’esecuzione di lavori di costruzione di un complesso immobiliare adiacente della storica torre. Il nulla osta in particolare riguardava sia la costruzione di un complesso residenziale alle spalle della Torre sia la realizzazione a valle di un residence di grave impostazione architettonica e ancor più grave impatto paesistico.
Contro una delibera della giunta regionale, che revocava la licenza edilizia, la società di costruttori fece ricorso al TAR che l’accolse, autorizzando in tal modo la prosecuzione dei lavori di completamento del manufatto.
La giunta regionale sosteneva infatti che l’intervento edificatorio si configurasse come un piano di lottizzazione di fatto e pertanto non fosse sufficiente il solo parere favorevole della Commissione edilizia richiedendosi piuttosto un procedimento urbanistico complesso di competenza del Consiglio comunale.
Il residence a valle della Torre, realizzata la sua struttura in cemento armato che ha praticamente distrutto la costa inserendosi tra il mare e la torre, dal 1986 ad oggi non è stato mai completato, nonostante la richiesta di condono, mai ottenuta, presentata nel 1986.
Dopo 15 anni di abbandono, nel gennaio 1999, una nuova società “Torre di Bassano s.r.l.” chiede l’autorizzazione per manutenzione straordinaria ai fini di destinazione turistico alberghiera per completare definitivamente l’immobile.



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