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Argomento presente: « Torre ha il vento in poppa? »
ID: 4740  Discussione: Torre ha il vento in poppa?

Autore: Francesca Mari  - Email: stelle_di_stelle@hotmail.com  - Scritto o aggiornato: sabato 21 ottobre 2006 Ore: 18:05

di Francesca Mari

“Non aspettare che il vento soffi la “vela” della tua fortuna: soffiaci dentro tu stesso”. Questo aforisma di Ugo Ojetti, scrittore italiano d’inizio ‘900, sembra calzare a pennello per l’attuale situazione generale del nostro territorio e pare rivolto, proprio, a tutti i torresi, dagli amministratori al più semplice cittadino.
La situazione di stallo della nostra città, infatti, è ormai nota com’è possibile che una delle cause vada ricercata nella condizione di inerzia in cui riversa l’intera cittadinanza, sempre in attesa della manna dal cielo. Eppure, di occasioni ce ne sono per permettere a questa città di decollare, e spesso sono determinate dalla tenacia di gruppi organizzativi intenti a sfruttare alcune delle risorse più notevoli del nostro territorio.
Come nel caso del Campionato Italiano delle Classi Olimpiche (CICO), una delle più importanti dispute della vela italiana a livello agonistico, che si sta svolgendo in questi giorni nel Golfo di Napoli, e in cui Torre occupa una posizione strategica.
Giunto alla dodicesima edizione, infatti, il torneo quest’anno è stato organizzato, per la seconda volta dopo il 1998, dall’Associazione Circoli Velici Napoletani, composta da alcuni dei più importanti Circoli Nautici della provincia, tra cui quello torrese, in collaborazione con la Marina Militare, la Provincia e il Comune di Napoli e il Comune di Torre del Greco: “Questo Campionato- ha detto Giuseppe Sbarra, capo ufficio stampa di Palazzo la Salle, nel corso della conferenza stampa di presentazione- rappresenta la conferma della tradizione sportiva del Circolo Nautico, nei suoi cinquant’anni di storia, e deve costituire un’occasione per dimostrare ciò che questa città può fare”.
A dare il via all’avventura è stato l’”Open Day” di martedì 17 ottobre, la cerimonia di apertura tenutasi presso il Circolo del Remo e della Vela con il rito degli alzabandiera di fronte alle autorità e agli equipaggi. Mercoledì 18, poi, si è avuto l’inizio vero e proprio delle gare che, si protrarranno fino a venerdì, e vedranno la partecipazione di oltre trecento equipaggi, tra i quali quelli appartenenti a prestigiose categorie (Star; Laser; 470; 49er; Finn; Tornado), che svolgeranno le regate su quattro campi compresi tra Posillipo e Torre del Greco.
Correlati all’aspetto agonistico, vi saranno, nel corso della manifestazione, una serie di eventi tesi a mostrare ai “visitatori” gli aspetti più belli della provincia, come visite ed escursioni ed una Cena di Gala che si terrà proprio a Torre del Greco. “Questa manifestazione- ha sottolineato Giobbe- è di rilevanza notevole e può consentire a Torre di rivalersi di fronte ai numerosi turisti che verranno da tutte le parti d’Italia per assistere alle gare. Dobbiamo, quindi, sfruttare al meglio quest’occasione e mostrarci all’altezza della situazione sia di fronte al ramo specialistico del settore, che ci ha dato ampia fiducia, sia di fronte all’opinione pubblica nazionale”.
Il Campionato si concluderà sabato prossimo, con l’assegnazione dei titoli assoluti e appartenenti alle categorie Femminili e Juniores “per dare giusto merito a tutti i partecipanti alla gara” come si legge nel comunicato stampa.
Che il vento sia favorevole, dunque, a tutti gli atleti che ambiscono ad aggiudicarsi questi importanti titoli, mentre sarebbe opportuno che i torresi seguissero il consiglio di Ojetti, a cominciare da questa occasione, e incominciassero all’unisono a soffiare, giustappunto, nella “vela della fortuna”.







 
 

ID: 4769  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: sabato 21 ottobre 2006 Ore: 18:05

Gara tra Posillipo e Torre del Greco

Secondo giorno per i Campionati Italiani di vela olimpica a Napoli, finalmente vento e prime regate spettacolari, con scirocco sui 18-20 nodi e onda formata, programma rispettato con 2 regate disputate in ogni classe (3 per i windsurf RS:X).
I tricolori delle classi olimpiche della vela hanno finalmente avuto il loro inizio e il golfo di Napoli ha offerto un biglietto da visita impegnativo per i 260 equipaggi in gara tra Posillipo e Torre del Greco.

