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Argomento presente: « EPISTOLARIO DI FRANCO PENZA »
ID: 6043  Discussione: EPISTOLARIO DI FRANCO PENZA

Autore: Penza Francesco  - Email: francopenza@interfree.it  - Scritto o aggiornato: domenica 17 giugno 2007 Ore: 21:45

BUON PENSIONAMENTO, MEDICO!

Tra cerotti, bisturi e pinze,
il medico chirurgo Enrico Penza
catapultato nel gioco della vita
con nipoti e figli è alla meta!
La ripetizione del lavoro usato
Le persone che diventano colleghi
Sono noia superiore al piacere.
Ma Enrico è Signore della Patria
Per un umano augurio di redenzione.
In un’esistenza piena di fermento
Festeggeremo tormenti ed anni cento.
In tempi di mitomania per fortuna
Anche tu hai conseguito una vittoria.

Nel 1945, dopo guerra appena superato, disoccupazione altissima, noi figli del disastro bellico, fortunatamente trovammo negli statisti dell’epoca gente capace di ricostruire l’Italia, ma non di ricostruire noi, che avevamo subito un’educazione sbagliata dai nostri genitori, che a loro volta erano vittime secolari. Eravamo noi il frutto di pregiudizi e di dominazioni, susseguite per millenni.
La libertà restava un sogno da conquistare.
Enrico non svolse studi regolari, anzi ha poco frequentato la scuola, conseguendo i titoli da privatista, perché ha svolto molte attività per vivere sin dalla tenera età. Lo chiamiamo “o miedeco”, perché giù al monastero degli Zoccolanti, riducendo le fratture con legnetti, spago e pezzuole, guariva gatti e cani, che si azzoppavano finendo sotto le auto.
E poi perché si laureò in Medicina e ha lavorato al Maresca per quarant’anni.
Dal matrimonio con Teresa nacquero tre figli, non inseriti ancora bene, a volte incontrando brave ragazze, a volte meno brave, ma questa è la vita. Le due nipotine Teresa ed Enrichetta sono le pupille dei suoi occhi.
Se ha trovato lungo la strada i muri da superare? Tanti e li ha superati con difficoltà, con i dispiaceri, le malattie, il sacrificio. Una disamina di questa vita è difficile molto. Non possiamo scomodare né Freud, ne’altri. Eravamo segnati già dalla nascita perché i nostri genitori aspiravano solo a vivere di onestà e di solidarietà e insegnavano a noi con ceffoni che quella era la via perfetta. A non seguirli erano guai. La predestinazione s’imponeva. Dopo 50 anni di esistenza, il mondo è totalmente cambiato grazie ad una tecnologia, che ha però rovinato il pianeta, inquinandolo moralmente e fisicamente, condizionandoci.
In quell’epoca il matrimonio tra poveri dava tanta malinconia. Appena quattro sedie, un tavolo, un letto con assi e materasso con fieno. Il piatto caldo se c’era. La confusione tra amore e sesso, non è di oggi, è di sempre.
Qualcuno parlava di compensazione, ma cosa c’era da compensare? Miseria, fame, disperazione? Senza presunzione eravamo degli eroi e non lo sapevamo. Oggi l’uomo è un robot, che calcola ogni sua mossa: tu hai l’appartamento, io il conto in banca, la dote. Tu hai un bel corpo da offrire ed io un’auto fiammante. Possiamo sposarci. Il matrimonio dura poco, una volta durava mezzo secolo.
I politici erano politici, oggi i politici sono attori dilettanti, mentre gli attori veri definitivamente sono scomparsi. I prodotti del cinema e della televisione sono scadenti proprio perché manca la preparazione. Di chi è la colpa? Una volta forse era troppa la selezione da subire, oggi la massificazione annulla il singolo.
La globalizzazione è un fallimento, perché la differenza tra ricchi e poveri è più marcata e allontana sempre di più la gente dalla politica. Occorrerebbe rivoluzionare nuovamente il mondo. Ma questo spetta ai giovani, che hanno un futuro da rispettare e da migliorare.
Oggi, dopo aver superato una piccola patologia, è in pensione dal mese di giugno. Gli amici e i familiari tutti gli augurano un buon pensionamento.

Dott. Franco Penza

 
 

ID: 6048  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.it  - Data: domenica 17 giugno 2007 Ore: 21:45

LA SAGA DEI PENZA

Storia di un poeta sfortunato:

www.torreomnia.com/Personaggi/Giuseppe_Penza/Gppe_Penza.htm

Francesco Penza Story:

www.torreomnia.com/Testi/penza_story/template/Sel_Img_Mouse6.htm

Repertorio:

www.timbritarghe.com/forum/bacheca/penza/penza.htm

www.torreomnia.com/Testi/gius_penza/giuseppe_penza01.htm

www.torreomnia.it/Pittori_scultori/terracciano/terracciano.htm

www.torreomnia.com/Attori/Teatro/set_fra_fototeatro.htm



ID: 6047  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.it  - Data: domenica 17 giugno 2007 Ore: 21:31

Enrico Penza è nato nel 1945 a Torre del Greco.
Medico. Le sue liriche sono l’espressione di un’anima genuina.

Nel 1977 esordì con "Briciole d’amore" È figlio d’arte.

La sua poesia trova la genesi in un tormento esistenziale, in un’infanzia sicuramente travagliata che lo spingono nella ricerca dell’amore universale mai completamente soddisfatta.

Il suo è un pianto di gioia di un cuore malato d’amore: Le poesie in lingua sono una rielaborazione dell’Ermetismo, ma le napoletane hanno la libertà, la spontaneità, a cui aspira il poeta.

Guido Cafiero


Leggi qui le poesie di Enrico:

www.torreomnia.com/Testi/enrico_penza/Enrico_penza01.htm

Al mio amore
'A filosofia 'e ll'ammore
’A sposa
Evviva ‘o Carnevale
Mamma
O bene
Illusione
Miez’a neve
Amore perduto
'A bocciatura
Colori sui nostri cuori
Nel bosco
Uccelli
Alba
Estate rovente
Notte
’A nnammurata mia
'O pate e ‘a mamma
Vierno
L’onna
Tramonto



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