Torna all'indice Comunità |
|||||
Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private |
|||||
Argomento presente: « RISPOSTE AGLI AMICI » | |||||
|
ID: 6067 Intervento
da:
Penza Francesco
- Email:
francopenza@interfree.it
- Data:
martedì 19 giugno 2007 Ore: 10:20
Biblista Vito D'Adamo, ho appreso adesso delle tue competenze teologiche e sarebbe mio desiderio leggere alcune delle tue considerazioni. Ho avuto contatti con Mons. Ravasi e Mons Alvarez e sono andato molto lontano nel tempo, ma perplesso. Sono sempre alla ricerca della verità. Ti saluto caramente. Dott. Franco Penza |
ID: 6066 Intervento
da:
Luigi Mari
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
lunedì 18 giugno 2007 Ore: 22:58
Caro Nonno Vito, hai detto: > ...Una precisazione per quanto concerne l’ormai famigerato detto: “Copia copiarella, asina asinella”. Con buona pace di tutti, un PC non può far altro che riproporre il programmato e in tutto il globo terraqueo si progetta molto, forse troppo. Ne consegue l’enorme quantità di materiale a disposizione. Intendevo ribadire questo concetto: niente d’originale, niente di “creato”, niente al di fuori di quanto un PC non abbia dentro, indubbiamente di somma utilità e pratico, anche se il tutto si riduce ad un’offerta di copie. < Queste Tue parole sono il ritratto della realtà odierna della macchinazione della cultura: 1) “Copia copiarella, asina asinella”; 2) Ne consegue l’enorme quantità di materiale a disposizione; 3) niente d’originale, niente di “creato”, niente al di fuori di quanto un PC non abbia dentro; 4) il tutto si riduce ad un’offerta di copie. Questa non è un'opinione, è vangelo! Giornali culturali, e siti culturali non sono altro che dei cloni, spesso trasfigurati e trafitti, zibaldoni di materia copiata, riscritta e trascritta, persino traslitterata, trita e ritrita fino alla nausea! Un veicolo di cultura inventato, (relativo a materie di studio da sempre amplissimamente diffuse da cartaceo, televisione, rete, senza chiose, senza studio, ricerca, iterpretazione e opinione) è un continuo plagio, un infinito, zeppissimo zibaldone fastidioso che è ridicolo chiamare "raccorta culturale" per la disorganicità e la disomogeneità dei pezzi quasi sempre sottoposti al solo scanner o al semplice copia e incolla, senza citare neppure le fonti, tanto meno si può parlare di antologia per l'assenza assoluta di filologia, esegesi né un minimo di chiose esplicative. E' l'illusione di apparire dotti intimidendo il fruitore, nella chimera di egemonia e potere che in realtà non sussistono, finendo persino per escludere i collaboratori e tradire l'amicizia. Ignorano la giustizia che nessuno li "defeca". Gli argomenti sono cosi settoriali e noiosi che l'utente preferisce la tortura piuttosto che leggerli. In questo oceano di testo e immagini (come al tuo punto 3) la creatività è zero. Cè solo un tanfo di muffa e di fatiscenza scrittoria. Nemmeno un briciolo di fragranza e di freschezza nell'immediatezza della creazione. L'unica cosa vera, onesta, in un GIORNALE locale, un SITO, un blog, un forum, è la cronaca, la narrazione spontanea. Fatti, personaggi, episodi, storie di prima mano, avvenimenti, ritratti ambientali, strade, edifici, emozioni domestiche, discorsi d'amore, di gioia. ecc. con la scrivania vuota e il computer spento, ignorando la morbosità giornalistica della cronaca nera. Luigi Mari |
ID: 6065 Intervento
da:
Carlo Boccia
- Email:
carloboccia@virgilio.it
- Data:
lunedì 18 giugno 2007 Ore: 21:57
Caro Nonno Vito, non sono uno scrittore, faccio il meccanico, c'è chi mi ha chiamato la biella del Golfo, metto insieme i miei pensieri, i miei ricordi, su Torreomnia vi sono diversi miei lavori e vengono pure letti perché gli amici mi fermano per la strada. Mi chiamano putrusino ogni menesta, sto in mezzo a tutte le manifestazioni popolari. Grazie per l'attenzione che mi hai rivolto. Un abbraccio |
ID: 6064 Intervento
da:
Pasquale Zuccarini
- Email:
zuccarinipasquale@hotmail.it
- Data:
lunedì 18 giugno 2007 Ore: 21:50
Caro Nonno Vito, La giovane redazione tace perché il linguaggio che conosce è comunicativo, magari intelligente, ma lontano dalla cultura classica. C'è un divario generazionale. Si parla facilmente di sport, di gite fuori porta, ecc., ma affatto della cultura classica, siamo stati formati differentemente da voi anta. Il brutto, invece, è quando manca il dialogo tra la stessa generazione. E' un segno di malumore forse di chiusura in se. Pasquale. |
Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private |
Ogni
risposta fa saltare la discussione al primo posto nella prima pagina
indice del
forum. L'ultima risposta inviata, inoltre, che è la seconda in alto a questa
pagina "leggi", aggiorna sempre pure data e ora
della discussione
(cioè il messaggio principale), |
|
|
T O R R E S I T A' |
Autore unico e web-master Luigi Mari |
TORRESAGGINE |
|