ID: 5466  Discussione: ILLUDERSI D’AMARE

Autore: Penza Francesco  - Email: francopenza@interfree.it  - Scritto o aggiornato: mercoledì 3 gennaio 2007 Ore: 13:00

ILLUDERSI D’AMARE OVVERO LE ULTIME VITTIME
di Enrico Penza

In ottobre. A scuola. Siedo al primo banco accanto a Marj. Al trillo della campanella, ci avviamo verso una cinquecento bianca. Direzione bosco di Capodimonte. Ci sediamo su un manto erboso all’ombra di una quercia. Marj mi si avvinghia, mi abbraccia, bacia. Una foglia cade per lo svolazzare di un uccello. Nel bosco l’erba scaldata dal sole ottobrino, in silenzio. Il secondo giorno di scuola iniziò uno sciopero dei professori, che durò un mese. Ma non ci vedemmo più.
Finalmente il 13 novembre si ritorna a scuola, “Ciao, Marj, come stai?” Ma lei non rispose, Avvilito, non frequentai per una settimana, preferendo lavorare. Un inferno. Le spedii un biglietto, ma non ebbi risposta.
Natale era nell’aria, ma non per me. Dopo le vacanze, mi detti coraggio, le dissi che l’amavo, ma inutilmente. A Pasqua Marj mi donò una colomba e un uovo di cioccolata: Io tolsi l’involucro e donai l’uovo alla signora delle pulizie. Con il sole al tramonto i suoi occhi si trasformavano in mille colori, i capelli parevano d’oro. “Amo Zanpe” fu l’espressione di Marj.
Giorno dopo giorno, si arriva all’esame di maturità. Poi l’Università. Le vacanze estive. Mi fidanzai con molte ragazze, ma la fiamma del cuore non si vedeva. Dopo quattro lunghi anni, vivendo sempre nell’attesa, mi laureai. Deciso, vado a casa sua. Busso, apre la cameriera. Lei appare, ma impassibile. “Prima che inizi a parlare, ti dico subito che tra un mese mi sposo!”.
La mia faccia divenne di cera. “Dimmi: in quel dono che ti mandai quattro anni fa, misi un uovo con un biglietto. Hai fatto male a non aprirlo e a non leggere il mio invito”. Infilai le scale, in fretta, inciampando; Marj impallidì, s’accorse che in fondo mi amava, ma mi respingeva per orgoglio. Un claxon, che suona sinistramente nell’aria, un treno, gente curiosa mi svegliano da un sogno, un incubo, durato cinque anni. Oggi Marj con i capelli brizzolati è un’elegante signora, vive con i suoi due figli professionisti. Io ne ho tre di figli da inserire nella società.
Intanto la vita continua nello stesso verso.

Enrico Penza