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Argomento presente: « Vecchi tempi torresi »
ID: 5040  Discussione: Vecchi tempi torresi

Autore: Antonio Collaro  - Email: antonio.collaro@libero.it  - Scritto o aggiornato: lunedì 20 novembre 2006 Ore: 10:47

Caro Luigi,
io sono un quarantenne, nato in viale S. Giovanni Battista, e, quindi accanto all tua bottega artigiana, che da piccolo aveva molta paura di te. Immagino che tu ricordi chi sia Mimmo Bonifacio, il cui papà era rilegatore e lavorava in ambiente ancora più angusto della tua bottega. Ebbene io sono un cugino di Mimmo e, da piccolo, venendo di tanto in tanto nella tua bottega, ripeto, mi incutevi paura.
Crescendo, ovviamente, la paura ingiustificata è andata a svanire, ma mai avrei pensato che tu avessi una tale sensibilità verso il nostro piccolo glorioso paesello. Complimenti vivissimi.
Anche io, che sono un uomo di scienza non sono per niente conosciuto a Torre, se non per un passato che mi ha visto impartire lezioni private a liceali e universitari. Pensa che sono anche inventore riconosciuto a livello mondiale per certune applicazioni nel settore delle telecomunicazioni su fibra ottica. Chissà quante persone come noi ci sono a Torre, eppure siamo autentici sconosciuti (artatamente forse) per i nostri compaesani. Taluni, ed in questo sono pienamente d'accordo con te, sono oltremodo snob.
A tal proposito ti racconto un episodio. Mia madre, rimasta vedova 10 anni fa orsono, per alleviare il dolore della perdita del marito (mio papà che era figlio di Antonio Collaro, il cui bar della turris è citato nel tuo sito), pensò bene, spinta anche dalle due sorelle, di acquistare un abbonamento per il teatro Oriente. Ebbene, visti i suoi trascorsi in pasticceria, era da molti conosciuta e riconosciuta. Alcuni di questi conoscenti, benestanti ed altolocati (come anche tu affermi) conoscevano bene e le ie attività. Pensa però che uno di questi, approfittando di stare al cospetto di molti presenti, sostenne che io, se non errava, fossi un perito industriale che lavorava al momento come operaio. Nulla da dire sugli operai, che tra l'altro sono la maggioranza dei miei amici, ma hai carpito quale sia stata l'intenzione di questa persona?
Nemo profeta est in patria. E soprattutto a torre.
Un abbraccio e complimenti per le tue 4 meravigliose ragazze. Io ne ho un piccola piccola che si chiama come la nonna: Celeste. Il maschio invece si chiama Tommaso (come il nonno).
Pensa che entrambe i nomi sono stati scelti da mia moglie. Sarà anch'essa forse una ragazza di altri tempi?

Un abbraccio
Antonio Collaro
 
 

ID: 5078  Intervento da: Antonio Collaro  - Email: antonio.collaro@libero.it  - Data: lunedì 20 novembre 2006 Ore: 10:47

E' probabile che, nel mio primo messaaggio, abbia fatto intendere che sono stato a lungo fuori Torre per lavoro. Mi scuso se così è stato, anche se, lavorando fuori le mura (lavoro in provincia di Salerno) e trascorrendo fuori casa circa 12 ore al giorno, è come se stessi perennemente fuori Torre.

Concordo pienamente con quanto ha illustrato nonno Vito, che, tra l'altro, mi piacerebbe molto incontrare di persona.

Il mio messaggio voleva essere in linea con quanto illustrato da Luigi in una bella pagina letta tra le infinite del sito, in merito a certuni atteggiamenti snob di qualche nostro compaesano. In realtà ho un'opinione in merito: quando qualcuno assume atteggiamenti snob o giudica male qualcuno o qualcosa o prende decisamente le distanze da atteggiamenti, modi di agire e simili, lo fà come autodifesa. E' grande la paura di trovarsi di fronte a certe situazioni o scelte che la vita improvvisamente ti pone dinanzi. Il modo più rapido che un essere umano ha per affrontare la vita è chiudersi a riccio.
Non c'é cosa più bella che essere liberi da preconcetti, che ti portano persino a giudicare, senza alcuna remora o o invidia, l'operato di tutti. Persino dei tuoi concittadini.

