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Argomento presente: « NEWS TORRE 11 10 2006 »
ID: 4656  Discussione: NEWS TORRE 11 10 2006

Autore: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Scritto o aggiornato: mercoledì 11 ottobre 2006 Ore: 12:10

Tra business e tradizione il corallo di Torre del Greco compie 200 anni (+1) e festeggia con una serie di iniziative capitanate dalla mostra "Duecento più uno. Due secoli di lavorazione del corallo a Torre del Greco"

C'è un tesoro nelle acque del Golfo di Napoli. Un tesoro che muove l'artigianato di Torre del Greco da più di duecento anni e che fa registrare un fatturato complessivo di circa 170 milioni di Euro per un indotto complessivo di 4.500 addetti. Questo tesoro si chiama corallo. E, per festeggiare degnamente il secondo centenario, hanno preso il via una serie di iniziative con l’inaugurazione a Villa Campolieto della mostra Duecento più uno. Due secoli di lavorazione del corallo a Torre del Greco che resterà aperta al pubblico sino al 22 ottobre. "La mostra – afferma Mauro Ascione, presidente di Assocoral (foto a destra) – non è solo un omaggio alla storia dei corallai di Torre del Greco, ma è anche una testimonianza del valore e delle capacità che le nostre imprese hanno dimostrato ieri, dimostrano oggi e continueranno a dimostrare domani. L’importanza della produzione del corallo per la nostra città è molto importante e ne è dimostrazione anche l’enorme successo che la manifestazione sta riscuotendo tra il pubblico dei non addetti ai lavori". Una storia che affonda le radici nel 1400 epoca in cui Torre del Greco era già famosa per la pesca del corallo, con oltre 400 coralline che salpavano dal suo porto verso i banchi più ricchi di Corsica, Sardegna, Sicilia, Tunisia e Algeria. Ma fu solo nel 1805 che il francese Paolo Bartolomeo Martin avviò la prima officina per la lavorazione della preziosa materia, grazie ad una privativa di Ferdinando IV di Borbone.
Da allora la produzione si è allargata, secondo i dettami di stile e mercato, alla lavorazione di materiali di caratteristiche simili, quali la madreperla, la conchiglia e le pietre dure semipreziose per la produzione di gioielli finiti con l'oro ad esaltare la funzionalità, la duttilità e il mito del corallo nonché la preziosità artigianale del cammeo. Si è venuta così a delineare una realtà dinamica e in continua espansione che ha promosso il territorio torrese ad uno dei più importanti poli orafi del panorama italiano. Secondo l'ultimo studio realizzato nel giugno del 1999 dall'Università Federico II di Napoli, Dipartimento di Economia aziendale, in collaborazione con il Comune di Torre del Greco e Assocoral (Associazione Nazionale Produttori di Corallo, Cammei e Materie Affini attiva sul territorio dal 1978 a proseguimento dell'Unione dei Corallai già presente dai primi del '900 con lo scopo di valorizzare, tutelare, salvaguardare e promuovere tutto quanto attiene queste preziose materie), le aziende che operano sul territorio di Torre del Greco e che esercitano la lavorazione del corallo, del cammeo e dell'oreficeria sono circa 350, delle quali ben il 35% nate prima del 1950. Si tratta di piccole imprese individuali, spesso a carattere familiare, con una media di 2/3 lavoratori per azienda per un totale di 2.600 addetti ai lavori.
Una cinquantina sono le ditte che vantano oltre che la lavorazione anche la distribuzione del prodotto, con particolare riferimento all'export che rappresenta attualmente oltre il 74% della produzione: destinazione Giappone, Stati Uniti e Europa. A garanzia del prodotto presso il cliente, i Maestri artigiani e dalle Aziende di Torre del Greco hanno creato nel 2003 il marchio collettivo "gioielliditorredelgreco", un logo fortemente voluto da Assocoral e dal suo presidente Mauro Ascione, a rappresentanza della qualità e della cultura che ogni prezioso porta con sé. Affinché questa tradizione non venga perduta, due sono le scuole che aprono le porte a quelli che saranno gli artigiani del domani. All'insegna del Made in Italy. (foto a sinistra: Collier e Orecchini in corallo del Pacifico, oro e brillanti - Progetto Elegance - Designer Giulia Palmentieri - I° classificato del "Torre del Greco Coral & Cameo Award")


