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Argomento presente: « CLERO E ISTITUZIONI... »
ID: 5154  Discussione: CLERO E ISTITUZIONI...

Autore: Francesca Mari  - Email: stelle_di_stelle@hotmail.com  - Scritto o aggiornato: mercoledì 29 novembre 2006 Ore: 00:29

Istituzioni e Clero a Torre del Greco: un sodalizio possibile?

A due giorni dalla visita del Capo dello Stato, un’altra partecipazione “istituzionale” onorerà oggi la nostra agonizzante città. Tranquilli, non si tratta di Benedetto XVI, non chiediamo così tanto, ma del Cardinale Crescenzio Sepe, il quale, già presente, negli ultimi tempi qui a Torre, ritorna per benedire la facciata restaurata della Basilica di S. Croce, sulla quale tornano a brillare le due statue realizzate da Beniamino Calì nel 1858 (per 400 ducati), quelle di S.Gennaro e S.Elena.
I torresi hanno già potuto ammirare la facciata da mercoledì scorso, quando è stato “svelata”, dopo mesi di cantiere, dell’opera della società cooperativa “Basco Costruzioni 2001 arl” ( ditta edile) e Mp restauro, di Maria Paola Campeglia ( restauro artistico), su progetto dell’architetto Ornella Silvetti.
A volere fortemente i lavori, che adesso mostra con orgoglio alla popolazione, il parroco della Basilica don Giosuè Lombardo che ha deciso di restituire alle due statue di Calì la luce originale: come allora, dunque, le statue in stucco, rifinite con stucco romano e tempera colorata per avvicinare la terracotta, d’ora in poi appariranno di quel colore rossiccio che era stato, precedentemente imbiancato, col risultato che le statue si confondessero con la facciata.
Un ritorno, voluto, alla tradizione artistica tradizionale, dunque, che il Cardinale dovrà benedire nel corso di una suggestiva cerimonia di fronte a tanti fedeli, alle 18.30. Cerimonia che sarà la conclusione della visita pomeridiana a Torre di Sepe, che due ore prima, alle 16.30, sarà presente all’ospizio di Via Purgatorio per inaugurare, proprio all’interno della struttura, una nuova “Casa famiglia” che sarà gestita da don Luigi Magliulo e dalla cooperativa “La cometa”.

Francesca Mari

 
 

ID: 5158  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Data: mercoledì 29 novembre 2006 Ore: 00:29

Cara Francesca,
Con un cappello tale: "Istituzioni e Clero a Torre del Greco: un sodalizio possibile?" nel tuo post hai dato l'imput per introdurre un orgomento NON conosciuto da tutti i giovani. Dopo letto il Tuo messaggio ho chiesto a diversi clienti in tipografia: "Ma cos'è il Concordato Stato-Chiesa? Voglio dire i Patti Lateranensi?".
Ai molti "E che ne so!" un solo ragazzo mi ha risposto: "ll patto della sinistra e della destra per fare il governo?...".

Torre del Greco è cattolicissima, grazie a Dio, con i tempi che corrono. Quindi quello tra Chiesa e Istituzioni locali non dev'essere solo un sodalizio, ma di più: una missione di pace e di giustizia. Più si conciliano le leggi divine a quelle terrene e maggiormente aumenta la speranza di salvare la nostra città, e non solo essa, chiaramente.

Notizie di repertorio:

Patti lateranensi (Concordato Stato e Chiesa)
(Da Wikipedia, l'enciclopedia libera).

I Patti lateranensi, firmati l'11 febbraio 1929 dal cardinale Pietro Gasparri e Benito Mussolini, stabilirono il mutuo riconoscimento tra il Regno d'Italia e la Città del Vaticano. Presero il nome del palazzo di San Giovanni in Laterano in cui avvenne la firma degli accordi, furono negoziati tra il Cardinal Segretario di Stato Pietro Gasparri per conto della Santa Sede e Benito Mussolini, capo del Fascismo, come Primo Ministro italiano. Il rapporto tra stato e chiesa era prima disciplinato dalla Legge delle Guarentigie approvata dal Parlamento italiano il 13 maggio 1871 dopo la presa di Roma.