Antonio


ID: 5065  Intervento da: Veronica Mari  - Email: veronicamari@libero.it  - Data: domenica 19 novembre 2006 Ore: 12:01

Caro nonno Vito,
non capiamo perché Antonio non ci risponde nemmeno sulla e-mail privata. Sono gli incerti del mestiere. Pazientiamo ancora un po'.
Veronica Mari


ID: 5057  Intervento da: Vito d'Adamo  - Email: vda27@online.de  - Data: sabato 18 novembre 2006 Ore: 10:21

RISPONDO AD ANTONIO COLLARO - ID: 5040.

Caro Antonio,
non è presumibile che un essere umano possa impegnarsi intellettualmente o manualmente – inventando, scrivendo, creando; lavorando, insomma - in previsione del riconoscimento della sua operosità da parte dei propri concittadini. Sarebbe riduttivo: ognuno si attiva, secondo le proprie possibilità, contribuendo in modo diretto o indiretto allo sviluppo generale dell’umanità; spesso, purtroppo, al suo degrado.
Essere di ciò consapevoli ci deve bastare.
Sei extra moenia anche tu e nel corso del tuo peregrinare hai conosciuto uomini e cose d’altri luoghi e costumi. Questo, certo, ti è stato di buona scuola per certificarti che ogni mondo è paese e che sulla lavagna di classe, in momentanea assenza dell’insegnante, si elencano sempre i buoni e i cattivi, ad insindacabile giudizio del vigilante di turno e per suo tornaconto.
I nostri concittadini non differiscono, nella generalità dei loro comportamenti, da quelli dei propri simili d’altre contrade e cultura; e per tale ragione, appunto, vi sono alcuni Torresi, non necessariamente illetterati, che per capriccio, per fornire materia di scandalo, per invidia o per altre sempre intollerabili ragioni, agiscono come hai ben illustrato nel tuo intervento.
Sono avvenimenti che lasciano l’amaro in bocca e per lungo tempo. Accade, purtroppo; ma agli uomini, che hanno esperienza delle virtù e dei difetti del loro prossimo, riconoscendosi nell'appartenenza al genere umano, è sufficiente cautelarsi con il disprezzo - o il perdono -, degli indegni comportamenti di simili esponenti della comunità.
Non intendo fare il moralista e capisco il tuo risentimento, covato a lungo; sostengo, tuttavia, come ogni occasione sia buona per acquistare conoscenza sui comportamenti dell’umanità, per comprenderli, onde evitare di ripeterne i riprovevoli, proprio perché a questa umanità io appartengo.
Spero che quest’incontro sia stato per entrambi proficuo.
Affettuosità ed auguri da nonno Vito.

________________

ID: 5045 – Ringrazio vivamente Gigimari, la redazione e gli amici, che hanno ieri gentilmente accolto le mie sorelle Marina ed Adele, mio fratello Mario e mio cognato Alberto. Li ringrazio anche per i preziosi doni, che sono stati loro offerti, e per il libro, a me destinato, che Gigimari ha loro consegnato.

Grazie, infine, allo staff per aver effigiato Angelo Guarino (Torre USA) e me (Torre Europa) in apertura del FORUM, insieme con le graziose immagini della moderatrice, Serenella Mari e dell’addetta all’Ufficio stampa, Francesca “piccola” Mari.

Un abbraccio a tutti da nonno Vito.



ID: 5041  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Data: mercoledì 15 novembre 2006 Ore: 22:26

Caro Antonio,
sei un ennesimo compaesano fuori le mura. Da quello che dici si evince che hai ben scandagliato tutta Torreomnia cogliendone almeno lo spirito.
Perdonami ricordo bene Mimmo Bonifacio, ma non Te. Sarai stato bambino. I bambini hanno paura degli adulti senza un motivo valido; e poi... le macchine tipografiche, tutte nere, rumorose... inquietanti se ferme e silenziose.
Sono comunque felice di averti risentito. Se vieni a Torre fatti una passeggiata in tipografia, sicuramente mi ricorderò di te da eventuali ulteriori particolari. Inoltre ti omaggerò del marteriale relativo a Torreomnia.
Ti abbraccio.
Luigi


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