Forum = porta del recinto

ID: 5651 Discussione: Forum = porta del recinto

Autore: Penza Francesco - Email: francopenza@interfree.it - Scritto o aggiornato: giovedì 3 maggio 2007 Ore: 10:53

FORUM DI TORREOMNIA

Ho voglia di glottologia. E con lo scrittore Sarcone provo a giocare. Che cosa è un Forum? Dal latino recinto, da un tema indoeuropeo dhworo (greco thyrai e tedesco tur con il significato di porta), fores (=in origine porta del recinto). Dunque, vogliamo un forum o una qualunque espressione, senza un fine o una possibile discussione sociale? Cerchiamo la chiarezza.

Il tema di oggi:”Perché sulla mia testa ho sempre qualcuno che mi dice cosa debbo fare?”
Dalla notte dei tempi, il più forte ha obbligato il più debole a sottostare ai suoi voleri. L’uomo per vivere tranquillamente ha accettato le regole del gioco del forte-debole, con il sistema democratico, ma, come tutti i governi che non prevedono punibilità per i più forti, non c’è stata soluzione, anzi la negazione in termini per il libero cittadino. Il condono, ovvero l’indulto, è un esempio. Ma non è il caso di parlarne ancora, perché i 25.000 detenuti messi fuori, hanno beneficiato di un premio di ringraziamento alla delinquenza dagli eletti parlamentari.
Il Parlamento più costoso d’Europa ha messo in ginocchio il popolo italiano, che dà la sensazione d’essere ancora vivo. Gli amici mi dicano la spesa inutile del Parlamento e poi continueremo la discussione.

Chiedo gentilmente al prof. Ciccio Raimondo di recuperare un mio scritto degli anni ’60 apparso su La Torre, su cui il suo papà Raimondo creò una magnifica satira, pubblicandola sul Forum. Testimonianza di quando gli uomini si sentivano uomini e gli scrittori “scrivevano”.
Saluto a tutti.

Dott. Franco Penza

ID: 5653 Intervento da: Penza Francesco - Email: francopenza@interfree.it - Data: giovedì 3 maggio 2007 Ore: 10:53

L’EUCARISTIA - L’ULTIMA CENA L’Infinito Maggio 2007
di Lello Marzullo

Adriano, ci rivedremo!
Adriano Torri, nato a Napoli nel ’25, è volato al cielo l’11 marzo del 2007. Frequentò i corsi di nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli con la guida dei maestri Spinosa, Pisani, Siciliano, Iandolo. Fu presente nella vita artistica fin dal ’65 in mostre collettive e personali, dove ottenne consensi di pubblico e di critica. Hanno scritto di Lui Barberio, Calabrese, Mancini, Manzi, Martorelli, Montano, Piscopo, Riccardi, Galdo, Marzullo e Penza.

Sono grato a Don Giuseppe Provitera, che mi ha offerto l’occasione di visitare la mostra per la Pasqua 2007 “L’Ultima cena: l’eucaristia” e sottolineo ancora una volta la sua opera di Mecenate e di cristiano, che faticosamente ha evidenziato per far uscire dall’immobilismo parecchi cittadini napoletani. Infatti, ho notato che i visitatori della mostra hanno colto il messaggio dell’arricchimento culturale e ammirato semplici e complesse forme dell’esperienza quotidiana con gusto coloristico e mi fa meditare sul discorso della nuova vita dell’arte odierna e confermo che il linguaggio delle forme e del colore riveste oggi non meno di importanza di ieri. E’ un fatto che oggi gli artisti si esprimono con più libertà e con più autenticità delle generazioni precedenti, superati gli equivoci del modello e delle regole. In molti casi hanno soffocato l’aspirazione del bello e la tendenza dell’espressione figurativa. Il tema della mostra di artisti contemporanei è quello sacro, quest’anno trattasi della S. Pasqua. Le opere degli espositori, Luca Carnevale, Stefano Borriello, Franco Penza, Libero Galdo, Salvatore Rea, Natale Cuciniello, Antonio Bova e tanti artisti, di cui non ricordo il nome, hanno una creatività e validità sorprendenti. Le tecniche spaziano dal bassorilievo alla ceramica, dal carboncino al collage, dal fotomontaggio alla pittura. Tra le opere si nota il volto di Cristo di un ebreo (Penza), che si distingue dagli altri pittori legati al proprio territorio.

Dott. Franco Penza

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