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Argomento presente: « Un futuro da mendicanti »
ID: 4744  Discussione: Un futuro da mendicanti

Autore: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Scritto o aggiornato: venerdì 20 ottobre 2006 Ore: 10:00

TFR significa Trattamento di Fine Rapporto. Sono i soldi che mettiamo da parte per la nostra vecchiaia. O in caso di perdita del lavoro. Un investimento per il futuro, per le emergenze. Un salvagente sempre più pesante, importante, ogni anno che passa.
Una cosa va chiarita: sono soldi nostri. Il datore di lavoro li tiene in banca per noi. Non appartengono allo Stato, non all’azienda, non alle banche. Se ci rompiamo le balle e ci licenziamo finiscono dritti dritti sul nostro conto corrente.
Se vogliamo comprare casa possiamo chiederne una parte. Se ci vengono gli incubi di notte per l’Italia che si inabissa (con noi sopra) il TFR è un piccolo sollievo. Una brezza gentile che ci fa riprendere sonno.
L’Inps è ormai una vecchia baldracca che nessuno paga più. I soldi che le abbiamo dato, quando era più attraente di adesso (sempre un cesso, ma almeno più giovane) non li ha più. La dava, li dava, a tutti. Le pensioni si devono però pagare. Se non si pagassero in Italia ci sarebbe la Rivoluzione. Altro che Argentina. Cadrebbero, metaforicamente o meno, molte teste nei cesti. La valutazione del Governo di trasferire con destrezza il 50% del TFR all’Inps è un chiaro segnale al Paese: “Nessuno, se paga le tasse, è intoccabile”. Accompagnato da un’altro: “L’Inps è fallita”. E ancora da un altro: “Ciò che è dei cittadini è proprietà dello Stato”.
Tutti sanno che le aziende usano in parte il piccolo, o grande, capitale dei TFR dei dipendenti per finanziarsi. Non ci nascondiamo dietro a un dito: le banche finanziano Tronchetti o Benetton, ma non la media e piccola impresa. E a questa sarà sottratto il TFR. All’unica parte del Paese che produce ancora qualcosa. Ma non è meglio dichiarare bancarotta? Sarebbe più onesto. Un punto fermo e si riparte, invece di sprofondare in una palude quotidiana fatta di Cimoli che resiste (ma cosa resiste a fare?), di Tronchetti che si rafforza e di Benetton che vuole aumentare i pedaggi. Perchè questa, e non altro, è oggi l’economia dell’Italia.

Fonte: www.beppegrillo.it/2006/10/un_futuro_dei_mendicanti.html
 
 

ID: 4747  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: venerdì 20 ottobre 2006 Ore: 10:00

GRAND TOUR DELLA PROVINCIA DI NAPOLI CON LE AUTO STORICHE

Il tour in auto farà tappa a Torre del Greco, Ercolano, Vico Equense, Sorrento e Napoli. Il primo Gran Tour della Provincia di Napoli è intitolato da Capo Misero a Capo Sorrento, di fatti.

Prenderà il via oggi il primo Gran Tour della provincia di Napoli, il raduno di auto storiche organizzato dal club Antiquariauto di Napoli presieduto da Luigi di Matteo e dalla delegazione campana dello Jaguar club Italia presieduta da Colomba De Gaetano, l’iniziativa rientra nel calendario dei festeggiamenti del bicentenario della Provincia di Napoli, voluta dal presidente Riccardo Di Palma, che ha ritenuto l’automobile e la locomozione i protagonisti della storia dell’ultimo secolo.
L’iniziativa nasce col proposito di valorizzare e far conoscere ai numerosi partecipanti il vasto territorio della Provincia di Napoli, ricco di località turistiche, cultura e tradizioni artigianali ed enogastronomiche. In Campania, collezionisti e appassionati delle storiche sono in crescente aumento, prova di questo ne da il club Antiquariauto che ad oggi conta più di mille soci, costituitosi nel 1998 dal 2000 vanta di essere un club federato Asi (Automotoclub Storico Italiano).
L’Asi, costituito nel 1966 è una Federazione di 223 Club che riunisce 93.246 appassionati di veicoli storici e rappresenta istituzionalmente il motorismo storico italiano presso tutti gli organismi nazionali ed internazionali. I veicoli iscritti all’Asi, cioè in possesso di certificazione di storicità o di autenticità, sono 165.727, divisi in 124.484 automobili e 41.243 motociclette.
L’Ente è impegnato nella conservazione e recupero di qualsiasi veicolo a motore che abbia compiuto vent’anni (auto, moto, trattori, mezzi commerciali, mezzi militari, natanti e aeroplani), ritenendo che tutti questi veicoli siano dei beni culturali da salvaguardare poiché sono stati i protagonisti della nostra storia e simboleggiano l’evoluzione della tecnica, dei costumi e della società.

Fonte: www.agopress.info/vis_news00.asp?id_news=154464


ID: 4745  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: venerdì 20 ottobre 2006 Ore: 09:53

NEWS TORRE

Primo giorno senza vento e senza regate per i Campionati Italiani delle Classi Olimpiche di vela a TORRE DEL GRECO Napoli. Dopo due giorni di vento forte settentrionale il golfo di Napoli oggi è rimasto nella più assoluta calma di vento, e ogni attesa è stata vana. Alla fine i Comitati di regata hanno annullato la giornata e rinviato l’avvio del campionato a domani, giovedi 19.

Il XII Campionato Italiano Classi Olimpiche è organizzato dal Comitato Circoli del Golfo di Napoli e vede la partecipazione di circa 260 imbarcazioni e 350 atleti, nelle classi: Star, 49er, Tornado, 470 (maschile e femminile), Finn, Laser, Laser Radial (femminile), windsurf RS:X (maschile e femminile) per le quali sarà assegnato il titolo di campione italiano. Previsti quattro campi di regata: a Torre del Greco le classi Laser, Radial e Finn (singoli); all’altezza del Castel dell’Ovo le classi Star e Tornado; all’altezza di Via Caracciolo le classi 470 (M-F) e 49er; a Posillipo le tavole a vela. Il campionato si chiude sabato 21 ottobre con l’ultima regata e la premiazione.

Le precedenti edizioni dei CICO:
2005 MARSALA
2004 IMPERIA
2003 TRIESTE
2002 CERVIA
2001 ISOLA D'ELBA
2000 CAGLIARI
1999 COSTA ETRUSCA (FOLLONICA - PUNTA ALA)
1998 NAPOLI
1997 ALTO LARIO (LAGO DI COMO)
1996 PALERMO
1995 VENEZIA
1994 LAGO DI GARDA

Federazione Italiana Vela
Comunicazione Ufficio Stampa 18/10/06

www.cico2006.it


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