Nella classe Star dopo 2 regate in testa la coppia azzurra Diego Negri e Luigi Viale, seguita nelle piazze d’onore da Santoni e Alagna.
Nella classe 49er dominio dei fratelli Pietro e Gianfranco Sibello, che conducono su Angilella-Zucchetti.
Due regate anche per la classe 470: in campo maschile sono in testa i giovani azzurri Giulio Desiderato-Alessandro Saettone, davanti a Fabio Zeni-Nicola Pitanti e a Nicolò e Francesco Bianchi; tra gli equipaggi femminili guidano la classifica dopo due prove Elisabetta Saccheggiani-Bianca Sassetti, davanti a Daniela Magistro-Chiara Simetti, e Giulia Conti-Giovanna Micol. Nelle tavole a vela RS:X maschili dopo 3 regate primo Riccardo Belli Dell’Isca, che precede Federico Esposito e Davide Beverino. Nella classe RS:X femminile al comando Flavia Tartaglini seguita da Laura Linares e Martina Ferracane.
Nella classe Tornado in testa Sorrentino-Colombo davanti a Marcolini-Bianchi.

In ritardo per motivi legati alle proteste le classifiche dal campo di regata di Torre del Greco, relative alle classi Finn, Laser standard e Laser Radial.


www.velanet.it/news/newsheader.php?idn=3757


ID: 4748  Intervento da: Francesca Mari  - Email: stelle_di_stelle@hotmail.com  - Data: venerdì 20 ottobre 2006 Ore: 12:37

Ringrazio vivamente Pasquale per l’accostamento con la Serao, è ovvio che non posso che esserne lusingata, sebbene sia consapevole di essere anni luce da un firma così prestigiosa di cui noi “napoletani” possiamo vantarci ampiamente. Ma l’augurio lo accetto molto volentieri… J

Ritorno sulla giusta osservazione dell’amministratore riguardo l’aforisma che ho usato nel mio pezzo sul C.i.c.o.
Sono pienamente consapevole dell’indole torrese, e dello sconforto che di fronte ad essa avrebbero provato molti intellettuali come Ojetti. Però, vorrei chiarire che ho impiegato questa citazione in termini provocatori, e, dietro alla parvenza ingenua e “chimerica” dell’incipit si nasconde proprio la consapevolezza, talmente rassegnata da divenire cinica, del vacuo effetto che sortiscono le parole e la cultura, purtroppo, in questo territorio.
Oddio! Non voglio scatenare nessuna polemica, e lungi da me il proposito di mettere in discussione il livello culturale della cittadinanza o, di parte di essa. Ci sono grandi menti qui, e, non me ne vogliate se tra queste annovero sempre mio zio, ma ne sono convinta, solo che, purtroppo, da quello che ho potuto costatare nel corso della mia breve vita e, non tanto breve esperienza di redattrice di una testata locale, la cultura, l’attivismo, il tentativo di fare qualcosa di buono ad alti livelli (e per raggiungere tali livelli è necessaria l’unione e la forza) sono soffocati, certo, da problemi logistici ma anche da una ristrettezza mentale “ a tratti allucinante”. Ovviamente non punto il dito contro nessuno: chi è senza peccato… e magari sono la prima a non scagliare la famosa pietra ( qualcuno, nella storia l’avrà mai scagliata?)
Comunque, sono consapevole che pure le nuove generazioni ( ahimè, io già appartengo a quella non proprio novellina) sono un po’ inerti di fronte all’attivismo e all’impegno, e questa è una cosa che mi rammarica: ho spesso la sensazione che dagli anni ’90 in poi, ( ed io ci sono dentro fino al collo) si stiano susseguendo generazioni un po’ spente, statiche senza quella verve che ha caratterizzato i giovani del passato. Spesso guardo con ammirazione alle generazioni degli anni ’50-’60-’70 del Novecento, a quella voglia di fare, di capire, di cercare, di agire, che manca, in linea di massima, ai giovani delle epoche successive.
La motivazione psicologica e sociale più plausibile e dimostrata, è che il benessere abbia spianato la strada a molti giovani che non devono più preoccuparsi tanto di “guadagnarsi” da vivere, e si soffermano su problemi e paranoie infondate che hanno come effetto l’imperversare della depressione e di altre forme di disagi psichici. Allora forse è vero che, come diceva qualcuno “ si stava meglio quando si stava peggio”!
E’ ovvio, comunque, che questa forma mentis è il risultato di percorsi storici e sociali dei quali le nuove generazioni non ne sono che l’involontario risultato, quindi non attribuirei nemmeno una colpa ai giovani per questa “inerzia” nella quale, molto spesso, sembrano crogiolarsi.
Ci vorrebbe una svolta, uno scossone che riportasse l’umanità a rivedere un po’ meglio dentro di sé.
Però adesso la smetto con questi barlumi rivoluzionari, e torno coi piedi per terra convinta di aver spaziato troppo da un discorso locale ad uno più generale di natura universale.
Però, che ci posso fare, io credo che, sebbene in alcune realtà certe “tare” siano più consolidate, lo sbando verso cui tende l’umanità deriva da ragioni più ataviche dell’essere umano in generale.
Ma lasciamo stare anche queste convinzioni filosofiche…
Insomma! Ritornando al pezzo sul C.i.c.o, io sono dell’opinione che Torre del Greco potrebbe ancora rinascere, certo non subito e come per magia, ma attraverso un duro lavoro di impegno generale. Lo splendore della città tornerebbe comodo a tutti, quindi non capisco perché, come nota giustamente zio Gigi, quando si tende a fare qualcosa per il bene comune, spesso si trovano dei muri.
E si chiude il cerchio: il muro è determinato dall’egoismo, dalla salvaguardia dei propri interesse e dall’indifferenza. Requisiti, questi, insiti nell’indole umana e meno presenti in alcuni personaggi eccezionali, da che mondo è mondo, i quali però hanno dovuto pagare, quasi sempre, con la propria pelle. Nel caso di Torre, ahimè, mi costa dirlo, il muro è determinato, molto spesso, dall’ignoranza, nell’accezione più pura del termine. Non credo che i torresi siano ignoranti in quanto non alfabetizzati, ma che molti di essi non si sforzino di guardare oltre. E’ una caratteristica atavica? Non saprei, ma è una mia costatazione sulla quale posso pure sbagliarmi ma è difficile che possa dissuadermi.
Ad maiora
Francy


