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Argomento presente: « RISPOSTE AGLI AMICI »
ID: 6063  Discussione: RISPOSTE AGLI AMICI

Autore: Vito D'Adamo  - Email: Viad37@online.de  - Scritto o aggiornato: martedì 19 giugno 2007 Ore: 10:20

Rif. ID 5705 - 5941 – 5971 – 6000 – 6041 – 6043, ecc.

Carissimi,

il FORUM di TORREOMNIA e' ripartito - e come! - e si arricchisce vieppiù, grazie all’apporto costante delle varie cronache redazionali. Ci si intende, si interviene, si gareggia e ci si scontra pure. Le opinioni sono diverse quanto a formulazione, non nella sostanza, a ben approfondire. Gigimari trova ragionevoli le mie spinte all’edizione di una rivista corallina di qualità; nondimeno, nel tentativo di farmi riflettere su tale richiesta, mi rinvia ad un esteso elenco di periodici, diffusi a Torre del Greco e dintorni, venduti o distribuiti gratuitamente. Molti di questi prodotti, massimamente commerciali, non potrebbero, tuttavia, mai competere con una testata, libera ed indipendente, pensata, organizzata e realizzata da un gruppo esperto ed affiatato, con un programma ferrato e con i peli sul cuore, quanto a selezione di Autori e contenuti.
Non sarà tale concorrenza – con tutto il rispetto per gli sforzi ed il lavoro altrui - a scoraggiarci, a tarparci le ali: il pericolo, in effetti e per ora, e’ più interno, che esterno. Occorre decidersi, dopo aver ben ponderato tutti gli aspetti, che l’attuazione di un siffatto organo comporta, col tenere sempre ben in vista il nocciolo della questione; non intendevo ripetermi.

I dubbi: accademica dissertazione?

“... ne parlammo pe ne parla’...”

“...Mo, co avessom’ appiccica’?

(da Eduardo De Filippo: ” ‘O rrau' ca me piace a me...” ).

La redazione tace. Mi pesa come un macigno sul groppone il silenzio dei giovani sull’argomento.

Scoperta di un neologismo, già acchiappato a volo da parecchi cronisti: Internetauta, Internenauti, termine nobilitato dal finale anticogreco, conferito a coloro, che per varie ragioni, navigano in Internet.
A quando il battesimo di altri neologismi, quali, ad esempio, Rainauti, Raitvnauti, Tivunauti, Canalinauti, Telenauti, riferiti agli utenti disperati in cerca di trasmissioni accettabili?

Una precisazione per quanto concerne l’ormai famigerato detto: “Copia copiarella, asina asinella”. Con buona pace di tutti, un PC non può far altro che riproporre il programmato e in tutto il globo terraqueo si progetta molto, forse troppo. Ne consegue l’enorme quantità di materiale a disposizione. Intendevo ribadire questo concetto: niente d’originale, niente di “creato”, niente al di fuori di quanto un PC non abbia dentro, indubbiamente di somma utilità e pratico, anche se il tutto si riduce ad un’offerta di copie.
Affolla il pianeta un’umanità, ormai asservita a relazioni di natura consumistica, ad un’informazione manipolata nella sua labilità e finalizzata a non lasciar tracce di sé.
Gigimari ha più volte denunciato nei suoi scritti il pericolo, costituito dalla spropositata diffusione del cartaceo, che nessuno legge e non ne avrebbe il tempo; uno spreco, che si accumula, destinato all’eterno riposo in inviolati scaffali, a funzione decorativa, d’apparenza culturale o, molto più realisticamente, al macero, sempre che non vada ad incrementare gli antigienici e nauseabondi mucchi di spazzatura, che corallini e circonvicini ben conoscono per sofferta esperienza.
E tenimmice ‘a munnezza!

Dai, Carlo: narra e facci rivivere, “nel tiepido della memoria”, momenti, cose e fatti
di tempi ormai trascorsi: ‘a cumeta, ‘o strumml, mazze e pivz; ‘e mele annurche, ‘e spungilli e pummarole, quelli di sovre, ‘e sovre pelose, ‘e sciuscelle; e poi casatielli e pizze, preparati in famiglia, ‘a ‘nzalata ‘e rinforzo, ‘e chiochere,‘ susamielli e rococo’ , ‘o turrone, ‘e caramelle d’orzo, ’a torta co’ e capilli d’angelo, ‘a pastiera, torta di grano...
Per noi ...anta e’ indispensabile ritornare sui nostri passi per più coscienziosa chiarezza, per rileggere i nostri tempi. Questi ricordi hanno ancora altre funzioni, oltre quelle rievocative, tasselli del passato, che favoriscono la comprensione di come fummo e perché, che contribuiscono a spiegare le metamorfosi dell’attuale società.
Ne’ siano avari i nostri autori nell’intervenire su queste puntate nel passato, che tutto considerato, non rispondono solo alle esigenze o ai sentimentalismi degli ...anta.
A tal proposito, libri e scritti di Gigimari e d’altri Autori torresi forniscono non trascurabile testimonianza.

Mi e’ venuto spontaneo, caro Penza, collegare il naufragio delle “Lettere d’amore”, retaggio dei nostri anni giovani, con quanto andavi con sofferenza scrivendo. Oggi gli juniores, se proprio costretti alla bisogna, se la cavano con gli SMS.
Grazie anticipate per i francobolli promessi, prodotti di stampa, di cui si prevede l’estinzione. Il mio indirizzo:
Vito d’Adamo – Lindenstr. 66 – 77716 Haslach/K. (Deutschland).
Ricambio di cuore le affettuosità. Ad Maiora.

