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Argomento presente: « AUGURI E RACCONTO DI NATALE »
ID: 5373  Discussione: AUGURI E RACCONTO DI NATALE

Autore: Vito d'Adamo  - Email: vda27@online.de  - Scritto o aggiornato: lunedì 25 dicembre 2006 Ore: 02:09




NATALE A TORRE

Da Nisida a Sorrento una massa d’aria scatenata sibilava per ogni dove, abbattendo e trascinando via quanto le si opponeva. Una tromba marina vorticava su Ischia e si stagliava caliginosa sullo sfondo plumbeo dell’orizzonte; e l’isola non si scorgeva. Nel porto di Bagnoli alcune navi, dalla gran mareggiata, ruppero gli ormeggi ed entrarono in collisione tra di loro e le altre imbarcazioni, che vi si trovavano. Nel porticciolo di Mergellina le imbarcazioni da diporto erano sbatacchiate l’una contro l’altra; ed un grosso entrobordo finì per affondare. Durante la notte quattro finanzieri in perlustrazione se l’erano vista brutta per davvero e il come s’erano salvati era materia da ex voto alla Madonna di Pompei. Ad intermittenza scrosci di pioggia, gelidi e taglienti, sferzavano i passanti.
Il vento, impazzando sui campi, strappava furioso le estese coperture di plastica dai tralicci, che proteggevano le piantine nelle serre; e sradicava a raffiche le coltivazioni di garofani e crisantemi e ciò, che v’era seminato; e spazzava orti ed ortaggi, cespi d’insalata, barbe e radici di finocchi; stracciava le palme; svelleva le pigne dai pini e le proiettava pericolosamente lontano, come granate prive d’esplosivo.
Un manifesto murale, fatto affiggere dal Comune, ricordava gli effetti della tormenta: “IL CICLONE CHE S'È ABBATTUTO NEI GIORNI SCORSI SULLA NOSTRA CITTÀ HA PROVOCATO DANNI INGENTI, SPECIE ALLA FLORICULTURA...”.

*
Per Torre, intanto, nonostante il tempaccio, ferveva lo shopping prenatatizio. Piero aveva ritrovato la città che l’aveva visto nascere tramutata in un unico bazar. I negozi, d’ogni genere, erano come presi d’assalto dalla gente e svuotati. Già la vigilia non si trovava assortimento che consentisse una se pur limitata scelta. Ci fu, inoltre, la domenica precedente il Natale, l’apertura straordinaria dei negozi; e fuori tutti a comprare. Introvabili i biglietti e le cartoline di auguri ed i francobolli per spedirli. Molte rivendite avevano esaurito le scorte di carta natalizia e delle sofisticate buste di plastica, e le commesse rimediavano alla meno peggio. I doni, frattanto, s’ammucchiavano sotto i decoratissimi alberi di Natale. C’era, inoltre, il ritorno al Presepe. Compra tu, che compro io; regala tu, che io ricambio, nuovo imperativo.

*
Rimasto solo quel pomeriggio, Piero prese ad esplorare l’appartamento, alla ricerca di quanto vi rimanesse di lui e alla scoperta di quella che vi si era sovrapposto con gli anni, dacché era andato via. Non solo oggetti, benché questi avessero ai suoi occhi la loro importanza; o il mobilio: o i quadri; o quello che era restato del letto dei genitori, nel quale egli era nato; o dello studio paterno. Ricercava lo stile, piuttosto, la qualità della casa di famiglia. Ed avvertì anche in questo la sua assenza prolungata, quasi un abbandono, e la provvisorietà delle sue occasionali venute, benché vi fossero ancora impresse, e le riscoprisse, tracce del suo passato, incancellabili, come testimoniavano i suoi libri, disordinatamente ora riposti sugli scaffali della libreria in noce, di modello rinascimentale, ma pur esistenti, ché tutti non era mai riuscito a portarsi dietro nelle sue continue migrazioni, né a sistemarli ora nella sua dimora tedesca. Immaginò quanto quelle opere, da lui ereditate e amorosamente conservate e raccolte, avessero fruttato alle nuove generazioni e di quali altre collezioni fossero state occasione e sprone, notando, sui ripiani più a portata di mano, la presenza di nuovi autori e dei relativi titoli. Un po’ qui, un po’ là, parte dei tremila e passa volumi erano andati a formare nuclei di collezioni nuove; o, ammucchiati in soffitte o in cantine, erano divenuti pasto di tarme e di topi; o alimento alle fiamme. C’erano noccioli rimasti sterili ed altri, a cui talvolta ancora attingeva tra gli scaffali di quanto di suo rimaneva nella biblioteca di famiglia: i fedelissimi un po’ per elezione, un po’ per abitudine, un po’ per debolezza. Parecchi volumi, poi, erano stati donati, o imprestati e mai più restituiti, o persi; e parte aveva venduto, rari, per necessità contingenti non sempre giovanili, fino al netto rompere con quanto era stato.

