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Argomento presente: « FRANCIONE tradotto in albanese »
ID: 5568  Discussione: FRANCIONE tradotto in albanese

Autore: Gennaro Francione  - Email: azuz@inwind.it  - Scritto o aggiornato: martedì 23 gennaio 2007 Ore: 21:39

Il 17 gennaio, ricorrenza della morte dell’eroe Scanderbeg, è stato come ogni anno dalla comunità albanese di Roma presso l'ambasciata d’Albania in Roma.
L'eroe nel 1400 aiutò il re Ferrante napoletano a liberarsi dall'assalto dei francesi, il che lo colloca a buona ragione tra i miti delle nostre terre.
Quest’anno Francione è stato invitato dall’ambasciatore Llesh Kola, presenti anche il poeta Visar Zithi(Ministro Consigliere presso l’Ambasciata) e il prof. Italo Fortino, per presentare il suo libro "Scanderbeg, un eroe moderno(Multimedial hero)" ed. Costanzo D’Agostino – Roma.
L’opera teatrale è stata tradotta in albanese dall’Istituto di Cultura presso l'Università della Sapienza di Roma; il saggio storico col titolo Botim i monografisë së Skënderbeu një hero modern è stato pubblicato, alla fine del 2006, dall’editore Naim Frasheri di Tirana con la traduzione del professor Tasim Aliajt.

-----Messaggio originale-----
Da: arta mezini [mailto:meziniarta@yahoo.it]
Inviato: martedì 16 gennaio 2007 11.59
A: arta mezini
________________________________________________________________________________________



Meeting in onore dell'eroe nazionale ' SCANDERBEG'


17 gennaio 1468 - 17 gennaio 2007

Giorgio Castriota - Scanderbeg

Il 20 gennaio 2007, in occasione dell'anniversario della morte del leggendario storico, simbolo dell’identità e orgoglio della nazione, "Atleta del Cristo", "Impavido difensore della civiltà occidentale"Giorgio Castriota Scanderbeg, l'Ambasciata d'Albania a Roma,
Organizza,
Meeting in onore dell’eroe nazionale ‘ Scanderbeg ‘.

Ore 11.00

L’evento nella piazza ‘ Albania ‘ preso la statua dell’eroe albanese, inizia con la cerimonia onoraria alla presenza dell’Ambasciatore dell’Albania in Italia il sig. Llesh Kola, L’Ambasciatore e membri dell’Ambasciata della Repubblica d'Albania presso la Santa Sede del Vaticano, esponenti del mondo dell’arte e della cultura, invitati e amici dell’Albania.

Intervengono;

L'Ambasciatore dell'Albania in Italia il sig Llesh Kola.
Prof. Italo Fortino, ‘SCANDERBEG, la legenda di un eroe’.
Scrittore -Giudice sig. Gennaro Francione, ‘SCANDERBEG e L’Europa’.

Ore 12.00

Negli ambienti dell’Ambasciata Albanese a Roma, Via Asmara, 5 si offre un cocktail e un incontro tra gli ospiti e connazionali albanesi.





 
 

ID: 5571  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: martedì 23 gennaio 2007 Ore: 21:39

I deboli in Italia sono usati come cavie. Quello che di male può succedere, succede prima a loro. Di solito solo a loro. Sono i porcellini d’India della nostra società. I canarini usati in miniera per evitare gli incidenti da grisou. I deboli vivono vicino agli inceneritori. I deboli sono espropriati dei loro appartamenti popolari dai delinquenti. I deboli non possono mai permettersi di violare la legge. I deboli non conoscono gli avvocati. I deboli sono i primi a essere derubati dal finto esattore del gas. Dall’offerta della finanziaria a rate. Se un delinquente esce grazie all’indulto è certamente un vicino di casa dei deboli. I deboli non possono ammalarsi, morirebbero. Bevono acqua al cloro, respirano Pm10, hanno il riscaldamento spento. I deboli sono di solito persone oneste. Rispettano le istituzioni. Per questo non sono rispettati.
Ogni buona legge ha bisogno di un periodo di sperimentazione. I deboli hanno questa funzione sociale. E’ meritoria, e preserva le classi più abbienti da conseguenze indesiderate. Un taglio alle pensioni, un nuovo ticket sanitario, la legge Biagi, un indulto produrranno reazioni sociali? I deboli sono qui per questo. Se loro sopravvivono, allora si può fare. Ai deboli va la nostra eterna riconoscenza. Ai deboli voglio dedicare un discorso proto evangelico. Più proto che evangelico.

“Il discorso della mezza montagna.

Beati i deboli, perché di essi sono le periferie.
Beati i deboli, perché saranno consolati da Previti.
Beati i deboli, perché erediteranno i debiti dei genitori.
Beati i deboli che hanno fame e sete della ingiustizia, perché saranno saziati.
Beati i deboli, perché troveranno il pusher sotto casa.
Beati i deboli, perché vedranno la televisione di Stato.
Beati i deboli, perché saranno chiamati populisti.
Beati i deboli a causa della giustizia, perché di essi è il regno di Regina Coeli.
Beati voi deboli quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, vi diranno demagoghi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra funzione sociale: quella di prenderlo nel c..o.”

Postato da Beppe Grillo il 23.01.07 19:38 | Muro del pianto

http:// www.beppegrillo.it/2007/01/il_discorso_del.html

Fonte: www.beppegrillo.it


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