Carissimi, penso che ognuno dovrebbe operare nell’arco della propria vita al fine di legittimare il suo passaggio sulla terra.

Un pensierino anche per Angelo, che non si fa sentire: coraggio batti un colpo, perché ci fai stare in pena con tuo silenzio. Vogliaci ancora bene.

Prego i corallini di fissa dimora di perdonare le annotazioni in dialetto di uno che dalla sua città natale manca da oltre mezzo secolo!

Un abbraccio a tutti dalla Foresta Nera.

Nonnovito.




 
 

ID: 6067  Intervento da: Penza Francesco  - Email: francopenza@interfree.it  - Data: martedì 19 giugno 2007 Ore: 10:20

Biblista Vito D'Adamo,

ho appreso adesso delle tue competenze teologiche e sarebbe mio desiderio leggere alcune delle tue considerazioni. Ho avuto contatti con Mons. Ravasi e Mons Alvarez e sono andato molto lontano nel tempo, ma perplesso.
Sono sempre alla ricerca della verità. Ti saluto caramente.

Dott. Franco Penza


ID: 6066  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.it  - Data: lunedì 18 giugno 2007 Ore: 22:58

Caro Nonno Vito, hai detto:

> ...Una precisazione per quanto concerne l’ormai famigerato detto: “Copia copiarella, asina asinella”. Con buona pace di tutti, un PC non può far altro che riproporre il programmato e in tutto il globo terraqueo si progetta molto, forse troppo. Ne consegue l’enorme quantità di materiale a disposizione. Intendevo ribadire questo concetto: niente d’originale, niente di “creato”, niente al di fuori di quanto un PC non abbia dentro, indubbiamente di somma utilità e pratico, anche se il tutto si riduce ad un’offerta di copie. <
Queste Tue parole sono il ritratto della realtà odierna della macchinazione della cultura:

1) “Copia copiarella, asina asinella”;
2) Ne consegue l’enorme quantità di materiale a disposizione;
3) niente d’originale, niente di “creato”, niente al di fuori di quanto un PC non abbia dentro;
4) il tutto si riduce ad un’offerta di copie.

Questa non è un'opinione, è vangelo!

Giornali culturali, e siti culturali non sono altro che dei cloni, spesso trasfigurati e trafitti, zibaldoni di materia copiata, riscritta e trascritta, persino traslitterata, trita e ritrita fino alla nausea!
Un veicolo di cultura inventato, (relativo a materie di studio da sempre amplissimamente diffuse da cartaceo, televisione, rete, senza chiose, senza studio, ricerca, iterpretazione e opinione) è un continuo plagio, un infinito, zeppissimo zibaldone fastidioso che è ridicolo chiamare "raccorta culturale" per la disorganicità e la disomogeneità dei pezzi quasi sempre sottoposti al solo scanner o al semplice copia e incolla, senza citare neppure le fonti, tanto meno si può parlare di antologia per l'assenza assoluta di filologia, esegesi né un minimo di chiose esplicative.
E' l'illusione di apparire dotti intimidendo il fruitore, nella chimera di egemonia e potere che in realtà non sussistono, finendo persino per escludere i collaboratori e tradire l'amicizia.
Ignorano la giustizia che nessuno li "defeca". Gli argomenti sono cosi settoriali e noiosi che l'utente preferisce la tortura piuttosto che leggerli.
In questo oceano di testo e immagini (come al tuo punto 3) la creatività è zero. Cè solo un tanfo di muffa e di fatiscenza scrittoria. Nemmeno un briciolo di fragranza e di freschezza nell'immediatezza della creazione.
L'unica cosa vera, onesta, in un GIORNALE locale, un SITO, un blog, un forum, è la cronaca, la narrazione spontanea. Fatti, personaggi, episodi, storie di prima mano, avvenimenti, ritratti ambientali, strade, edifici, emozioni domestiche, discorsi d'amore, di gioia. ecc. con la scrivania vuota e il computer spento, ignorando la morbosità giornalistica della cronaca nera.

Luigi Mari


ID: 6065  Intervento da: Carlo Boccia  - Email: carloboccia@virgilio.it  - Data: lunedì 18 giugno 2007 Ore: 21:57

Caro Nonno Vito, non sono uno scrittore, faccio il meccanico, c'è chi mi ha chiamato la biella del Golfo, metto insieme i miei pensieri, i miei ricordi, su Torreomnia vi sono diversi miei lavori e vengono pure letti perché gli amici mi fermano per la strada. Mi chiamano putrusino ogni menesta, sto in mezzo a tutte le manifestazioni popolari. Grazie per l'attenzione che mi hai rivolto.

Un abbraccio


ID: 6064  Intervento da: Pasquale Zuccarini  - Email: zuccarinipasquale@hotmail.it  - Data: lunedì 18 giugno 2007 Ore: 21:50

Caro Nonno Vito,
La giovane redazione tace perché il linguaggio che conosce è comunicativo, magari intelligente, ma lontano dalla cultura classica. C'è un divario generazionale. Si parla facilmente di sport, di gite fuori porta, ecc., ma affatto della cultura classica, siamo stati formati differentemente da voi anta.
Il brutto, invece, è quando manca il dialogo tra la stessa generazione. E' un segno di malumore forse di chiusura in se. Pasquale.


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