ID: 4746  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: venerdì 20 ottobre 2006 Ore: 09:55

Primo giorno senza vento e senza regate per i Campionati Italiani delle Classi Olimpiche di vela a TORRE DEL GRECO Napoli. Dopo due giorni di vento forte settentrionale il golfo di Napoli oggi è rimasto nella più assoluta calma di vento, e ogni attesa è stata vana. Alla fine i Comitati di regata hanno annullato la giornata e rinviato l’avvio del campionato a domani, giovedi 19.

Il XII Campionato Italiano Classi Olimpiche è organizzato dal Comitato Circoli del Golfo di Napoli e vede la partecipazione di circa 260 imbarcazioni e 350 atleti, nelle classi: Star, 49er, Tornado, 470 (maschile e femminile), Finn, Laser, Laser Radial (femminile), windsurf RS:X (maschile e femminile) per le quali sarà assegnato il titolo di campione italiano. Previsti quattro campi di regata: a Torre del Greco le classi Laser, Radial e Finn (singoli); all’altezza del Castel dell’Ovo le classi Star e Tornado; all’altezza di Via Caracciolo le classi 470 (M-F) e 49er; a Posillipo le tavole a vela. Il campionato si chiude sabato 21 ottobre con l’ultima regata e la premiazione.

Le precedenti edizioni dei CICO:
2005 MARSALA
2004 IMPERIA
2003 TRIESTE
2002 CERVIA
2001 ISOLA D'ELBA
2000 CAGLIARI
1999 COSTA ETRUSCA (FOLLONICA - PUNTA ALA)
1998 NAPOLI
1997 ALTO LARIO (LAGO DI COMO)
1996 PALERMO
1995 VENEZIA
1994 LAGO DI GARDA

Federazione Italiana Vela
Comunicazione Ufficio Stampa 18/10/06

www.cico2006.it


ID: 4743  Intervento da: Pasquale Zuccarini  - Email: ziccarini2@virgilio.it  - Data: giovedì 19 ottobre 2006 Ore: 23:58

Grazie a Francesca Mari, la Matilde Serao di Tuttoè, abbiamo appreso di questa interessante manifestazione velistica a Torre del Greco.
Mollo alcune informazioni relative:

C.I.C.O. - 2000 Campionato Italiano Classi Olimpiche
Ora Il velista ternano della Soc Canottieri Piediluco si cimenterà nella difficile manifestazione nazionale a metà ottobre quale il Campionato Italiano Classi Olimpiche (CICO 2006) che per la classe Laser e Finn

si disputerà a Torre del Greco nel Golfo di Napoli con la segreta fiducia di comportarsi dignitosamente.