Fonte: www.modaonline.it
 
 

ID: 4658  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: mercoledì 11 ottobre 2006 Ore: 12:10

Salerno-Olbia, in 4 mesi ventimila viaggiatori

Sono questi i primi dati diffusi dalla compagnia di navigazione che ha sede a Torre del Greco.

Sono stati 80mila i viaggiatori che in quattro mesi di servizio hanno utilizzato le linee Dimaiolines da Salerno e da Genova verso Olbia e Palau. 20.000 i viaggiatori solo sulla Salerno-Olbia. Nel corso dell'estate Genova e Palau sono state collegate da Baia Sardinia: oltre 60mila persone hanno occupato le 230 cabine, i 780 posti letto e i 360 posti auto, utilizzando i servizi del ristorante di bordo, dei due bar, del self service e dell'animazione serale. Un successo replicato dal Palau, impegnato per la prima volta sulla Salerno-Olbia.
La linea inaugurata a giugno è stata scelta da più di 20 mila persone:
"Ha ridotto le distanze con la Costa Smeralda e ha alleggerito i costi di spesa per migliaia di famiglie provenienti dalla Calabria, dalla Puglia, dalla Basilicata e dal basso Lazio - dichiara Carlo Di Maio, presidente della società -. A incidere sul risparmio, non soltanto la riduzione dei chilometri da percorrere in auto, ma anche il costo dei biglietti, assolutamente concorrenziale. Prezzi contenuti che non incidono sulla qualità del servizio offerto". La Salerno-Olbia consente agli abitanti delle regioni del Sud di avere a disposizione una valida alternativa all’imbarco da Civitavecchia. Le partenze previste sono ogni venerdì e domenica. Era da anni che non veniva offerta l’opportunità di un servizio di collegamento da un porto del sud Italia ad Olbia.

Fonte: www.denaro.it


ID: 4657  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: mercoledì 11 ottobre 2006 Ore: 12:08

Qualcuno ha provato anche a fare una stima.
Dicono che siano 35mila tonnellate. 35mila tonnellate di immondizia che da circa una settimana stazionano per le strade della Campania.
Come a Torre del Greco, dove sabato il parroco di Sant´Antonio Abate ha chiuso tutte le porte della chiesa. «L'ingresso principale, quello sulla strada, è completamente ostruito dall'immondizia - racconta Padre Onofrio - e per qualche giorno abbiamo usato quello laterale. Ma adesso anche quello è impraticabile». Finestre delle case chiuse, serrande abbassate, perché fra lo smog delle auto in coda e la puzza delle montagne di immondizia, l'aria è irrespirabile.
Parcheggiate sui marciapiedi, lungo le strade, agli angoli degli incroci. Ovunque fuorché nei cassonetti: «Perché quelli - racconta un benzinaio lungo la strada tra San Giuseppe Vesuviano e Terzigno - sono pieni da una settimana almeno, e nessuno è passato a svuotarli». Da Napoli a San Giorgio a Cremano, dall´Irpinia al lungomare di Salerno, la Campania è di nuovo strozzata dall'emergenza. E la scena è più o meno la stessa ovunque. Specie ai piedi del Vesuvio dove la situazione è più drammatica: camminando in macchina capita di fare lo slalom fra le piramidi di sacchetti neri che ostruiscono la carreggiata.
«Vede come siamo ridotti, dotto´! Sembra Calcutta», si lamenta un tassista. E le cataste maleodoranti si arrampicano fino alle finestre del piano terra delle
abitazioni.

Fomte: www.unita.it


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