I Patti sono costituiti da due strumenti diplomatici distinti:

un trattato che riconosce l'indipendenza e la sovranità della Santa Sede e che crea lo Stato della Città del Vaticano; uno degli allegati a questo trattato è una convenzione finanziaria per ricompensare la Santa Sede delle perdite subite nel 1870.
un concordato che definisce le relazioni civili e religiose in Italia tra la Chiesa ed il Governo (prima d'allora, cioè dalla nascita del Regno d'Italia, sintetizzate nel motto: "libera Chiesa in libero Stato").
l'esenzione, al nuovo Stato denominato «Città del Vaticano», dalle tasse e dai dazi sulle merci importate
il risarcimento di «750 milioni di lire e di ulteriori azioni di Stato consolidate al 5 per cento al portatore, per un valore nominale di un miliardo di lire»[1] per i danni finanziari subiti dallo Stato pontificio in seguito alla fine del potere temporale
Attraverso il concordato il Papa acconsentì di sottoporre i candidati vescovi ed arcivescovi al governo italiano per richiedere ai vescovi di giurare fedeltà allo stato italiano prima di essere nominati, e di proibire al clero di prendere parte alla politica. L'unico vescovo che non è obbligato a giurare fedeltà all'Italia è colui che fa le veci del Pontefice nella sua qualità di vescovo di Roma: il Cardinale Vicario, attualmente Camillo Ruini. Questa eccezione alla regola, prevista dal Concordato, è fatta proprio in segno di rispetto all'indipendenza del Papa rispetto all'Italia. Il suo vicario non dev'essere sottoposto al giuramento, perché rappresenta il vescovo di Roma, che è il Santo Padre.

Il governo italiano acconsentì di rendere le sue leggi sul matrimonio ed il divorzio conformi a quelle della Chiesa Cattolica di Roma e di rendere il clero esente dal servizio militare.

I Patti garantirono alla Chiesa il riconoscimento di religione di stato in Italia, con importanti conseguenze sul sistema scolastico pubblico, come l'istituzione dell'insegnamento della religione cattolica tuttora esistente seppure con modalità diverse.

La revisione del 1984
Il Concordato (ma non il Trattato) fu rivisto, dopo lunghissime e difficili trattative, nel 1984, fondamentalmente per rimuovere la clausola riguardante la religione di stato della Chiesa Cattolica in Italia. La revisione che portò al nuovo Concordato venne firmata a Villa Madama, a Roma, il 18 febbraio dall'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi, per lo Stato italiano, e dal cardinale Agostino Casaroli, in rappresentanza della Santa Sede. Il nuovo Concordato stabilì che il clero cattolico venisse finanziato da una frazione del gettito totale IRPEF, attraverso il meccanismo noto come otto per mille. Inoltre, per quanto riguarda la celebrazione del matrimonio, si stabilirono le clausole da rispettare perché un matrimonio celebrato secondo il rito cattolico possa essere trascritto dall'ufficiale di stato civile e produrre gli effetti riconosciuti dall'ordinamento giuridico italiano; non è cioè necessaria una doppia celebrazione (civile e religiosa).

La pagina di Wikipedìa è molto più ampia e con numerosissimi link e argomenti correlati:

Fonte: it.wikipedia.org/wiki/Patti_lateranensi

P.S. L'accento fonetico della parola Wikipedìa è bisdrucciolo, cioè cade sull'ultima sillaba come: Enciclopedia. Diverse persone, comprese io, la pronunciavano sdrucciola: Wikipédia, che è sbagliato.


ID: 5155  Intervento da: Serena Mari  - Email: sery_mari@hotmail.com  - Data: martedì 28 novembre 2006 Ore: 23:32

Bravi Francesca Mari e nonno Vito a dare l'imput per scatenare la potente macchina di Torreomnia.

Con tanto di Google e media locali vari, portali, ecc. nessuno sa che La Parrocchia di S. Croce di Torre del Greco ha un sito proprio. Non compare, non è indicizzato, né riportato dai siti locali:

www.santa-croce.org/

Il sito, è ricco di sezioni. Nel Menù a discesa troverete: storia, pellegrinaggi, presepe, Beato, Immacolata, orario messe, oratorio; penultimo a destra "Eventi" compare la sezione Restauro accennata da Francesca:

Ottimo link della Pro-loco sulla Parrocchia di S. Croce:

www.prolocotorregreco.it/view.php?ArtID=11

I link all'interno di Torreomnia sulla Parrocchia di S. Croce:

www.torreomnia.it/lacitta/lacitta06.htm

www.torreomnia.com/localita_contrade/pza_scroce/pzza_scroce.htm

www.torreomnia.it/localita_durzo/scroce.htm

www.torreomnia.it/religione/papa/papa_torre.htm

www.stampatipografica.it/films_generali2/files/papa_a_torre90.htm

La redazione


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