Dal dieci al quindici ottobre prossimi vele e scafi delle classi Mistral, 470, Laser, Europa, Tornado, Finn, 49er, Star e Soling coloreranno il paesaggio ed animeranno le acque del Poetto. Un evento che, sotto il patrocinio di Comune e Provincia di Cagliari e Regione Sarda, porta alla ribalta e all'attenzione nazionale la città di Cagliari facendola assurgere nel periodo indicato a capitale della vela olimpica italiana.
L'alta valenza dell'evento sportivo e la complessità nella gestione, sia operativa a mare che logistica a terra, ha richiesto la creazione di un consorzio tra i club ed i Circoli velici della città che, denominato "Consorzio Velico Golfo degli Angeli", raccoglie sotto il suo logo le insegne della Lega Navale, il Windsurfing Club e lo Yacht Club di Cagliari. Alla presidenza del consorzio è stato chiamato Efiso Pintor che ci tiene ad evidenziare le caratteristiche ottimali di un campo di regata ormai più che collaudato come quello del Poetto e Ia positiva ricaduta in termini di immagine e di richiamo che un tale evento inevitabilmente genera. Una grossa responsabilità che il consorzio sente particolarmente e che è certo di portare a buon fine.

Il sito ufficiale:

www.cico2000.com/

Galleria fotopgrafica della Manifestazione:

www.cico2000.com/gallery1.htm

www.cico2000.com/comunicati1.htm

Pasquale Zuccarini







ID: 4742  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Data: giovedì 19 ottobre 2006 Ore: 16:02

Mia nipote Francesca Mari dottoressa in letteratura a giorni, scrive:

>“Non aspettare che il vento soffi la “vela” della tua fortuna: soffiaci dentro tu stesso”. Questo aforisma di Ugo Ojetti, scrittore italiano d’inizio ‘900, sembra calzare a pennello per l’attuale situazione generale del nostro territorio e pare rivolto, proprio, a tutti i torresi, dagli amministratori al più semplice cittadino>.

Cara nipote, se Ugo Ojetti se fosse vissuto a Torre del Greco non avrebbe scritto questo aforisma.

Tutti da noi provano a soffiare dietro la vela della propria fortuna, ma te li senti addosso quelli che ti accerchiano e soffiano contro vento allo scopo di sottrarre aria alla tua vela fino all'ultimo alito, fino a vederla alla deriva.

Allora soccombi, oppure agisci alla maniera di "Giuvanno senza paura". Un racconto che si e tramandato per secoli da nonno a nipote.

Dopo centinaia di dimostrazioni di coraggio Giuvanno una volta passò la notte in una locanda dove un fantasma feroce, a mezzanotte, incominciava a soffiare sulla candela dell'indomito allo scopo di poterlo annientatre al buio. Ad ogni soffio giovanni tentava uno scapaccione nel vuoto, e la candela non si spense.

"Vide ca io me menco!" tuonò il fantasma dal soffitto.
"E' minete e dumpete 'na coscia!" rispose Giuvanno.
E la coscia cadde sul pavimento.
"Vide ca io me menco!"
"E' minete e dumpete 'nata coscia!"
E cadde, a mano a mano tutto il corpo del fantasma che si ricompose dopo tredici secoli.
Solo adesso Giovanni lo vide puntandogli gli occhi negli occhi, potè afferrarlo e gli diete tante legnate da tramortirlo.

Il fantasma proprio col "paliatone" perse i poteri e uscì dal sortilegio. Ne era la regola magica. Insomma una sorta di redenzione pagana, magica. Il nobile recuperato diede tante monete d'oro a Giuvanno che, senza mai più soffiare la vela, abbracciò la fortuna per sempre.

Mai ti lasceranno soffiare tranquillamente la vela della fortuna quei torresi operanti nel buio, in silenzio!
Possibile che dovremmo andare avanti con i paliatoni, ancora oggi? Dovremmo tornare secoli addietro?
Quale amore e quale perdono postuleremmo?

Luigi Mari


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