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Argomento presente: « I pietra Polo Corallo a Torre » | |||||
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ID: 4586 Intervento
da:
Serena Mari
- Email:
sery_mari@hotmail.com
- Data:
giovedì 5 ottobre 2006 Ore: 11:14
“Il porto di Torre del Greco”, presentati gli atti sul convegno Giovedì 28 settembre, presso la sede del Circolo Nautico si è tenuta la presentazione degli Atti del Convegno su “Il porto di Torre del Greco: Analisi di una realtà complessa tra memoria storica e sviluppi possibili”, il cui dibattito iniziale si è tenuto lo scorso 11 maggio in un primo incontro. La curatrice degli Atti è l’architetto Gioia Seminario, la quale ha illustrato con dovizia di particolari la complessa realtà del porto. L’architetto è stato coadiuvato dalla presenza dell’ingegnere Flavio Russo, storico di architettura militare, il quale attraverso un excursus storico ha illustrato le mutevoli caratteristiche morfologiche della costa, la quale ha subito nel corso dei secoli molti cambiamenti a causa delle continue eruzioni. L’ultima colata infatti, ha dato forma all’attuale limite costiero come si può ben riscontrare nella pianta di La Vega e in quella del Morghen all’incirca del 1797, dove la lava solidificata ha ricreato un nuovo riassetto del territorio. Un porto, come ha asserito Flavio Russo, rappresenta un punto di inizio e di fine tra la terra e il mare, esso comporta lo sviluppo commerciale di un luogo. L’immagine di un porto statico può essere dannosa per lo sviluppo economico commerciale di una città di mare. Da tempo il porto di Torre del Greco è abbandonato al proprio destino, certamente non è più vitale dal punto di vista commerciale e industriale come lo era un secolo fa, quando la presenza dei Molini Marzoli e delle coralline apportava un certo dinamismo all’economia cittadina. A questo contesto degradato e cristallizzato, dove la borghesia e le istituzioni hanno completamente voltato le spalle, si contrappone la speranza di uno sviluppo possibile. Questo sviluppo “possibile” è proposto dalla sensibilità di giovani architetti, i quali prendendo coscienza delle potenziali risorse che il proprio territorio può offrire, hanno messo in discussione la loro giovane professionalità. Con tutte le loro energie hanno dato luogo ad un progetto finalizzato all’ampliamento, alla riqualificazione, riorganizzazione e trasformazione della zona portuale. Guidati dal loro capogruppo l’architetto Giancarlo Priori, docente di Composizione architettonica presso la Federico II, i giovani architetti, allievi architetti, e disegnatori CAD (G. Seminario, E. Loffredo, G.M. Ronga, F. Rega) hanno cercato definire attraverso una serie di interventi parziali un progetto unitario. Attraverso la visione completa del progetto si può vedere come sia forte il legame tra architettura e terra: forme naturali e artificiali che si combinano tra di loro e connesse in una stretta simbiosi. Le preesistenza del complesso archeologico industriale dei Molini Marzoli e la zona dell’antico porto di Portosalvo sono unificate attraverso un sistema di relazioni ed accessibilità di cui attualmente sono prive, piccole parti di città che si identificano in una sola memoria storica. L’intervento proposto si pone in primis come un tentativo per rilanciare e rafforzare l’economia cittadina, che può vedere nel turismo nautico come una delle possibili alternative di redditività, e in secundis vi è il tentativo di riqualificazione urbana della costa, per una massima fruibilità da parte dei cittadini. Gianluca Pappalardo Fonte: Comunicato stampa |
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