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Argomento presente: « UNA LETTERA DEL PAPA » | |||||
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ID: 5546 Intervento
da:
la redazione
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
lunedì 15 gennaio 2007 Ore: 11:49
La lettera del Papa http://www.beppegrillo.it/2007/01/una_lettera_dal_vaticano.html è stata un quasi falso. Quasi perchè la lettera fa riferimento a concetti espressi con e da il cardinale Tarcisio Bertone nel nostro incontro. Quasi perchè lo stesso Papa si è pronunciato più volte a favore delle energie rinnovabili. Quasi perchè le persone, come dimostrato dai commenti, vorrebbero avere un Papa che comunica con loro attraverso la Rete. E che abbia a cuore le sorti del nostro pianeta. Quasi perchè la foto con il cardinale è vera (in molti hanno giurato sul fotomontaggio). Quasi perchè nessun giornale, telegiornale, rivista, radio ne ha parlato. E quando questo succede la notizia è SEMPRE vera. Ha fatto eccezione radio radicale, ma solo perchè non ha apprezzato lo scoop su Pannella. Quasi perchè il Vaticano vuole occuparsi veramente di energia pulita a partire dai suoi immobili. Quasi perchè il post riprende gran parte del discorso tenuto dal Papa all’università di Ratisbona. Un discorso diffuso per un mese dai media, un indizio che ho voluto inserire apposta per un post quasi falso e non quasi vero. Quasi perchè le parole del cardinale riportate sono vere. Io e i miei esperti di energie rinnovabili siamo a disposizione del Vaticano gratis. Per farlo risparmiare e dare l’esempio. La prossima volta pubblicherò una lettera dell’Altissimo, con cui sono in contatto per negoziare almeno il purgatorio. Mea culpa, mea culpa, mea grandissima culpa. La prossima volta che mi scrive il Papa non ci crederà nessuno. Neppure il cardinal Bertone che mi aveva telefonato per congratularsi. Beppe Grillo |
ID: 5544 Intervento
da:
Penza Francesco
- Email:
francopenza@interfree.it
- Data:
lunedì 15 gennaio 2007 Ore: 11:00
NARCISA IL DIAVOLETTO Franco Penza Per raccontare brevemente la vita di Narcisa, bisogna chiarire al lettore i concetti di libido narcisistica. La libido per Freud è interamente sessuale. Per Jung energia fondamentale degli istinti.. Durante le tre fasi della sessualità infantile l’oggetto d’amore per il bambino è la madre. Alla fase di sviluppo della libido risale il complesso di Narciso, che esprime le tendenze amorose verso la propria persona. La forma di neurosi ricorda il mito di Narciso, che innamorato di se stesso si contempla compiaciuto nello specchio d’acqua e muore nel vano desiderio di possedere la sua immagine. Secondo la tradizione ovidiana, Nemesi lo punì per aver respinto l’amore di Eco. Il narcisismo sarebbe alla base dell’ipocondria e della megalomania. Dunque, Narcisa venne al mondo in Piemonte da genitori attori napoletani, che l’affidarono alla nonna e alla zia. Coccolata, viziata e innamorata di sé, cercò di esprimere le sue energie, sublimando la carenza di affetti, inventandosi una madre, con cui visse per 75 anni, sorella del padre. Appena diciottenne s’impiegò all’Istituto Nazionale della Previdenza sociale di Napoli. Si trasferì a Roma, cantando nei salotti della Radio vaticana, in Svizzera, in Spagna. La madre nel ’85 finì e lei rimase in balia della sua disperazione. Si ricordò dei nipoti, telefonò, chiese aiuti. Ma una donna sola, che polverizza una pensione di tre milioni al mese, non è possibile arginarla in nessun modo. Per lei la casa di riposo sarebbe stato l’ideale, ma la soluzione le sembrò popolana. Lei non saprà mai che la sua aspirazione costante era di ritrovare i suoi genitori, che l’abbandonarono appena nata. Da allora un delirio lucido, durato oltre 80 anni, l’ha accompagnata, col veleno in bocca, pronta a distruggere gli altri, surrogando l’esigenza con bambole e pupi di cera, che si scioglie al calore umano. Dopo averla sradicata dalla Roma dei Papi, condotta a Napoli dalla nipote Nunzia, in una casa di riposo, scappa con una giostraia in un carrozzone per saltimbanchi sul litorale laziale, che le offre minestre calde, ma le pellicce, i vestiti d’alta moda, i golini d’oro e i gatti rappresentano ancora il sogno di una vita inutile. Ma sono tutte inutili le vite? Mi ostino a non pensarlo, credendo che anche le vittime del Ruanda, della Cecenia e della Bosnia abbiano un significato. La giostraia, già stanca, vuole mollarla, ma a chi affidarla? Al maresciallo proprietario, a un mendicicomio? Ai Governi centrale e regionale? Allo spilorcio, taccagno baciapile? Alla vedova troglodita del sesso? Alla separata che rispetta la consorte e la casa ospite, alle maritate con figli fiduciose, belle, nevrotiche, ammalianti, seducenti, pazienti? Alla moglie, che sulla stratosfera, tra rosari e anziani, bisognosi di cure dimentica la terra ferma, in attesa dell’acqua benedetta, che cancelli le colpe? Ma ricordatevi che chi supera il problema sente il diritto di tirare sassi e per non riceverli sul viso, invito ad alzare la guardia. Dopo pochi mesi Narcisa si invola nei cieli. Dopo aver pagato il salato conto dell’esequie, i nipoti tentano di avere un ricordo della zia, ma gli zingari rifiutano e per evitare la “guerra” i parenti abbandonano il campo, recandosi al cimitero per preparare un giardino intorno alla tomba per illuderci di vivere ancora quaggiù tra foto, fiori e profumi. Gaeta 1995 Dott. Franco Penza |
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