*
Si immerse, e gli sembrò da estraneo, nella cronistoria di famiglia: chi stava bene, chi se la passava meglio, chi viveva così così, chi campava a stento, tutti con lo stesso contegnoso orgoglio, retaggio di casata; e chi s’era esiliato. Il tutto con le varie sfumature di fortuna e di salute personali, dei guai veri e di quelli immaginari; delle situazioni abnormi diventate abituali e di quelle abituali, divenute abnormi. Il consumismo, presente a fondo nella composizione della capace cucina, completamente rinnovata, faceva capolino qua e là all’entrata e nei corridoi. L’arredamento delle stanze si trovava ancora stratificato secondo i tempi della sua composizione.
Analisi di una famiglia piccolo borghese, con le sue ottuse virtù e con i suoi arcani difetti; e Piero si chiedeva se tutto ciò non fosse una forma evolutiva o fatalmente conclusiva. Di tutti i membri no, certo; sarebbe stato impossibile: di chi più e di chi meno, piuttosto. Il suo caso era diverso: sapeva bene d’essere considerato la pecora nera della famiglia, almeno da certa parte acquisita della famiglia, cosa che non mancava mai di provocare i suoi salaci commenti, al minimo accenno. Ma i sentimenti a questo riguardo e le reazioni, sempre violente, andavano dall’ilarità all’incazzatura solenne.
Il consumismo recente, pensava; e le fisime meridionali e all’italiana, accentuate in chi poteva, scimmiottate da chi meno poteva, azzardate o solo sognate da chi assolutamente non poteva.

*
Poggiò la fronte contro i vetri della veranda che dava sul mare, fosco. Notò nella strada sottostante due donne andar rasente ai muri, stringendo al seno pacchetti natalizi, loro contesi dal vento, che le sospingeva, fischiando, affrettava il loro andare, lo rendeva critico, goffo, gonfiandone i soprabiti. Più in là, mareggiava pericolosamente un pelago in tempesta, tenebroso sotto il cielo cupo, un solo sprazzo di livida luce in alto, che si rifletteva nelle acque turbinose del Golfo e dava alle cose colorazioni irreali, devastava l’aspetto dei volti; a tratti, lo ingentiliva.


Vito d’Adamo


info@torreomnia.com
 
 

ID: 5383  Intervento da: Francesca Mari  - Email: francescamari@libero.it  - Data: lunedì 25 dicembre 2006 Ore: 02:09

"Il suo caso era diverso: sapeva bene d’essere considerato la pecora nera della famiglia, almeno da certa parte acquisita della famiglia, cosa che non mancava mai di provocare i suoi salaci commenti, al minimo accenno. Ma i sentimenti a questo riguardo e le reazioni, sempre violente, andavano dall’ilarità all’incazzatura solenne".


Non ho molto più da dire, in questo momento, NonnnoVito. Hai detto tu nel tempoche ora e Mio e un dì fu Tuo... chissà perchè proprio in questo momento Zio mio mi guida con la mano a leggere questo racconto, che per tempo distratto o tempo che sa quando è il suo tempo, non ho letto prima.


Forse è percorso e so che superato, amerò più di prima chi mi riduce in fuoco il poro attento. Ma fiumi di cascate senza senso io verso, ora, incontrollata-mente.
Perchè è così che deve andare adesso alla Vigilia. Perchè Natali, troppi da anni ne ho sperati e... passerà domani con un po' più di disincanto.

Franceschina


ID: 5382  Intervento da: Veronica Mari  - Email: veronicamari@libero.it  - Data: lunedì 25 dicembre 2006 Ore: 01:53

Cos'è Natale a Napoli?

Natale a Napoli, alla seconda edizione e dopo la grandissima partecipazione dello scorso anno, si propone di offrire ai cittadini napoletani ed ai turisti in visita nella nostra città una vetrina ricca di iniziative dedicate a Natale, personalizzate dallo spirito partenopeo. La magia, la suggestione e l’incanto che avvolgono i giorni natalizi rendono questa ricorrenza tanto amata quanto attesa ed il naturale risultato è un atmosfera capace di emozionare ad ogni età ed in ogni parte del mondo.
Celebrazioni liturgiche nelle chiese, canti gospel, concerti di musica sacra e non, alberi addobbati e scenografie per strada, rassegne cinematografiche pomeridiane per bambini, la parata del carro di babbo Natale, spettacoli teatrali, esposizione dei pastori, corsi di cucina a tema e tanto altro arricchiranno le vie dello shopping del quartiere Chiaia.

Natale a Napoli prende il via, articolandosi in una serie di appuntamenti che animeranno vie, piazze, spazi, luoghi d'arte e di culto, teatri e negozi della nostra città.

Appuntamenti:
Gli appuntamenti si articoleranno secondo le principali aree tematiche:
musica - cinema - teatri - corsi - arte ed eventi - religione - mercatini - by night.

Natale a Napoli è un'idea Run Comunicazione, in collaborazione con la Regione Campania, la Provincia di Napoli ed il Comune di Napoli.

Per informazioni:
Call Center Natale a Napoli

info@nataleanapoli.com

tel. 081.5510497
fax 081.5528984

Per aderire all'iniziativa:
Gli operatori che vogliono aderire a Natale a Napoli possono comunicare l’adesione alle Associazioni di Categoria di competenza oppure compilare la scheda seguente.

Richiesta informazioni:
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ID: 5378  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Data: domenica 24 dicembre 2006 Ore: 16:52

Caro Vito,
come sempre ci hai dato un altro saggio della tua valentìa narrativa. Come ho detto a Francesca Mari: questo è un archivio permanente molto letto, quindi oltre che forum prende funzioni di Blog-archivio.
Stamani il Dott. Aniello Langella da Gorizia mi ha informato telefonicamente su un prestigioso torrese che vive ed opera in quel di Magonza. Si tratta del Prof. Antonio Autiero, Docente di Teologia morale Università di Münster (D) - Direttore ITC-ISR Trento.

In questo sito appare il suo nutrito curriculum con l'unica pecca che dice: "nato a Napoli" invece è torrese.

www.itc.it/isr/Renderer.aspx?targetID=430

Qui si trova il curriculum in tedesco:

egora.uni-muenster.de/fb2/moraltheologie/sp_auto_27464.cfm?part=bibliografie

www.itc.it/isr/Renderer.aspx?targetID=426

Vito Pensaci Tu. E' un accreditato uomo di cultura. Forse possiamo contattarlo.

Luigi Mari



ID: 5374  Intervento da: Vito d'Adamo  - Email: vda27@online.de  - Data: domenica 24 dicembre 2006 Ore: 10:29

A U G U R I.

Carissimi Gigimari, redattrici e redattori, collaboratori, Torreomniesi, concittadini e connazionali entro e fuori mura,

è un onore per me e un piacere, che mi godo, un privilegio al quale non rinuncio, inviare a tutti, attraverso questo FORUM, che me ne dà occasione e possibilità,

i più commossi Auguri per le prossime festività: un Natale da vivere con gioia, in serenità e nella prospettiva del pieno rispetto per la vita; una chiusura d'Anno, che ci faccia riflettere su quanto siamo riusciti a realizzare di buono e, soprattutto, su quello che avremmo potuto fare, e fatto non abbiamo; un 2007 da scoprire, teso alla speranza, alla ristrutturazione delle coscienze ed alla costruzione della pace.

Amici, vi abbraccio di cuore, tutti. Le parole, talvolta, sono insufficianti ad esprimere la profondità dei nostri sentimenti, pur proponendola per difetto.

Ho inviato, secondo promessa fatta, il sofferto resoconto di un Natale torrese di un quasi esule, che tenta di vivificare vecchi tempi; ed il passato non torna, se non deformato dall'immaginazione e dai ricordi.

Vostro Nonnovito.





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